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Gruppo: Zafferano

Il vostro gruppo prende il nome dallo zafferano, una spezia antica e preziosa. Inizialmente usato per tingere i tessuti, a causa del  suo colore. Lo zafferano è così antico che è persino citato da Omero neil'Iliade. Ha proprietà terapeutiche di stimolazione del sistema nervoso ed è usato come aromatizzante in cucina.

Spero che lo zafferano ispiri al vostro gruppo dei diari intellettualmente stimolanti e pieni di idee. Buon lavoro!

Scrivete un commento per "postare" i vostri diari qui sotto, entro le ore 17:00 del giorno che precede la nostra lezione

9 thoughts on “Gruppo: Zafferano

  1. Mike

    “La cucina futurista”

    La prima cosa che mi è venuta in mente quando ho letto questi brani da “La cucina futurista” era che lo stile di scrittura assomiglia quello che si vede spesso nei manifesti e dichiarazioni dei partiti politici estremi. Marinetti propone qualche scopo grandissimo all’inizio e poi descrive una maniera attraverso cui si può realizzare questo scopo ma la logica manca. In questo caso, lo scopo è di “modificare radicalmente l’alimentazione della nostra razza, fortificandola, dinamizzandola e spiritualizzandola con nuovissime vivande in cui l’esperienza, l’intelligenza e la fantasia sostituiscano economicamente la quantità, la banalità, la ripetizione e il costo” e la maniera proposta di raggiungerlo è smettere di mangiare la pastasciutta. È difficile credere che l’abolizione della pastasciutta potrebbe fare tanto.

    Dato che Marinetti aveva una vita politica abbastanza attiva, è molto possibile che le idee espresse in “La cucina futurista” fanno parte di un’ideologia politica più grande. Infatti, il libro ha molto più senso quando si cerca quest’ideologia. Per esempio, Marinetti dice ai lettori di “ricordatevi poi che l’abolizione della pastasciutta libererà l’Italia dal costoso grano straniero e favorirà l’industria italiana del riso.” Quindi, può essere che “La cucina futurista” voglia promuovere il nazionalismo anche se finge di trattare l’alimentazione. Il fatto che ha definito il futurismo come “orgoglio italiano novatore” sostiene anche questa conclusione.

    Un altro aspetto di questi brani che mi fa pensare che fanno parte di un’ideologia politica più grande è la rappresentazione di un conflitto. Proprio all’inizio Marinetti dice che “non a caso questa opera viene pubblicata nella crisi economica mondiale” quindi è evidente che c’è un legame tra le condizioni di crisi e quest’opera. In più spiega che i futuristi sono “convinti che nella probabile conflagrazione futura vincerà il popolo più agile, più scattante.”

    Domande:
    • Perché vuole abolire la forchetta e il coltello?
    • Qual è l’importanza del plastico per i futuristi?

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  2. Lorenzo Carlisle

    Il Manifesto della Cucina futuristica fa il caso di un’esperienza di mangiare in cui le persone si concentrano meno sul sostentamento e di più su un approccio olistico. I sostenitori della cucina futurista vorrebbero le persone a smettere di mangiare la pasta, per esempio, perché è pesante e ha diversi effetti negativi sulla salute: “è una vivanda passatista perché appesantisce, abbruttisce, illude sulla sua capacità nutritiva, rende scettici, lenti pessimisti.” Per me la connessione tra questo documento e l’arte/letteratura è nel fatto che l’arte e la letteratura sono cose che sono facilmente consumati senza un vero e proprio apprezzamento per la bellezza intrinseca. Questo Manifesto incoraggia tutti a trovare questa bellezza intrinseca nel cibo e di prendere tempo per apprezzarla. Il manifesto anche incoraggia tutti di essere inventivi con la creazione di piatti, e di cessare le stesse cose—l’originalità è importantissimo nell’arte e nella letteratura.

    Domande
    1. Quale evento ha spinto questo movimento della cucina futuristica?
    2. Dal punto di vista della sostenibilità, è questo il movimento cucina futurista una cosa positiva?

