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Gruppo: Zenzero

il vostro gruppo prende il nome dello zenzero Lo zenzero è una spezia antica, già nota nelle culture orientali molti anni fa. In Italia già nel Rinascimento veniva utilizzato sia per le sue proprietà medicinali che per arricchire il sapere dei cibi. Spero che lo zenzero ispiri al vostro gruppo dei diari intellettualmente stimolanti e pieni di idee. Buon lavoro!

Scrivete un commento per "postare" i vostri diari qui sotto, entro le ore 17:00 del giorno che precede la nostra lezione

5 thoughts on “Gruppo: Zenzero

  1. c2014

    Il primo capitolo di Il Paese di Cuccacagna descrive i personaggi e le scene con molti dettagli. Questi dettagli creano emozioni per i lettori perché cominciano a conoscere e capire con i personaggi del libro. Per esempio, la scena della lotteria provoca le emozioni del lettore perché lei/lui comincia a capire l’importanza e significato della lotteria. La lotteria in questo capitolo è una critica sociale perché i personaggi di questo libro dipendano della lotteria. Loro pensano che giocare alla lotteria sia l’unica forma in cui possano guadagnare i soldi. Il lettore capisce che questo gioco è quasi impossibile di vincere, ma è più probabile guadagnare i soldi giocando che lavorando. L’idea della impossibilità di vincere o di sopravvivere aiuta il lettore di empatizzare con i personaggi.

    Il nome di questo libro è anche ironico e triste. Il paese di Cuccagna è un luogo ideale, dove la vita è piena di eccesso, gola e opulenza esistono. Matilde Serao decide di chiamare questo libro Il Paese di Cuccacagna per criticare la società. È chiaro che la povertà esiste in questo libro e che pochi personaggi hanno vite opulente; e il lettore sa che Napoli è un paese corrotto e conosciuto per essere povere. Matilde Serao aveva deciso di usare Cuccagna per enfatizzare la povertà e i problemi sociali in Italia, particolarmente i problemi a Napoli.

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  2. Emily

    Osservazioni:

    Matilde Serao era una scrittrice napoletana dalla fine dell’ottocento all’inizio del novecento. Il primo capitolo del suo libro, Il paese di cuccagna, si chiama “L’estrazione del lotto” e racconta l’amara delusione e la rovina delle persone napoletane a cause del lotto. Il titolo del libro è molto ironico, perché di solito il “paese di cuccagna” è un luogo bello in cui si trovano l’eccesso e la soddisfazione, mentre il luogo rappresentato nella storia è triste e devastante. Tutte le persone scommettano quasi tutti i loro soldi e sperano di vincere il lotto per avere la possibilità di avere una vita migliore. Però nessuno dei personaggi vince e invece perdono i loro soldi e la loro speranza.
    Il titolo può anche esprimere questa speranza dei cittadini. Se avessero vinto, avrebbero avuto la possibilità di realizzare il sogno di questo “paese di cuccagna.” Perché non hanno ancora vinto, questo paese esiste solo nelle loro immaginazioni, ma tornano ogni settimana al lotto per un’altra possibilità di scappare dalla povertà e dall’instabilità del lavoro e vivere invece una vita estravagante. Sfortunatamente, questo sogno non viene mai realizzato, e continuano a perdere tutto quello che hanno nella speranza che possano vincere.

    Parole:

    asprigno – sour
    botola – trap door
    sartina – seamstress
    canticchiare – to hum
    scorciatoia – shortcut
    androne – entrance, lobby
    scialare – to throw one’s money around
    cocchiere – coachman
    ozioso – inactive
    cucire – to sew
    accalcare – to crowd
    sonnacchioso – sleepy
    assuefarsi – to get used to
    sovreccitarsi – to get overexcited
    a malincuore – unwillingly
    accasciamento – dejection
    socchiuse – narrow
    cinguettando – chirping, singing

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  3. Simona

    Matilda Serao – Il Paese di Cuccagna (4/29/2013)

    Matilda Serao era una giornlaista e autore che é nata in Grecia e ha vissuto a Roma e Napoli. Ha fondato Il Mattino nel 1892 che era il giornale del mattino piú importante nel sud di Italia. Lei era una naturalista (ma non in un senso stretto) perché le sue opere hanno raffigurato la vita in un modo simplice e idealistico. Alcuni temi sono la golosità, la povertà, il matrimonio e le donne.

