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Gruppo: Zenzero

il vostro gruppo prende il nome dello zenzero. Lo zenzero è una spezia antica, già nota nelle culture orientali molti anni fa. In Italia già nel Rinascimento veniva utilizzato sia per le sue proprietà medicinali che per arricchire il sapere dei cibi. Spero che lo zenzero ispiri al vostro gruppo dei diari intellettualmente stimolanti e pieni di idee. Buon lavoro!

Scrivete un commento per "postare" i vostri diari qui sotto, entro le ore 17:00 del giorno che precede la nostra lezione

12 thoughts on “Gruppo: Zenzero

  1. c2014

    Conversazione in Sicilia è una storia di un uomo che ritorna a casa dopo quindici anni. La storia comincia del suo viaggio a Sicilia e lui mangia un po’ di pane e formaggio. Il narratore descrive i sapori ed odori del formaggio:
    “mangiavo sul ponte, pane, aria cruda, formaggio, con gusto e appetito perché riconoscevo antichi sapori delle mie montagne, e persino odori mandrie di capre, fumo di assenzio, in quel formaggio… ‘Non c’è formaggio come il nostro’” (139).
    Il formaggio ricorda il narratore della sua infanzia e la sua città. Il narratore descrive un aspetto importante con il cibo: le memori. Come Casalinguitudine, il narratore ricordi della sua vita in Sicilia con il cibo. Quando lui dice: “Non c’è formaggio come il nostro,” lui sta parlando di come il formaggio della sua città non se può essere replicato, come le memorie.

    Quando lui parla della sua infanzia con la sua mamma, lui non ricorda de molte cose. Forse lui romantizza la sua infanzia e vita in Sicilia, e questa è la ragione per cui non ricorda di tutto, particolarmente delle cose negative.

    Domande: La mamma del narratore mangia le aringhe ogni giorno nell’inverno. C’è una ragione per cui lei non mangiava lo stesso che la sua famiglia? Questo ripresenta che le cose, particolarmente le persone, non cambiano?

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  2. Simona

    Vittorini (4/14/13)
    Il personaggio dice che va alla Sicilia, ma il suo sentiero non é diretto. Penso che non sa esattamente dove sta andando (o voglio andare), solo che ha bisogno di continuare a viaggiare.

    Penso che il personaggio dica questo perché senta scomodo nella situazione. Sta mangiando un panino con formaggio. Allo stesso tempo, questi personi hanno fame, sono poveri e sfortunati. Quindi, lui dice che il vostro fomraggio é particolare buono come una scusa. Puó mangia il suo cibo perché é una specialitá e quasi come deve. Quando il personaggio vede l’uomo che mangia disperatamente, non dice questo piú. Penso che sia interessante come al fine di questo capitolo lui dice che “Americano sono,” forse vuole sembra distante da loro.

    Il rapporto tra le aringhe e la madre é uno dei ricordi. È la nostalgia per un tempo passato con lei e i suoi figli. L’autore usare le aringhe come un modo in cui i personaggi ricordano gradualmente il passato. La madre dice, “Aringhe d’inverno e peperoni d’estate. Era sempre il nostro modo di mangiare,” e dopo il personaggio ricorda tutto, “Io vidi, nell’odore dell’aringa, la sua faccia senza nulla di meno di quando era stata una faccia giovane.” E anche, “L’aringa era questo, il ricordo e l’in piú di ora,” (181-182). In totale, i ricordi non sono troppo felici, ma penso che la madre pensi su questi con affetto e forse un pó di rammarico.

    Domada: Perché il personaggio si chiama un americano?

    Parole:
    macerie – rubble, wreckage
    inenarrabili – unspeakable
    ferrovieri – railworkers
    primogenitura – birthright

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  3. Matteo

    Mi piace molto l'inizio del terzo capitolo di -Conversazione in Sicilia- da Elio Vittorini. In particolare, quando il narratore sta mangiando il panino con il formaggio, e dice "Non c'è formaggio come il nostro" agli altri cittadini siciliani. È ovvio che voglia che gli altri sappiano che lui è di Sicilia. Comunque, a loro lui non sembra molto siciliano. Mangia nella mattina, ma secondo i cittadini, "Un siciliano non mangia mai la mattina." Così, essere in America ha ovviamente cambiato come il protagonista vive, e non è così italiano come più presto nella sua vita. Inoltre, lui ha apparentemente soldi per comprare cibo, mentre alcuni cittadini sembrano molto affamati e senza nessun soldo.

