Il vostro gruppo prende il nome dalla Cannella, una spezia dal profumo delizioso, e dalla storia millenaria. Laa cannella era già citata nella Bibblia. ed era stata importata in Eurpoa durante il medioevo. Viene usata in cucina ma anche per le sue proprietà medicinali.
Spero che la cannella ispiri al vostro gruppo dei diari intellettualmente stimolanti e pieni di idee. Buon lavoro!
Scrivete un commento per "postare" i vostri diari qui sotto, entro le ore 17:00 del giorno che precede la nostra lezione
Conversazione in Sicilia di Elio Vittorini è un racconto di un uomo che ritorna in Sicilia e visita sua madre. Noi abbiamo letto solo alcuni capitoli del racconto, quindi non sappiamo molto del narratore, ma è evidente che questo viaggio ha più d’importanza che un viaggio normale. Per il narratore, questo ritorno in Sicilia è un viaggio al passato personale. Lui non è tornato in Sicilia per molto tempo, quindi il viaggio è un’esperienza un po’ emotiva.
Un tema che è evidente in tutti i capitoli che abbiamo letto è la presenza del cibo in ogni situazione e ogni conversazione. Mentre viaggiando nel battello a Messina, il narratore incontra un uomo che ha una “moglie bambina” e molte arance. Il narratore e quest’uomo si parlano, e tutte le conversazioni sono del cibo. Loro parlano di come si mangia in America e le differenze tra America e Sicilia. Per esempio, “un siciliano non mangia mai la mattina.” Questa conversazione mostra come la vita in Sicilia e diversa dalla vita che le persone pensano tutti in America hanno, e anche diversa dalla vita che il narratore vive.
Quando il narratore arriva a casa di sua madre, loro vanno immediatamente in cucina per parlare e la loro conversazione è del cibo. La conversazione del cibo comincia semplice, ma poco dopo, parlano delle cose più serie della infanzia del narratore. E interessante per me perché questo racconto mostra come il cibo è collegato a tutti gli aspetti della vita.
In questo racconto Conversazione in Sicilia, da Elio Vittorini, il personaggio principale s’imbarca in un viaggio verso Sicilia, o dove abita la sua mamma. Lui sembra di essere siciliano o qualcosa ma fa finto di essere Americano o che sa molto degli Stati Uniti e, quando parla con l’uomo nel battello. Lui ha una meta chiara ed è evidente per noi, i lettori, che questo viaggio è importante perché vuole vedere la sua mamma.
Quando lui dice “Non c’è formaggio come il nostro” vuol dire che il formaggio Siciliano è il migliore e che non si può comparare agli altri formaggi d’Italia. Pero in questa scena mi fa confusa perché non so se anche vuol dire questa frase perché ha bisogna di compagnia o di parlare con qualcuno. È molto strano che lui ripete questo frase molte volte, per l’enfasi dell’importanza del formaggio.
Le arance, secondo me rappresentano la povertà del uomo e la sua moglie. Il narratore descrive le arance come una frutta semplice, niente di speciale. Questo per me vuol dire che forse è una riflessione della gente che le mangiano. Quindi forse sono contadini il uomo e la “moglie bambina.”
Vicino al fine del racconto vediamo che il narratore ha un rapporto interessante con la sua mamma perché non l’ha visto da molto tempo quindi non ricorda molto del suo tempo abitando in Sicilia. In questa parte del racconto la mamma parla molto della seggenza del suo nonno e del coraggio del suo padre. Lei dice che il nonno anche se era analfabeta, lui capiva le politiche ed era socialista. In questa parte del racconto mi sembra come se il narratore fa un viaggio nel passato con tutti i racconti e fatti della sua famiglia che gli racconta la madre. Per me sembra come un momento speciale e importante nella vita del narratore.
