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Gruppo: Cannella

Il vostro gruppo prende il nome dalla Cannella, una spezia dal profumo delizioso, e dalla storia millenaria. Laa cannella era già citata nella Bibblia. ed era stata importata in Eurpoa durante il medioevo. Viene usata in cucina ma anche per le sue proprietà  medicinali.

Spero che la cannella ispiri al vostro gruppo dei diari intellettualmente stimolanti e pieni di idee. Buon lavoro!

Scrivete un commento per "postare" i vostri diari qui sotto, entro le ore 17:00 del giorno che precede la nostra lezione

7 thoughts on “Gruppo: Cannella

  1. Evan

    Il Decameron di Giovanni Boccaccio

    Il Decameron di Giovanni Boccaccio è un testo molto interessato. E stato scritto nel quattordicesimo secolo ed è una collezione di cento racconti chi sono raccontato da dieci persone diverse. Il libro è diviso in dieci giorni con dieci racconti in ogni giorni. Tutti questi racconti parlano degli eventi o situazioni diverse con i temi diversi, e mostrano al lettore un aspetto della vita durante questo tempo. Un tema che è presente in multipli racconti, specificamente i racconti che abbiamo letto, è il cibo è/o il vino.

    Quando ho letto questi racconti, l’uno che mi ho interessato di più era il primo (Prima giornata, racconto cinque). In questo racconto, dopo il re impara che la moglie del marchese di Monferrato è “bellissima e valorosa”, lui pensa che può sedurre lei quando il marchese è via. La moglie è molto intelligente, “savia e avveduta”, quindi lei capisce quello che sta succedendo. Prepara un grande banchetto per il re, ma alla fine, lui domanda, “Dama, nascono in questo paese solamente galline senza gallo alcuno?”. Questa domanda e la risposta della moglie sono interessante, e capisco che lei dice qualcosa che scoraggia il re, ma non capisco quello che lui e lei dicono completamente. E un commento sulle donne o le classi sociali? Tutte e due? Forse possiamo discutere in classe.

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  2. Luchino

    Mi piace come Boccaccio crea un ambiente immaginario nel Decameron con la spiegazione all’inizio. Penso che sia importante per aiutare il lettore capire la società in cui questa storia succede e i temi che Boccaccio vuole mostrare.

    Mi pare interessante i dinamici tra il marchese di Monferrato e la marchesana durante Novella V della Giornata I. Il rapporto è una riflessione sul rapporto tra le donne e gli uomini in questo periodo, e finisce in un commentario di come l’aspetto è diverso dalla realtà; la marchesana è bella e ha potere, ma quella non significa che il marchese può trattarla diversamente; invece lui dovrebbe mostrarla la stessa rispetta che mostrerebbe una donna brutta senza potere.

    Nella Giornata VI Novella II, le classi sociali sono le cose più importanti. Le classi sociali esistono, ma Cisti rifiuta ancora dare il vino al servitore perché Cisti vuole mantenere il suo onore; non gli importa se Messer Geri è arrabbiato, anche se Geri sia di una classe più alta; Cisti invece riconosce il potere della sua posizione come l’umo con il vino e anche che senza il vino, Messer Geri non potrebbe piacere la sua cena. Boccaccio dice un commentario su come tutte delle persone nella società – i poveri e i ricci – devono esistere per la società funzionare.

    Le due novelle mostrano l’importanza del cibo come un simbolo nelle situazioni sociali: la prima novella usa la pollastra mostrare la concezione delle donne bassato solo su come sembrano fisicamente e il vino è usato nella seconda novella mostrare l’inutilità della separazione tra le classi sociali.

    Alcune domande: Perché il marchese ha smesso amoreggiare con lei dopo di lei ha spiegato il parallelo tra le donne e la pollastra (Novella V)? Qual è la connessione tra Fortuna e l’ultima parte della storia (Novella II)?

    Vocabolario:

    Grembiule: aporn
    Peccare: to sin
    Reputare: consider/judge
    Sommo: highest
    Cagione: cause

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  3. Annie F.

    Questa e' la seconda volta che ho letto alcune novelle del Decameron, e come prima mi sono piaciute molto.

    Nella prima novella che abbiamo letto, Fiametta ci racconta la storia della Marchesa virtuosa e la sua fatica a scacciare il re di Francia quando lui visita. Fiammetta ci dice che lo suo scopo per raccontarci la storia e’ mostrarci la virtu’ della donna e come le donne si difendono l’onore. Vediamo che la Marchesa non nega al re la cena che vuole, ma invece gli manda un messaggio importante con il tipo di cibo che ordina per la cena (solo galline). Vediamo anche nella sua risposta alla domanda del re (“Dama, nascono in questo paese solamente galline senza gallo alcuno?”) che la Marchesa capisce molto bene la politica sessuale degli uomini. Lei risponde “baldanzosamente” al re: “Monsignor no, ma le femine, quantunque in vestimenti e in onori alquanto dall’altre varrino, tutte percio’ son fatte qui come altrove”. Lei vuole dire che anche se è una bellissima donna, come tutte le donne virtuose del mondo, non ricambiera’ nessun sentimento al re. Cioe’, la Marchesa ha usato le sue risorse e la sua acutezza per rispondere al re in un modo virtuosa ma anche educata ed elegante. È un esempio bellissimo dell’onore delle donne, della loro indipendenza.