    Il protagonista vuole tornare in Sicilia come un siciliano, ma la realtà è che lui è cambiato in America, e adesso non conosce i problemi o la lotta dei cittadini siciliani. La maniera in cui mangia mostra come lui è diverso - mangia nella mattina e anche ha i soldi per comprare abbastanza cibo per se stesso. Per di più, un siciliano chiede se lui è americano perché tutti loro sanno che non è veramente siciliano. Questa scena mostra come non si è italiano se non è vissuto lì per molti anni. È un aspetto interessante dell'emigrazione.

    Domande: Quanti anni ha il protagonista (dice che è americano di quindici anni)?

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  4. Lucone

    Questi personaggi sono molto interessanti.

    Con riferimento al narratore, ci sono due cose di cui voglio parlare. E interresante che lui prima dica una bugia: che lui e' americano. E questo e' interessante perche' quando lui mentisce, lui deve mentire piu' per rafforzare la visione idealizzata d'America del uomo che vive nella poverta'. E' anche interessante che lui abbia un problema di ricordere le cose nel passato. Lui sempre domanda che faceva quando era piccolo a la sua mamma invece delle conferme di che faceva.

    Quando parliamo della mamma e' importante notare che lei fa le comparazioni fra il papa' e il nonno. Secondo lei, il nonno era un gran-uomo, un cavaliere ma il papa' era un uomo basso, un vigliacco. Ma e' interessante che il narratore, quando parla del nonno, sempre critica come "Come poteva cavalcare dietro a San Giuseppe s'era socialista?" pero, quando lui parla del padre, sempre lui difende le sue azioni.

    Domanda: Di dov'e' lui? Dall'Alta Italia? E perche' dice la menzogna?

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  5. Matteo

    Nel articolo su come preparare un buon risotto alla milanese, ho notato la passione del autore per il cibo, in particolare per questo piatto. È molto particolare quando descrive il tipo esatto di riso che chiede la ricetta: “domanda riso di qualità come il tipo Vialone, dal chicco grosso e relativamente più tozzo del chicco tipo Carolina, che ha forma allungata, quasi di fuso.” Quindi, prima di cominciare, si deve essere pronto con il tipo speciale di riso, perché ci sono tipi che vanno bene con altri tipi di risotto, ma non con il risotto alla milanese.

    Ho anche notato la voglia del autore che chi legga la ricetta lo faccia giustamente. Quando descrive quanto burro si deve aggiungere, scrive “Burro, quantum sufficit, non più, ve ne prego; non deve far bagna, o intingolo sozzo: deve untare ogni chicco, non annegarlo.” L’autore prega che non si aggiunga troppo burro. Si può capire con questa frase com’è importante questa parte della ricetta, ma anche quanto l’autore ama il piatto e vuole che se lo faccia giustamente.

    Domande: Qual tipo di risotto è il più popolare? È il risotto alla milanese? Solo le regioni al Nord hanno piatti del risotto particolari?

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  6. c2014

    Quest’articolo descrive il cibo come un’arte. La forma in cui l’autore spiega il processo di fare un buon risotto alla milanese sembra come un’artista facendo un capolavoro.

    L’idea che esitano e non esitano regoli nella cucina, sembra come l’arte. Per esempio, lui non usa le misure esatte quando cucina. Perché lui non usa le misure esatte implica che c’è un processo per fare il risotto alla milanese, ma non è un processo esatto. Allo stesso tempo ci sono regoli che il cuoco deve seguire, come gli ingredienti.

    “No! Per il burro, in mancanza di Lodi potranno sovvenire Melegnano Casalbuttano Soresina; Melzo, Casalpusterlengo; tutta la bassa milanese al disotto della zona delle risorgive, dal Ticino all’Adda e insino a Crema e Cremona. Alla margarina dico no! E al burro che ha il sapore delle saponette: no!” (2).