Questo testo m’interessa molto perche’ penso che sia il primo testo che abbiamo letto che ha una trama che scorre con un logico quasi completo e comprensibile. Invece d’essere una collezione di racconti o memorie scelte a caso, e’ una storia del viaggio del autore a Sicilia. Pero’ ci sono parte che sono ancora un po’ astratto – per esempio, il primo capitolo in cui il narratore dice “Non c’è formaggio come il nostro” tre o quattro volte. Lui ripeta anche delle descrizioni tante volte – per esempio, come il succo dell’arancia bagna le dita del siciliano. La scena sulla barca mi sembra un sogno, anche se infatti non è. C’è anche la scena quando lui cerca la casa della madre; dice che lui credeva di “essere entrato a viaggiare in una quarta dimensione”. Questa decisione dell’autore ha un effetto sognoso sul lettore.
Mi ha colpito la conversazione tra il siciliano e il narratore in cui discutono come si mangia in America. Il narratore non vuole mentire (lui, per esempio, non mangia la mattina) pero’ la sua voglia di non scontentare lo sconosciuto è piu’ importante. Cosi’ il narratore da’ allo sconosciuto un po’ di “speranza”, anche se lo sconosciuto sta avendo dei problemi con “la moglie bambina” che rifiuta di mangiare.
È ovvio che i siliciani sono povveri. Questo l’autore ci mostra con le descrizioni delle cose che mangiano. Il siliano ci dice che quando non si vende le arance, “non c’è il pane” da mangiare… “E bisogna mangiare le arance”. Cosi’ vediamo che per questi contadini le arance sono un cibo ma anche una fonte di reddito. Pero’ “nessuno ne vuole” e per il siciliano questo presenta molte difficolta’.
Domande:
1. Perche’ ha scelto l’autore di fare questo testo un po’ come un sogno? Che effetto ha sul lettore?
2. Come funziona il cibo nelle conversazione tra il narratore e gli altri personaggi?
Vocabulario:
mandrie – herds
battello – boat/ferry
piffero – whistle
molo – dock
visiera - visor
Lui va a Sicilia sul treno e dopo sulla nave, e vede gli altri Siciliani, che hanno molto fame e non hanno abbastanza abbigliamento per mantenere caldo. Lui mangia un panino, e guarda mente un uomo mangia un’arancia.
Questo momento mi sembra molto importante- il uomo siciliano mangia l’arancia in un modo disperato, come lui morirebbe se non la mangiava. Il cibo è una cosa base per la vita, e se una persona non l’ha, non posso vivere. Il fato che l’uomo non ha abbastanza cibo ci mostra che lo stato della economia di Sicilia è molto male. Il cibo cui dimostra la disperazione della situazione, come la conversazione che segue, quando i due uomini parlano di America e la disoccupazione che esista lì e che esista a Sicilia. Loro parlano di mangiare nella mattina, perché questo è un lusso che in Sicilia non esista.
Il cibo in questo libro è usato per comunicare la situazione della economia. Rappresenta la scontenta che esista in Sicilia in questo periodo. Il narratore forse è imbarazzato del suo successo a proposito degli altri siciliani, e per questo lui dice che è di America. Per noi, non sembra ricco avere un panino per mangiare nella mattina, ma per i siciliani sulla nave, è veramente una cosa impossibile.
Risotto Patrio
“Risotto Patrio” non è solamente una ricetta di un tipo del cibo popolare in Italia. Se si guarda solo il titolo della ricetta senza leggere tutto il contento, si può vedere che questo risotto è un piatto importante in Italia. La parola, patrio, vuole dire che questo risotto è un simbolo del paese e che tutti gli italiani lo identificano come un cibo unico che ripresenta Italia.
Quando si continua a leggere dopo il titolo, è evidente che questa ricetta non è una ricetta tipica. Normalmente, una ricetta elenca prima, tutti gli ingredienti, e poi le indicazioni. Le indicazioni sono di solito semplici e dirette senza le cose inutili o i commenti aggiuntivi. A differenza di una ricetta tipica, “Risotto Patrio” non è scritto come le indicazioni semplici. Invece, quando si legge questa ricetta, è come si legge un piccolo racconto e il narratore parla al lettore. Oltre alle indicazioni di come si preparare il risotto, ci sono i dettagli e le spiegazioni supplementari e specifichi. I commenti aggiuntivi dappertutto la ricetta mostrano l’importanza culturale di questo risotto, e l’importanza del cibo e cucinare nella società italiana in generale.