    La seconda novella parla del fornaio Cisti che vuole offrire un buon vino a Signore Geri Spina e gli ambassadori al papa, ma non pensa di avere il potere di invitare uomini cosi’ potenti al suo forno. Infine c’è un’opportunita’ per loro bere il vino. Quando il Signore ordina piu’ vino per l’ultima cena per questi uomini importanti, il fornaio gli insegna una lezione importante sul trattamento del vino. Mi ha interessato molto il ruolo del fornaio in questa novella. Siccome un fornaio mantiene un posto abbastanza basso nella societa’, mi ha colpito il modo deciso in cui lui decide di mostrare la sua consapevolezza sul vino al grande Signore Geri Spina. Forse Boccaccio vuol dirci che il vino è speciale; anche se si è ricco o potente, non lo si conosce necessariamente bene. Il rispetto che il Signore ha mostrato al fornaio Cisti dopo aver capito il significato del messaggio ci mostra l’importanza di trattare bene il vino.

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  4. jenny

    Questa lettura il Decameron da Boccaccio è une delle opere più conosciute dagli italiani. Nel Decameron Giovanni Boccaccio, il autore, ci mostra un modo divertente d’imparare lezioni sulla vita del tempo. Il Decameron è come una collezione di racconti detti attraverso dieci giorni da un gruppo di individui che hanno fuggito della città. In questa scena tutte le persone possono raccontare una storia che quassi ogni volta ha una morale al fine. A volte la morale è sul amore e a volte è una cosa sulla classe sociale.

    La prima di queste letture che abbiamo letto è la quinta novella della prima giornata in cui il narratore ci racconta la storia della donna Marchesana di Monferrato. Lei è una donna molto bella che durante il racconto il suo marito non è a casa perché è un gonfaloniere della chiesa, un uomo onorabile. Il Re Filippo sente che lei è molto bella e poi prova di sedurla durante una visita. Lui le dice che andrà e lei gli prepara una banchetta e sceglie solo galline da servire. Lui le chiese se non ci sono altri animali da mangiare e lei rispose che tutte le galline sono le stesse in ogni parte come le donne. Con questo commento lei gli mostra che ha capito il perché lui è lì e non vuole fare niente con lui. Il Re capisce questo e se ne va, forse questa novella è un commentario sul potere delle donne e come loro possono rifiutare anche un re in momenti come questi.

    L’altra novella che abbiamo letto è la seconda novella della sesta giornata. In questo racconto Boccaccio fa un analisi dei classi sociali con una novella che parla di un fornaio che ha dei vini buoni. Nella novella nessuno vuole assaggiare i vini fino a che il Messer Geri gli assaggia e gli vuole per una festa o cena che vuole fare. Non ho capito esattamente come il fornaio, Cisti, prende il potere siccome è di bassa classe sociale ma so che lo prende e gli mostra al Messer attraverso la sua sapienza del vino.

    Domande: Perché nella prima novella quinta giornata Boccaccio ci vuole mostrare l’indipendenza delle donne? Qual è il significato del vino nella seconda novella della sesta giornata? Cosa pensate di Cisti? È un uomo onesto anche se vuole mostrare che è migliore attraverso il vino?

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  5. Luchino

    Sono contento da leggere Canto VI da Dante perché in Italia abbiamo letto Canto V in cui Dante sviene dalla sua pietà dopo parla con Francesca e scopre che questi animi sono in Inferno perché dell’amore. Canto VI comincia quando Dante si sveglia, e prima di leggere voglio sapere la sua reazione verso l’ultima scena.

    Mi pare così ironica che Virgilio deve dare da magiare Cerbero se consideriamo che Cerbero e il guardiano della porta di entrare questo cerchio dell’Inferno. Quando penso di questo fatto in combinazione con l’idea che – altre della pioggia d’escremento – Dante non discute la ghiottoneria per niente, mi fa considerare che vuole mostrare qualcosa unico della ghiottoneria. Forse lui dimostra che questo tipo di ghiottoneria non è la stessa che pensiamo.