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  3. Ana Sofia

    Il Manifesto della Cucina Futurista propone le idee dei Futuristi riguardanti cucina e gastronomia. Il Manifesto predica l'abolizione della pastasciutta, della forchetta e del coltello, dei condimenti, del peso e del volume degli alimenti. Insta i chimici a inventare sapori diversi e propone il cibo della musica e della poesia.
    Soprattutto, la cucina futurista deve impedire “che l'Italiano diventi cubico massicci.” Infatti, l'abolizione della pastasciutta è anche necessaria perché è una “assurda religione gastronomica italiana” e secondo l’autore futurista l'abolizione della pastasciutta libererà l'Italia. Con questo manifesto, la cucina non viene considerata solamente come qualcosa di necessario per il nutrimento ma come un arte che, “come tutte le altre arti, esclude il plagio ed esige l’originalità creativa”.
    I futuristi, sia nella letteratura, arte o cultura intendono far arrabbiare e polemizzare. Questo è molto evidente in questo manifesto; lo stile e il linguaggio sono forti, quasi combattivo e senza rimorso.
    Domande:
    1. In quale contesto sociale nasce questo movimento?
    2. C’è una doppia significanza a questo testo? Marinetti ci parla solamente del cibo o c’è qualcosa di più?

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  4. Lorenzo Carlisle

    "Pranzi futuristi"

    Nelle descrizioni dei pranzi futuristi Marinetti usa uno stilo non ortodosso per essere coerente con il suo messaggio di un rinnovamento nella cultura del cibo. Lui esagera spesso, come nella sua descrizione del primo pranzo futurista a pagina 95, e utilizza linguaggio sensoriale e provocatorio in tutto il testo: specificamente nel capitolo “pranzo tattile” nelle descrizioni dei tipi differenti di pranzi.

    Tutti i pranzi diversi presentano il mangiatore con un pasto che è probabilmente fuori della sua comodità. Anche ogni pranzo coinvolge sensi differenti, fuori del gusto, cioè l’udito con la musica e l’olfatto con la profuma. Quando leggevo il testo, pensavo del pranzo, del cibo per ogni pranzo, come una droga sperimentale. Nel pranzo tattile c’è molto ballo forzato e questo mi ricordava un po’ degli effetti delle droghe pesanti.

    Il pranzo che mi ha colpito in più era il pranzo dinamico perché la radicalità del movimento futurista emerge molto chiaramente qui nel rifiuto dell’uomo “normale”. Con la direzione del capo del pranzo, il gruppo diventa selvaggio - quasi come in “The Lord of the Flies”. C'è un tono estremamente violento in questo pranzo, i nomi dei cibi "Scontro d'automobili" e "Bombe a mano" far rispettare questo tono.

    I sensi sono della massima importanza in questo testo. Per me, Marinetti fa l’argomento per il movimento futurista attraverso fare appello ai sensi. Una gran parte di questo movimento mi sembra di essere nel prendere un piatto comune e dandogli vita. Marinetti sostiene che la vita è vissuta attraverso tutti i cinque sensi, e quindi l’esperienza di mangiare deve coinvolgere tutti i cinque sensi.

    Domande: Come fa appello la natura radicale di questo linguaggio alla persona comune la lettura di questo testo? Come fa respingere la lingua il lettore?

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  5. Ana Sofia

    Il linguaggio che utilizza Marinetti è molto violento e polemico perché lui vuole che la gente si unisca alle idee del futurismo, vuole provocarli. Marinetti dice anche che “futuristicamente mangiando, si opera con tutti i cinque sensi.” Per lui, è più importante la presentazione, gli odori i profumi del piatto piuttosto che i sapori. Il pranzo tattile è stranissimo e mi ha colpito di più. Certamente è un pranzo tipico futuristico: l’accento è messo su i rumori e l’aspetto visuale del cibo. Marinetti sembra affermare che si deve utilizzare tutti i sensi per potere apprezzare un piatto, non basta soltanto il gusto. Per questo, come abbiamo letto nella lettura per lunedì, il futurismo vuole abolire le forchette e i coltelli: cosi la persona che mangia si coinvolge di più con il cibo…
    Domande:
    1. Perché Marinetti insiste su l’uso del pigiama?
    2. Il linguaggio e lo stile aiutano a condividere la sua opinione? O sono une deterrente per il lettore?

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  6. Mike

    “Il primo pranzo futurista”

    Il linguaggio utilizzato da Marinetti quando descrive i diversi pranzi futuristi è molto interessante. Il concetto di velocità così amato dai futuristi è ancora molto presente ma la prima parte che abbiamo letto di questo libro aveva più linguaggio violento. Inoltre, il tono della scrittura sembra molto logico. Dato che ci sono tante contraddizioni nelle scritture di Marinetti, è molto interessante che abbia usato un tono logico. Infatti, questo tono rende difficile notare tutte le contraddizioni se non si legge questi brani con uno sguardo attento.

