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Gruppo: Zenzero

il vostro gruppo prende il nome dello zenzero Lo zenzero è una spezia antica, già nota nelle culture orientali molti anni fa. In Italia già nel Rinascimento veniva utilizzato sia per le sue proprietà medicinali che per arricchire il sapere dei cibi. Spero che lo zenzero ispiri al vostro gruppo dei diari intellettualmente stimolanti e pieni di idee. Buon lavoro!

Scrivete un commento per "postare" i vostri diari qui sotto, entro le ore 17:00 del giorno che precede la nostra lezione

13 thoughts on “Gruppo: Zenzero

  1. Emily

    Il Decameron di Boccaccio
    19 maggio 2013

    Nella quinta novella della prima giornata, la marchesana mostra tutte le sue virtù attraverso il banchetto che lei prepara per il re di Francia. Lei è bella, casta, e intelligente: sa che non può rifiutare l’invito a fare colazione col re, ma riesce a insegnargli una lezione. In questa novella, la donna mostra sia l’importanza della compostezza sia l’inadeguatezza della passione sfrenata. Serva tanti piatti che sono tutti diverse versioni di gallina. Quando il re le chiede, “Dama, nascono il questo paese solamente galline senza gallo alcuno” (68), lei risponde che anche se si vestono un po’ diverso, tutte le donne sono simili. Qui, mostra la moralità delle donne, che vedono l’inganno degli uomini ma mantengono la sua dignità e la sua castità. Lei riesce a far vedere la sua intelligenza e la scorrettezza del re senza essere scortese se stessa.
    L’altra novella, la seconda della sesta giornata, spiega la differenza tra moralità e nobiltà. Mentre la natura dà un “vil corpo” a “una nobile anima,” la fortuna dà a “un corpo dotato d’anima nobile vil mestiero” (386). Uno dei protagonisti, Cisti, che “d’altissimo animo fornito, la Fortuna fece fornaio” (386). Cisti ha una grande collezione dei vini preziosi e vorrebbe far assaggiare Messer Geri del vino. Alla fine, Messer Geri manda il suo servitore a prendere il vino da Cisti per un convito, ma il servitore, “forse sdegnato perché niuna volta bere aveva potuto del vino, tolse un gran fiasco” (388). Anche qui, si vede l’importanza della moderazione, perché solamente quando il servitore torna con un fiasco più piccolo Cisti gli dà il vino.

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  2. Matteo

    Le due novelle di Boccaccio che abbiamo letto contengo temi di usare parole con tatto per risolvere una situazione. I protagonisti non vogliono offendere i suoi superiori, o più nobili, e vogliono seguire la proprietà, ma vogliono anche "dire" qualcosa a un altro. Sarebbe molto più efficace se i personaggi solo dicessero quello che volevano dire, ma non possono perché non vogliono offendere gli altri.
    Il Re, nella novella con la marchesana, mi fa ricordare gli uomini di La locandiera, perché vede questa donna, che ha già un marito, come un oggetto che desidera. Comunque, questa donna è morale (e sposata) e non gioca con le emozioni del Re. Risolve la situazione perfettamente.
    Nell'altra novella, Cisti è ancho molto tattile con quello che dice. È più nobile dei nobili, anche se è di una classe sociale bassa.

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  3. c2014

    Sì perché mi piace noi essere entrati a dimostrare con le novelle quanta sia la forza delle belle e pronte risposte, e si ancora perché quanto negli uomini e gran senno il cercar d’amar sempre donna di più alto legnaggio ch’egli non é, m’é caduto nell’animo, donne mie belle, di mostrarvi, nella novella che a me tocca di dire, come con opere e parole una gentil donna, se da questo guardasse e altrui ne rimovesse.

    Boccaccio parla di come il ruolo del genere influenza il matrimonio e con chi le persone decidano sposarsi. In questo periodo, il matrimonio non era per l’amore, ma era un negozio. Una donna dipendeva dall’uomo per rimanere nella sua classe sociale o per migliorare; al contrasto, era strano per un uomo sposarsi con una donna di una classe sociale più alto “legnaggio”.