    Penso ora che Cerbero sia un simbolo per la ghiottoneria. Prima, il cane ha fame da morire che gli rende arrabbiato e vorace, come la fame per un ghiottone. Il cane ha tre teste mostrare che non è in grado di controllarsi o la sua fame, come un ghiottone. Alla fine della sezione in cui è forzato di essere calmo dal cibo che Virgilio gli da, è chiaro che il cibo è la cosa più importante per questo cane com’è per i ghiottoni.

    Non capisco perché Dante sceglie da focalizzarci sulle domande politiche di Firenze in questo periodo; Dante e Virgilio sono nella parte d’inferno per i ghiottoni, non per i corrotti. Forse Dante vuole espandere l’idea della ghiottoneria includere quella del potere politico, altre di solo mangiare troppo. In questo campo è interessante che Ciacco sa tutto della politica perché ci mostra che lui è un ghiottone per potere.

    Alcune domande: Perché Ciacco è l’unica persona con cui Dante parla? Perché Ciacco è considerato un ghiottone?

    Vocabolario:

    dannosa: detrimental/damaging
    appresso: nearby/close to
    bieco: grim

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  6. Evan

    La Divina Commedia di Dante Alighieri

    “La Divina Commedia” di Dante Alighieri è un’opera della letteratura che è considerata una della più famosa in tutto il mondo. È stata scritta fra 1308 e 1321 nella forma di un poema epico. È diviso nelle tre cantiche: l’Inferno, il Purgatorio, e Il Paradiso. Tra queste tre parti, ci sono cento canti che descrivono il viaggio di Dante attraverso l’Inferno, il Purgatorio, e il Paradiso.

    La parte che abbiamo letto, Canto VI dello terzo cerchio, è il cerchio della ghiottoneria e la golosità. Come scritto nella introduzione di questa parte: “Qui sono puniti i golosi, coloro che hanno ceduto alla sfrenata ingordigia del cibo” (82). All’inizio di questo canto, penso che la descrizione fisica d’inferno sia interessante. Dante usa le parole del tempo tipico, come “piova” e “neve” ma in un modo che crea un senso della sozzura o della sporcizia.

    Penso che l’interazione con Cerbero sia anche molto interessante e collegato alla tema della ghiottoneria. Con tre gole, Cerbero diventa molto agitato quando vede Dante, ma con solo la terra, Cerbero calma. Secondo me, questa interazione mostra che Cerbero è così goloso che una cosa semplice e sporca come la terra ha la capacità di soddisfare la sua golosità.

    Un’altra interazione importante in questo canto è con Ciacco. Per me, la conversazione delle condizioni e il futuro di Firenze non è necessariamente collegata al cibo, ma si può identificare come la golosità di alcune persone può avere un ruolo nello futuro della città. Questa parte è anche importante perché non so se fino a questo punto, c’è una discussione dei soggetti come la politica in Italia.

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  7. Annie F.

    Il canto VI dell’Inferno fa una parte di questa grande opera di Dante. Nell’Inferno, Dante e la sua guida pagana Virgilio vagano per l’Inferno e visitano alcuni peccatori. Ogni peccatore ha un contrapasso, una pena reciproca a quello peccato che ha commesso nella vita. In questo cerchio, tutti i peccatori hanno una cosa in commune: l’avidita’. Sono tutti ghiotti e devono giacere al pavimento mentre il liquami piove del cielo. Penso che questo contrapasso sia giusto, perche’ il piove non ferma mai e c’e’ un eccesso di rifuiti come c’era un eccesso nella vita dei peccatori. In questo canto parliamo con Ciacco, un’uomo fiorentino che conosceva Dante il personaggio nella sua vita. Nella Commedia Dante conosce frequentamente persone familiari, persone che (come ha fatto Ciacco in questo canto) parlano della politica di Firenze e altre cose rilevanti alla vita di Dante l’autore. In questo modo Dante l’autore ci da’ dei messaggi sulla situazione politica a Firenze, su cui ha pensato molto nel suo tempo in esilio.

    M’ha interessato la conversazione tra Ciacco e Dante personaggio in questo canto. Quando Dante fa domanda su altri cognoscenti che conosce Ciacco, Ciacco risponde che loro si trovano in un cerchio piu’ basso dell’Inferno. Mi mostra che Dante forse non conosceva bene queste persone mentre stavano per la terra, o forse che e’ difficile per noi capire o conoscere i peccati dei nostri amici. È interessante (ma non divertente) riflettere: se fossi nell’Inferno, in quale cerchio starei?

    Domande:
    1. Che simbolisce Cerbero? Perche’ ha smesso di dare fastidio a Vergilio e Dante personaggio quando gli hanno dato un po’ di terra?
    2. Cos’è la situazione politica di Firenze in questo tempo? Che vogliono dire le predizioni di Ciacco su questo?
    3. Che fa/dice Vergilio in questo canto? Cos’è il suo ruolo nell’Inferno?

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