    Secondo me, una cosa quasi universale tra i pranzi futuristi è l’intenzione di usare tutti i sensi nel processo di mangiare. Per esempio, il primo piatto del primo pranzo futurista ha un “armonia originale di forma e colore” che “nutre gli occhi ed eccita la fantasia prima di tentare le labbra.” La seconda portata inoltre include un “apparecchio tattile” che si deve toccare mentre si mangia. Il “Pranzo tattile” ha un elemento tattile ancora più esagerato. Ci sono anche piatti che incorporano il suono e il olfatto. Però, anche se l’uso di tutti i sensi è molto sottolineato da Marinetti, il sapore dei pranzi futuristi non è descritto tanto.

    Domande:
    • Cos’è il significato del titolo “aeropoeta futurista?” Perché ha aggiunto il prefisso “aero?”
    • Qual è il ruolo del vino nella cucina futurista?

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  7. Ana Sofia

    Artusi

    In 1871, Italia è stata unita come un unico paese: tutte le diverse regioni con i loro dialetti sono state messe sotto il governo della nuova Repubblica. L’intenzione, quindi, sarebbe di unificare gli italiani a traverso l’uso del cibo per incoraggiare il sentimento di nazionalismo nel popolo. Secondo me, questo testo è un testo politico che ha delle idee e degli scopi nazionalistici: di utilizzare il cibo, elemento culturale centrale, per creare il patriottismo.
    Mi è piaciuta la citazione: “Non si vive di solo pane, è vero; ci vuole anche il companatico, e l’arte di renderlo più economico, più sapido, più sano, lo dico e lo sostengo, è vera arte.” Mi fa pensare al futurismo riguardo al cibo, che vuole anche accentuare l’importanza del cibo come un arte che si deve ben apprezzare.

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  8. Mike

    “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”

    L’Italia è stata dichiarata unificata nell’anno 1861 e il processo di unire tutta la penisola è durato fino a 1871, quindi “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” è stato pubblicato solo vent’anni dopo l’unificazione del paese. Siccome la cucina è un aspetto importante di una cultura, può essere che il ruolo di questo testo fosse di aiutare a stabilire una nuova cultura nazionale. Il linguaggio utilizzato da Artusi sembra di sostenere quest’idea. Infatti, il linguaggio è molto reperibile e facile da capire quindi io direi che il pubblico per cui Artusi ha scritto questo libro è composto dagli italiani comuni.

    Una cosa che ho trovato molto interessante è la modernità di questo lavoro. Se avessi letto il brano titolato “Alcune norme d’igiene” senza sapere da dove veniva, avrei pensato che era pubblicato in una rivista attuale. Infatti, mio padre dice spesso il proverbio “Coricarsi presto ed alzarsi presto / fanno l’uomo sano, ricco e saggio” che appare appresso alla fine di questo brano. Tutti i consigli di Artusi sembrano molto logici.

    Inoltre, la rappresentazione della donna è molto interessante in questo libro. Viene menzionata soltanto qualche volta in quello che abbiamo letto, ma tutti i riferimenti insinuano che le donne sono più deboli degli uomini. Quest’idea probabilmente riflette i pensieri comuni del giorno in cui questo lavoro era pubblicato.

    Domande:
    • Oggi in Italia questo libro è usato più come un ricettario o come un testo per studi culturali?

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  9. Lorenzo Carlisle

    “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”

    “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene” è un libro di cucino di Pellegrino Artusi, ma mentre ci sono quasi 800 ricette, il libro è meglio descritto come un invito a discorso amichevole. Usa il godimento dei pasti per “segway” al godimento della vita come un membro di una nazione unificata.

    Il libro mi sembra famoso e profondo perché si può leggerlo senza mai sentirsi incline a cucinare una ricetta. In questo modo il libro mi ricorda “The Art of French Cooking” da Julia Child perché il libro è molto più denso di un libro di cucina normale, con molti aspetti da estrarre fuori delle ricette semplici. Anche entrambi sono considerati come libri di cucina trascendentali causa di ciò che hanno fornito ai pubblici rispettivi.

    Artusi scrive con un tono leggero ed esaltante. La spiegazione di questo si trova nel momento in cui questo è stato scritto: durante l'unità d'Italia. Tuttavia, scrive di uomo, e come la propagazione della società è esclusivamente dipendente adempimento dei desideri maschili: “Il genere umano—egli dice—dura solo perché l’uomo ha l’istinto della conservazione e quello della riproduzione e sente vivissimo il bisogno di sodisfarvi.” Trovo strano che avrebbe scritto in questo modo così tardi nella storia.

    Domande:
    In “La cucina italiana nei secoli”, com’era il cibo percepito come una forma d’arte nel corso degli anni?

    Qual è il collegamento tra medicina e cibo a che Artusi allude?

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