    L’autore spiega che gli ingredienti perfetti sono essenziali per fare un buon risotto alla milanese. L’autore usa la lingua drammatica dell’autore, come la comparazione tra il burro e il sapone, sottolinea questo punto. La drammatizzazione dell’autore implica che ha senso di fare un risotto senza il burro perché non è risotto alla milanese, diventa in un’altra cosa e non è un “Risotto Patrio”.

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  7. Simona

    Gadda- Il Risotto Patrio (04/17/2013)

    - Il Risotto Patrio é un rosotto alla milanese. È fatto con molte ingedrienti di qualitá.
    Penso che i destinari siano i cuochi e le persone che sono brave a cucinare.
    - Il testo é una ricetta, ma ha molti dettagli. Fa la ricetta con tante aggiunte sugli ingredienti e le tecniche. Questo é un esperto che da la conoscenza di risotto. È informativo ma anche scritto bene.
    - I termini tecnici sono di un levello alto di cucinare.
    - Il tema é la ricetta e la significanza del risotto. I principi di tecniza, attenzione, flessibilitá, e tenendo conto delle persone per chi si cucina.
    - Questo risotto é patrio perché consiste degli ingedienti specifiche dall’Italia. È sacro perché ha una qualitá alta e richiede la abilitá.
    - Alcuni ingedienti sono il riso Vialone, chicco grosso Carolina, il burro e piú. L’autore parla degli ingredienti molto e dá le condizioni specifiche o ottime.

    Domande:
    Questo ricetto fa il risotto piú facile per una persona normale a fare? O é piú per gli esperti che possono capire tutto? È un testo solo informativo? C’é un senso di creativa qua?

    Parole:
    chicco – grain
    pellicola – film
    si palesa – manifests itself, reveals itself
    bollitura – boiling

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  8. Lucone

    Prima ho pensato che quest'articolo era nel genere d'umorismo, ma dopo ho pensato un'altra cosa.

    Ho pensato questo perché i detagli sono così specifichi come "con la
    sinistra mano" o "del «rame» o dei «rami»". È come se non fai così, non puoi fare il risotto in un modo corretto. E queste cose sono un po' ridicolo. Veramente mi sembrano assurdo che se non fai con la sinistra mano non puoi farlo bene.

    Ma dopo di aver letto tutto, io penso un'altra cosa. Penso che sia solo un'articolo su l'arte di cucinare il risotto. Quindi, lui parla in un modo serio perché secondo lui questo è importante. Tutte le cose sono importanti perché cucinare il risotto è una forma d'arte.

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  9. Matteo

    In questa lettura, mi piace come il protagonista, il signor Palomar, pensa profondamente su cose che vede. Cose normali, come onde, o formaggi, o il negozio del macellaio. Dice che guardare le onde “forse potrebbe essere la chiave per padroneggiare la complessità del mondo riducendola al meccanismo più semplice.” Inoltre, con il cibo, dice che l’informazione sulla storia o come fare un formaggio non ha valore, o “non l’avvicinerebbe d’un passo alla vera conoscenza, che sta nell’esperienza dei sapori, fatta di memori e d’immaginazione insieme.” Vuol dire che i sapori dei cibi che mangiamo sono molto importanti per noi, e sono molto forti nei nostri ricordi. Possiamo tutti noi immaginare adesso il nostro cibo favorito e quasi assaggiarlo con le nostre menti.

    Quindi, l’autore mostra com’è importante il cibo. Comunque, dice che a volte dimentichiamo dimenticare la gioia che può venire dal cibo, perché siamo troppo preoccupati con le altre parti della nostra vita. Scrive, quando è alla charcuterie a Parigi: “grigia e opaca e arcigna è invece la gente…lo splendore delle tartine di salmone raggianti di maionese sparisce inghiottito dalle oscure borse dei clienti.” Dice anche che le persone sono “Preoccupate di ciò che ha e ciò che non ha.” L’autore vuole che la gente capisca che non dobbiamo preoccuparci troppo con cose che non possiamo avere. Dobbiamo, invece, prendere gioia dalle cose che abbiamo, come buon cibo.

