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Gruppo Zafferano

Il vostro gruppo prende il nome dallo zafferano, una spezia antica e preziosa. Inizialmente usato per tingere i tessuti, a causa del suo colore. Lo zafferano è così antico che è persino citato da Omero neil'Iliade. Ha proprietà terapeutiche di stimolazione del sistema nervoso ed è usato come aromatizzante in cucina.

Spero che lo zafferano ispiri al vostro gruppo dei diari intellettualmente stimolanti e pieni di idee. Buon lavoro!

Scrivete un commento per "postare" i vostri diari qui sotto, entro le ore 17:00 del giorno che precede la nostra lezione

5 thoughts on “Gruppo Zafferano

  1. Fako

    Durante questo corso ho avuto tanti momenti in cui io mi sono sentita molto coinvolta nei temi. Però, in particolare, quando abbiamo parlato sulla moralità riguardo La Locandiera. Questo tema, secondo me, ha catturato molto bene il tema del cibo (e l'uso del cibo) in un modo molto filosofico. In questa conversazione non abbiamo discusso solo il cibo o un tema che non è più rilevante alle nostre vite. Abbiamo parlato di qualcosa che influenza le nostre vite di ogni giorno e anche il modo in cui vediamo il mondo. Ho imparato molto sul mio punto di vista riguardo cos'è la moralità e quello dei miei compagni.

    Penso che quando abbiamo cominciato a discutere Dante e Boccaccio, sebbene siano autori molto importanti e i suoi testi siano molto interessanti, io mi sono sentita un po' allontanata della conversazione. Non so se sia perché il linguaggio è un po' difficile di capire o perché i temi non sono così rilevanti come quelli degli altri testi. Durante l'ultima lezione, il parafrasing di Dante, mi sono sentita molto distante di quello che stavamo facendo ma penso che sia perché non abbiamo avuto abbastanza tempo per discutere il testo in un modo più approfondito.

    Penso che quello che mia ha sorpreso di più nel corso sia il fatto in generale che il cibo è molto più legato alla cultura, alla storia, e alle vite delle persona di quello che io pensavo, nonostante il periodo. Penso che d'ora in avanti penserò di più al ruolo del cibo nella letteratura. All'inizio del corso, io aspettavo di trovare piccoli legami tra questi temi diversi, però attraverso i commenti dei miei compagni ho imparato a guardare il cibo in una maniera più astratta e filosofica.

    L'autore più memorabile per me è Marinetti. Ho scelto di fare il mio saggio finale sul futurismo per questa ragione. Per me, è molto affascinante come lui ha preso un manifesto generale, e molto politico, e l'ha diventato un manifesto della cucina. Questo per me, simbolizza il modo in cui il cibo è molto legato a tanti altri aspetti della vita, come ho menzionato prima. Attraverso il cibo, si può presentare il modo in cui si guarda il mondo e penso che ho imparato questo grazie a Marinetti e i suoi testi.

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  2. Mike

    Io mi sono sentito più coinvolto nel corso quando abbiamo discusso i testi di Goldoni e Boccaccio. Queste discussioni erano molto vivaci e energetiche. Non so se il fonte di questa energia era i temi che abbiamo discusso o il fatto semplice che ci sono piaciuti queste opere, ma comunque le discussioni sono molto più interessanti e piacevoli quando sono vere conversazioni invece di una serie di domande e risposte sconnesse.

    Il momento in cui mi sono sentito più distante da quello che stavamo facendo è stato quando abbiamo letto Marinetti. Penso che la ragione per questo sia il fatto che le opere di Marinetti fanno parte di un movimento sociale e politico molto distinto e quindi non si può capirlo bene senza un’introduzione abbastanza completo alle condizioni sociali e politiche del tempo in cui era scritto. In generale, mi sarebbe piaciuto un’enfasi più forte sul contesto storico in cui i testi erano scritte, specialmente per le opere più vecchie.

    Il momento più memorabile del corso per me era quando abbiamo cucinato con Tiziano. Non ho mai visto niente di simile e la sua arte è veramente una cosa meravigliosa.

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  3. Lorenzo Carlisle

    Durante questo corso, mi sono sentito più coinvolto durante le discussioni di Calvino, Dante e Boccaccio. La scrittura di Calvino mi interessava molto—ho trovato il suo processo di pensiero molto unico, come caramelle per il cervello. E mi sentivo molto adatto a mio contributo alle discussioni di Boccaccio e Dante, perché ho imparato molto su questi due durante la LSA+ a Roma.

    Mi sentivo più distante in questo corso durante il nostro tempo sul movimento futurismo. Non potevo diventare interessato a conoscere questo movimento – forse era troppo strano per me o forse non credevo che fosse molto rilevante per maggiori temi in classe.

    Mi ha sorpreso il fatto che anche se questo corso è intitolato "La cultura del cibo nella letteratura italiana", molti dei principali temi di questa classe non sono legati al cibo, e sono molto più legati a come le donne sono rappresentate in letteratura. Sono rimasto sorpreso di quanto questo corso esaminato il modo in cui il cibo è un veicolo attraverso il quale le donne sono descritte in letteratura italiana. Questo ha senso, e io non so quello che mi aspettavo come alternativa a questo, ma mi è stato comunque sorpreso.

    Per me, Italo Calvino è davvero uno scrittore incredibile, quindi la mia citazione viene da lui, naturalmente: “L’ordinazione elaborata e ghiotta che aveva intenzione di fare gli sfugge dalla memoria; balbetta, ripiega sul più ovvio, sul più banale, sul più pubblicizzato, come se gli automatismi della civiltà di massa non aspettassero che quel suo momento d’incertezza per riafferrarlo in loro balía” (Palomar, 76). Trovo il suo commento della classe sociale sofisticata estremamente profondo, e rivelando della natura umana.

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  4. Ana Sofia

    Mi sono sentita più coinvolta nei momenti in cui abbiamo letto dei testi con cui avevo un legame o personale o dei testi che mi sono piaciuto. Non posso sentirmi collegata ai testi teoretici come i testi futuristi che abbiamo studiato. I testi di Clara Sereni e Elio Vittorini, invece, hanno una trama con cui penso che tutti possiamo identificare qualcosa in comune. Per questo ho scelto di studiare questi testi per il mio saggio finale. Per me era difficile leggere e analizzare i testi che solo parlavano del cibo senza avere una trama, come per esempio “Seppie e Piselli.” So che questo è la letteratura ma per me analizzare questo tipo di lettura è stato la sfida più grande.
    Penso che la cosa che mi ha sorpreso di più fossero i commenti, le scritture e i post degli altri studenti su Lino. La profondità dei loro commenti mi ha veramente colpito. La citazione più memorabile per me era «Io ero, quell'inverno, in preda ad astratti furori». Mi sembra che questo stato d’anima, senza pace interiore, è un tema che traversa molti testi che abbiamo letto. In particolare, gli immagini e il linguaggio di questa citazione sono forti e belli. In generale penso che i testi che abbiamo letto siano collegati piuttosto a traverso dei temi come i problemi d’identità o sociali benché a traverso il cibo. Questo era qualcosa che non mi aspettavo.

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