    Penso che questa storia spiega come è la vita di una donna era per servire il suo sposo e il suo paese, in altre parole, il re. La donna del marchese sa che deve scegliere a chi le sarà fedele, ma alla stessa volta non può offendere nessuno. Per questa ragione, lei usa la lingua e il cibo. Le galline è una metafora di come la vita della donna sarà rovinato perché non può tradire il suo sposo o il suo re. Il cibo è come lei dice al re che non è interessata in lui e non vuole essere infedele.

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  4. Simona

    Il Decameron di Boccaccio - I, novella V & VI, novella II

    Secondo me i temi centrali di novella quinta sono la tentazione e l’autocontrollo. I protagonisti sono il re e la donna del marchese di Monferrato, la Marchesa. Il primo ha sentito della bellezza della Marchesa e la vuole, ma lei non vuole tradire il suo marito, e cosi cucina un banchetto di solo pollo. Quando il re realizza che questo banchetto rappresenta la sua virtú, smette di cercare di sedurla. La Marchesa é gentile, leale, nobile, virtuosa e anche bellissima. La Marchesa ha un programma prima di lui le chiese circa le galline? Sembra che ha l'ispirazione dopo la sua domanda.

    La seconda novella della sesta giornata ha un tema di merito. Al inizio é chiaro che ci sia una differenza tra i classi sociali e, in questo caso, tra Messer Geri e Cisti. Cisti é da la classe bassa ma lui ha molti soldi perché é un mercante di successo. Vede che il Messer Geri passa il suo negozio ogni giorno e questa opportunitá. Cisti é intelligente e riesce di avere un amicizio con Messer Geri nonostante loro differanze.

    medesimo – same
    altrove – elsewhere
    lietamente – happily
    indugio – delay
    cagione – cause

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  5. Emily

    Canto VI del Inferno di Dante
    21 maggio 2013

    L’inferno è una delle tre parti del poema epico La commedia divina di Dante. In questa prima parte, Dante, che è se stesso il narratore, fa un viaggio attraverso i nove cerchi dell’inferno. I cerchi lo portano sempre più vicino al centro della terra, dove si trova Lucifero, e ogni cerchio più alto è denotato per un peccato più grave. Dopo aver viaggiato attraverso tutti dei nove cerchi, continua al purgatorio e poi al paradiso.

    Nel Canto VI, Dante si trova nel terzo cerchio, il quale è allocato per i “golosi.” Lui passa questo cerchio, ma si ferma brevemente per parlare a uno dei morti. Inizialmente Dante non riconosce l’uomo, ma poi spiega chi è: “Voi cittadini mi chiamaste Ciacco: per la dannosa colpa della gola, come tu vedi, alla pioggia mi fiacco” (87). In questo canto, le persone che sono state avare nelle sue vite si trovano in questo cerchio dell’inferno dopo la morte. La loro punizione per aver goduto dell’eccesso delle cose buono è che devono adesso stare tutto il giorno nell’abbondanza delle cose terribili. Piove continuamente, e abitano nel buio e nel fango.

    Qui vediamo di nuovo la punizione della ghiottoneria e dell’eccesso, forse nel modo più severo. Abbiamo già letto molti testi che parlano dell’importanza della moderazione, spesso collegato col cibo. Nel Manifesto della cucina futurista, il narratore spiega l’importanza della moderazione per essere leggero e per andare avanti nel futuro. In più, nella seconda novella della sesta giornata del Decameron di Boccaccio, anche la speranza di avere l’abbondanza viene punita quando Messer Geri realizza che il suo servitore sta portando un fianco grande, invece di uno più piccolo, a Cisti per prendere il suo vino.

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  6. Matteo

    Mi sembra interessante che la gente cha ha ceduto alla sfrendida ingordigia del cibo sono nel terzo cerchio dell'Inferno. Sì, non è una buona cosa da fare, ma non può essere un peccato più severo dei peccatori della lussuria. Oggi ci sono molte persone che sareberro in questo cerchio dell'Inferno perché la "immoderazione" con il cibo ora è molto più comune perché c'è molto più cibo.

    La descrizione di questo cerchio è anche molto severa. Con "piova etterna, maladetta, fredda e greve...grandine grossa, acqua tinta e neve" e Cerbero che "graffia li spiriti, scuoia e disquatra," questo cerchio non è un posto dove vorrei essere. Forse devo mangiare un po' di meno, perché mangio molto. No voglio andare al cerchio dei golosi.

    Domande: Chi è Pluto? Perché Dante chiama Cerbero "il gran vermo"?