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  10. Simona

    Calvino (4/17/2013)
    Nel “Un chilo e mezzo di grasso d’oca”, il cibo é fuori del corpo. Non solo esiste per il sostentamento, ma c’é una parte di bellezza, l’arte e un cibo di un livello alto. I piatti che l’autore parli di in questo brano sono francesi e stravaganti. Ma le persone fisicale qui non capiscono l’importanza. Loro solo vogliono cibo perché devono mangiare. Non c’é una conessione mentale tra le persone e i cibi, e cosí l’autore non sotolinea l’uso nutrizionale del cibo per il corpo.

    L’autore parla del merito, “essuno gli sembra degno della gloria pantagruelica,” e poi, “quei doni che natura e cultura hanno tramandato per milenni e che non devono cadere in mani profane!” (71). Dimostrano il livello dei cibi che sono piú alti dalle persone.
    C’é una parte che dice, “Si guarda attorno aspettando di sentir vibrare un’orchestra di sapori. No, non vibra niente,” e parla delle aspettative che si ha quando si sente un nome bellissima, ma é ancora solo cibo.

    I cibi viengono dalla storia e la cultura. Le persone si hanno fatto e hanno formato queste vivande dopo tempo alle cose che sono addesso. I cibi sono objecti inanimanti. Non possono sentire, ma sono onesti nel senso che non possono mentire o nascondere quello che si puó imarare.

    Domande:
    C’é un rapporto tra il cibo e l’abbigliamento nel “Un chilo”? Come funziona l’uso dei cibi di Parigi? Perché l’autore ha scelto Parigi e non un posto italiano?

    Parole:
    una zampa – paw, leg, foot
    smantellato – dismantled, demolished
    selvaggina – venison
    blasone araldico – heraldic coat of arms
    ghiottoneria – gluttony

    (Ho gia' dato la mia parte al moderatore prima di 6, ma non ho potuto postare tutto fino al questo momento)

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  11. c2014

    La storia di “Museo di Formaggio” è interessante perché parla del origine del cibo, particolarmente del formaggio. Per Palomar il formaggio è una cosa intellettuale e emozionale. Per esempio, Palomar dice:

    “La formaggiera si presenta a Palomar come un’enciclopedia a un autodidatta; potrebbe memorizzare tutti i nomi, tentare una classificazione a seconda delle forme- a saponetta, a cilindro, a cupola, a palla-a seconda della consistenza- secco, burroso, cremoso… seconda dei materiali estranei coinvolti nella crosta o nella pasta- uva passa, pepe, noci… ma questo non l’avvicinerebbe d’un passo alla vera conoscenza, che sta nell’esperienza dei sapori, fatta di memoria e d’immaginazione insieme…” (75).

    Palomer combina le due persecutivi del cibo, lo scientifico e l’emozionale, per spiegare la importanza del cibo e l’esperienza del corpo. Il cibo non è solamente una cosa per sopravvivere, ma è un’esperienza di piacere per il corpo umano. Palomer descrive gli emozioni di quando una persona mangia il cibo, come il formaggio, e la reazione del corpo. La reazione può essere una memoria o inspirare l’immaginazione. Anche, Palomer descrive come il cibo è una cosa scientifica. Il narratore parla delle nomenclature del cibo. Le nomenclature del cibo sono importanti perché spiegano che la reazione del corpo, e come questa reazione è causata dalla forma in cui il cibo è stato cucinato.

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  12. Lucone

    Ogni formaggio ha una vita/un passato/una storia. Tra i pascoli, i diversi prati incrostati dal sale del mare di Normandia al vento di Provenza e quello che danno un esclusivo personaggio a ciascuno di questi formaggi. Quest’idea è una cosa che ti fa pensare. Forse la formaggeria è come un museo in un senso che tutte le cose in un museo generalmente sono cose che hanno questo passato. Sono cose che vediamo perché vogliamo essere una parte di questa storia o che vogliamo apprezzarli quindi tutti i formaggi che hanno una storia veramente sono come queste cose nel museo che apprezziamo.

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