Chicco—grain
Zafferano—saffron
Rame—copper
Una casseruola—pot/saucepan
Annegare—drown
Midollo—marrow
Questa "ricetta" e' stata una lettura interessante. Prima di tutto, non e' una ricetta che mi fa pensare di una nonna in una cucina piccola, che ha memorizzato tutti gli ingredienti e li misure alla sua guidizia. Invece immagino che un cuoco professionale ha scritto questa ricetta, un cuoco con norme culinarie molto alte. Non mi piacerebbe scontentare questo cuoco - mi sembra che lui si ha dato l'obiettivo di proteggere il risotto milanese, un piatto che rappresenta la fortezza, la bellezza, e l'abilita' culinaria di tutta l'Italia. Anzi il modo in cui lui descrive come si fa il risotto e' molto ordinato, senza clemenza per chi vuole cambiare qualcosa. Ci sono delle cose che si puo' aggiungere, come il vino o i funghi, ma anche questi sono specificati. Se questa ricetta fosse nel mio libro di cucina, avrei paura di provarla. La rigidezza del narratore mi intimida.
Pero', c'e' ancora qualcosa che mi affascina di questa ricetta. Non ho mai sentito un cibo descritto come un processo scientifico. Il narratore ci da' ordini sui ingredienti; il riso dev'essere un tipo specifico, non troppo bagnato come una zuppa ma anche coperto dal burro. Per parlare del burro il narratore usa anche il latino, forse per sottolineare l'importanza di rispettare il cibo ("Burro, quantum sufficit, non piu', ve ne prego"). Il ricetta mi sembra di aver parlato della storia, delle persone famose, dei regioni d'Italia, tutto quanto che e' in qualunque modo pertinente al risotto milanese. Lui insiste su queste specificazioni come se avessero l'importanza grave ("Alla margarina dico no! E al burro che ha il sapore delle saponette: no!") Si puo' sentire la voglia del narratore di proteggere la santita' di questo cibo.
digerito - digested
presa di feltro - felt pad
macinati - diced
decede - dies
si palesa - reveals itself
Domande:
1) Com'e' diverso il modo in cui l'autore ha descritto il risotto milanese? Come lo descriverebbe Clara Sereni, invece?
2) Vuoi fare il risotto milanese dopo aver letto questa ricetta? Perche'? Perche' no?
3) Il risotto milanese ("risotto patrio") e' un simbolo italiano? Se si, che simboleggia?
Risotto Patrio mi sembra una ricetta con uno sguardo quasi scientifico e molto preciso, ma più di questa, un commentario politico. Non sono sicuro ma mi sembra forse patriottico. I destinatari sono gli italiani; l’autore crea un senso di orgoglioso nella loro patria.
Forse questo piatto è chiamato “patrio” e “sacro” perché rappresenta in un senso Italia in generale, e la tradizione che l’ha formata. È un cibo importante nella cultura italiana e che tutti gli italiani mangiano e possono cucinare. È un cibo con cui tutti gli italiani, dai nonni ai bambini, possono e vogliono identificare.
Il modo in cui Risotto Patrio è scritto è in un senso più formale dello che io aspetterei per una cosa cosi, con una significante per tutta l’Italia. Ci sono parole grand, frasi molto educate e immagini complicati, come “il battesimo dello zafferano.” Per questo ho detto che mi sembra scientifico e preciso. Oppure, ci sono anche frasi che mi sembrano meno educati, più collegati al popolo in generale e più colloquiali. Un esempio di questo tipo di frase è “il risotto alla milanese non deve essere scotto, ohibò, no!” È più casuale di molto del articolo.
Domande:
C’è un commentario politico in questa ricetta?
Perché l’autore ha scelto di usare linguaggi alti e basi insieme?