    La descrizione degli odore dá un altro lato di senso diverso di visione. La immagine non é solo una pittura nella testa del lettore. È piú come vivere in questa scena. L’odore é un elemento che usiamo sempre. Le cose con un odore o profumo forte sono piú vivide a noi. Nella scena iniziale c’é una parte, “l’odore acuto e grasso,” che fa pensare il lettore del suo ricordi dell’odore di aceto e altri odori affilato (3). E cosí la scena é piú reale per il lettore.

    “Carne e maccheroni,” sono cibi che sembrano di una classe piú alto (4). Quando gli uomini, il operaio e il tagliatore, parlano di che cosa farebbero se vincessero un sacco di soldi, dicono “Carne e maccheroni.” D’altronde, c’é la baccalá sul un piattello con tanto liquido che sembra un cibo povero.

    Parole:
    andirivieni – comings and goings
    chetarsi – to quiet down
    nenia – monotonous tune
    broad – watery soup
    scialare – to throw one’s money around

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  4. Lucone

    Lucas Dube
    29-4-13
    Il Paese di Cuccagna – Matilda Serao

    C’e’ un’idea dell’illusione nella storia di Serao. Questa illusione e’ una in cui tutti possono vincere. Perche’ quest’illusione c’e’ tutte le persone participano in questo lotto. Questa participazione li fa rimanere intrappolato. Tutti sognano di una vita in cui non si vive in poverta’. Participanno in questo lotto perche’ vogliono essere fuori della poverta’ e questa voglia e’ piu’ forte del logico.
    Chi veramente vince questo lotto? Nel racconto nessuno vince. E’ questa lotto per la citta’ o per il popolo? Veramente questo lotto e’ un trucco. Li da un senso di una speranza vuota.
    Ma perche’ queste persone continuano a giocare questo lotto? Perche’ hanno la fede in questo trucco? Quando loro hanno tutto da perdere e una piccola possibilita’ di vivere meglio.
    Quando pensiamo a Napoli, pensiamo al cibo: Specialmente al cibo napoletano: La pizza, la baccala, e anche i pomodori. L’autrice qui ci fa sentire il profumo e ci fa vedere il cibo nelle strade di Napoli al mezzogiorno.

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  5. Emily

    Riflessioni sui testi e i temi di Mizzau
    2 aprile 2013

    Nel suo libro Ridendo e Scherzando, Marina Mizzau spiega l’umorismo nella “profezia che si autodetermina” (28). Una situazione diventa comica perché spesso le persone, “prevedendo il peggio, finiscono per comportarsi come se il peggio fosse già avvenuto, e spesso fanno sì che avvenga” (28). Stanno aspettando il peggio, e così facendo, lo provocano.
    Questa profezia si vede in molti dei racconti di Mizzau, specificamente in “L’ostrica” e in “Rose e aragoste.” Nel primo racconto, il narratore ha una voglia di andare a Parigi, sedersi in un ristorante, e mangiare le ostriche. In realtà, quando arriva in questo ristorante, tre delle sue quattro ostriche vengono mangiate dalle ragazze seduti al suo tavolo, e mangia la quarta così veloce che non può nemmeno gustarla. Il suo desiderio non poteva avverarsi perché cercava di far parte di uno stile di vita a cui non appartiene. Questa impossibilità è perché non riesce a realizzare il suo sogno. La delusione alla fine è triste, ma la situazione è anche così bizzarra che sembra quasi comica.
    Invece in “Rose e aragoste,” la profezia che si autodetermina è l’incapacità della narratrice di spiegare al suo marito che le non piacciono le rose e le aragoste. Sempre per il suo compleanno o per il loro anniversario di matrimonio, il marito le dà o le rose o le aragoste. Lei pensa che tutte e due siano schifose, ma non riesce a dirlo al marito. Lei lo ringrazia, mentre lui continua a pensare che queste siano “le due cose che (le) piacciono di più” (39). La narratrice non è in grado di spiegare la verità e adesso aspetta ogni anniversario con “l’ansia di chi sa già avverate le peggiori previsioni” (39). Questa incomprensione e la mancanza della comunicazione tra le due persone fanno la storia molto comica: l’incapacità di dire la verità diventa una profezia che si autodetermina perché la bugia detto dalla moglie diventa la verità per il marito.
    Entrambi questi racconti mi sono piaciuti, e leggere il saggio di Mizzau mi ha aiutato a capire di più i temi e lo stile della sua letteratura. Mi piace molto il punto di visto di Mizzau sull’umorismo, specificamente l’idea che l’umorismo viene dalle profezie che si autodeterminano e quella che uno delle barzellette più belle è questa: “Adesso vi racconto una barzelletta” (25).

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