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  7. c2014

    Nel Canto IV, Dante va al terzo cerchio, e questo cerchio è per le persone che sono “golose.” Tutte le persone in questo cerchio vivevano una vita di eccesso e come punizione devono vivere nell’abbondanza delle cose terribili. È molto interessante che questa sia la prima volta che leggiamo della gola della persecutiva religiosa. Durante il corso, abbiamo letto i testi dei futuristi che parlavano della moderazione per vivere una vita migliore e sana. Dante presenta la moderazione in altro aspetto—religioso. Per i cristiani, la moderazione non è solamente per il corpo, ma è per l’alma e i loro rapporti con Dio. I futuristi promuovano la religione e l’arte religiosa, quindi ha senso che questa idea della moderazione fosse parte del manifesto di Marinetti perché presumibilmente l’eccesso o l’umiltà può definire la moralità di una persona.

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  8. Simona

    Dante Inferno – Canto VI (5/22/2013)
    La commedia Divina di Dante é un racconto del viaggio del Dante tra l’Inferno, Purgatorio e Paradiso. L’Inferno é nel centro della terra, e durante il periodo di Dante loro pensavano che questo era anche il centro dell’universo. Questa punto di vista dá un senso della sua importanza attraverso il mundo é il cielo. Ci sono nove cerchi che si compongono di diversi peccati.

    Nel canto VI Dante si trova nel terzo cerchio dell’Inferno. Il peccato di questo cerchio é golositá dove le persone “che hanno ceduto alla sfrenata ingordigia del cibo” dimorano. L’ambiente é oscuro, l’aria ha un odore sgradevole, e piove sempre freddamente e pesantemente. Qui c’é Cerbero che é un mostro con tre teste come un cane, il corpo di un maiale, e artigli. Virgilio usa due manciati di fango a fermare Cerbero affinché possano passare. Perché Cerbero desidera il fango? Dante incontra Ciacco, un uomo reale di Firenze che gli dá informazioni del futuro della sua cittá come una profezia. Ciacco parla della faida in Firenze, che cosa succederá e delle altre persone che sono morte dopo Dante e stanno nell’Inferno. Sembra come Dante (l’autore) potrebbe predire il futuro, ma quando La commedia divina é scritto, queste cose erano giá passato.

    i dannati – damned
    manciata – handful
    inedita – unprecedented

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  9. Emily

    Canto VI dell'Inferno - Risposta per Venerdì
    23 maggio 2013

    Penso che sia molto interessante come Dante collega la sua vita e le sue esperienze a Firenze col suo viaggio attraverso l’inferno. Questo serve forse anche a comunicare una lezione ai fiorentini che leggono il testo. Mostra l’oppressione dei Bianchi a parte dai Neri, e l’effetto che questa oppressione aveva su Dante se stesso. Sentiva i “gravi pesi” del suo esilio, quando doveva partire da Firenze. Adesso, come spiega Ciacco, ci sono solo tre caratteristiche che si vedono a Firenze: la superbia, l’invidia, e l’avarizia (89). In questo terzo cerchio dell’inferno, in cui si trovano tutti i golosi, Dante ci dà un grave messaggio sulla pena eterna per questo peccato.

    I golosi sono continuamente nel buio, con la pioggia incessante, e abitano nel fango. In più, la pioggia è sporca, con “acqua tinta e neve,” e rende la terra sempre più sporca e maleodorante (83). Dopo la loro morta, le persone che, durante la loro vita, cercavano l’abbondanza e l’eccesso di ogni cosa piacevole devono adesso stare tutto il giorno circondate da un eccesso delle cose schifose e disagevole.

    Mi piace anche la descrizione di Cerbero e come Dante modifica la sua storia. Anche Cerbero soffra dalla pena dei golosi. Come spiegano i footnotes, “ha gli occhi arrossati dell’ubriacone, la barba unta dell’ingordo che s’ingozza rovesciandosi addosso cibo e bevanda, il ventre dilatato e sfiancato di chi lo riempie troppo” (84). Per placare Cerbero quando entrano nel terzo cerchio, “Virgilio gli getta due manate di fango” da mangiare (85).

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  10. Melanie Waters

    What do you do in your free? Somebody like to participate in outdoor activities, others prefer stay home and play game. If you want to find a game to play at home, let's access duck life

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