Risotto Patrio:
In questo testo di Gadda mi sembra di essere una scrittura che descrive il risotto “patrio” o il risotto milanese come lo descrive l’autore. L’autore in questo caso ci mostra come fare il risotto nello stillo che lui lo vuole quindi quasi dicendo che se lo fai in un altro modo non sarà cosi buono come lui lo dice da fare. Veramente non scrive nessun trama specifico ma fa un giro nel modo che dobbiamo preparare questo piatto particolare. Forse ha una significanza importantissima nella sua vita ma forse può essere anche solo gli suoi osservazioni.
Gadda ci fa pensare al modo in cui vuole che ci faremo questo piatto quindi c’è un tema ricorrente di fare le cose in solo un modo specifico. Fa questi istruzioni in un modo e tono quassi urgente o forte cosi sappiamo che non si può fare in un altro modo. Anche ci mostra un senso di superiorità nel testo. Diminuisce l’importanza di altri ingredienti nel testo come quando dice che al burro e alla margarina mai ci mettono insieme con questo tipo di risotto particolare.
Al inizio lui ci da anche il tipo di riso che e necessario per preparare il cibo. Ci da il senso che se è fatto con un altro tipo di chicco non sarebbe il piatto o risotto patrio che vuole che prepareremo. Invece ci da gli specificazioni del chicco che sono molto importante per la cottura e il sapore naturale di questo piato.
Palomar: “Un chilo e mezzo d’oca” e “Il museo dei formaggi”
I racconti in questo testo sono le piccole storie delle situazioni della vita del personaggio principale, Palomar. I due racconti che abbiamo letto, “Un chilo e mezzo d’oca” e “Il museo dei formaggi” descrivano Palomar in due negozi e le cose che stanno avvenendo e come li vede.
Le prime cose che ho notato quando ho letto questi racconti erano che il testo è scritto completamente nel presente e che i racconti sono quasi solo le descrizioni. Non c’è molte azioni nelle storie; invece, ci sono molte osservazioni. Lo stilo in cui le osservazioni sono scritte è come Palomar è un investigatore o un ricercatore. Lui nota tutto che lo circonda, e a volte prende gli appunti. Gli piace definire o trovare un’esplicazione per quello che vede. Tutto che Palomar vede e sente è descritto, ma è interessante perché ho notato una differenza distinta tra le descrizioni del cibo e le descrizioni delle persone. Le descrizioni del cibo sono molto eleganti e rendano romantico tutto il cibo nelle storie ma le descrizioni delle persone sono critiche e hanno un tono negativo. Le descrizioni del Palomar se stesso hanno sempre i sentimenti simili. Lui è sempre insicuro di se stesso e il suo posto fra le altre persone, ma non sappiamo perché è così nervoso e insicuro. Forse gli piace osservare e pensare alle altre cose per non pensare ai suoi problemi personali.
Palomar: "Un chilo e mezzo d'oca" & "Il museo dei formaggi"
Con questi capitoli mi sono divertita molto. C'e' la stessa situazione in tutti i due: il narratore aspetta in coda e pensa di che ordinero' e sui cibi, la gente, e il negozio che vede. Nella prima aspetta in un negozio per comparare (?) il grosso d'oca. Lui pensa della bellezza di tutti i cibi, riflette sull'avidita' della gente che aspetta in coda per ricevere qualcosa, e decide che gli altri non meritano il cibo. Decide che solo lui ha meritato questo cibo bellissimo, il salmone e le altre carni. Parla dei cibi come se avessero emozioni, sentimenti, la capacita' di sentire qualcosa o avere un rapporto reale con qualcuno.
Nella seconda storia, lui aspetta in coda per comprare un formaggio. E' un formaggio molto specifico, un formaggio di capra, e lui rifletta sui altri cibi, la gente che lavora al negozio, e di dove vengono i cibi. Una frase che mi ha colpito va cosi': "Dietro ogni formaggio c'e' un pascolod d'un diverso verde sotto un diverso cielo". Si potrebbe dire questo anche su "ogni persona". Mi piace l'idea che ogni cibo ha una propria storia, e m'interessa tanto la studia di dove vengono i cibi e dove sono fatti. Lui ovviamente ha tutti questi idei su quello che vuole comprare, pero' alla fine quando tocca a lui dimentica tutto il suo ordine e compra qualcosa banale e normale. E' un momento strano, un momento in cui lui pensa che tutti gli guidicino. E' un momento che tutti noi abbiamo passato al supermercato, in coda, imbarrazzati, come non meritassimo il cibo stesso.
Vocabulario:
stridore - screech
oca - goose
zampa - paw/leg
pingue - fertile
stufato - meat dish/stew
valanghe - avalanche
Domande:
1) Com'e' il rapporto tra il cibo e noi su cui pensa il Signore Palomar? E' diverso questo punto di vista di quello che abbiamo letto?
2) Che dice il narratore sulla gente? Che simbolisce questa attesa in coda al mercato?
In “Lettura di un’onda,” Palomar sta nella spiaggia e guarda le onde. Lui vuole separare nel suo sguardo le onde, perché vuole guardare sola una a volta. Questo mi sembra molto importante. Secondo me, c’è un’ossessione in questo mondo, specialmente adesso nel nostro periodo, di fare molte cose allo stesso tempo. Facciamo tre, quattro cose ma non veramente capiamo o apprezziamo le cose che facciamo. Secondo me, lui non è felice nella sua vita. Lui è nervoso e teso, e spera che l’onda si calme, ma non succede così. Quando lui va via, non si senta meglio o più calmo.
Questo libro mi sembra molto moderno e sperimentale. Il personaggio è un uomo incredibilmente normale, che vuole fare senso del mondo in cui abitiamo. Lui vuole trovare importanza in cose normali, come grasso d’oca, formaggio o un banco di marmo. Un critico che ho letto per capire meglio ha detto che lui ci mostra una distanza che esista tra il mondo e la percezione del mondo di un individuale. Secondo me, Palomar vuole trovare un modo in cui può capire meglio il mondo, e usa i vari simboli per farlo.
Che rappresenta il cibo in questi capitoli?
C’è un commentario cui sulla tecnologia e l’umanità?
Palomar: “Il Seno Nudo”
Ho deciso di rileggere Palomar perché ho apprezzato il prospettivo onesto ma diverso in cui lui vede il mondo e la gente. Penso che io sia molto simile a Palomar in questo rispetto, nel senso che penso un modo simile e posso anche descrivere i miei pensieri delle persone che mi circondano in un modo chiaro e unico. Volevo scoprire più di Palomar e il modo in cui lui pensa, e volevo anche pensare di più del suo modo di pensare e i suoi opinioni.
Soprattutto, Palomar mi fa pensare di Holden Caulfield dal romanzo The Catcher in the Rye. Palomar sembra così specialmente in questo racconto breve si chiama “Il Seno Nudo.” In questo racconto, Palomar prova a giustificare la sua decisione di vedere al seno nudo di una ragazza che sta rilassando sulla spiaggia.
Questo racconto mi pare divertente perché – come molte persone – Palomar pensa molto e non fa niente. Certamente è facile di pensare sempre senza azione, perché possiamo avere le fantasie senza le ripercussioni se rimangono nelle nostre menti. Non l’ho notiziato mentre ho letto “Il Museo dei Formaggi,” perché non c’è la possibilità da fare niente quando si deve rimanere in fila. In “Il Seno Nudo” invece Palomar può evitare la situazione interamente ma sceglie rimanere davanti alla ragazza, pieno di tentazione.
Lui riconosce anche che è un uomo con i desideri degli uomini ma prova sempre di negare questo fatto allo stesso. Penso che lui abbia un punto valido – e un po’ assurdo – quando dice che deve fissare il suo sguardo sul seno perché se non lo fa, non è giusto per la posizione delle donne nella società e invece è sessista. Questo è chiaramente una scusa per vedere il suo seno, ma allo stesso tempo mi pare così piacevole perché a molto onesto, una qualità che è difficile trovare in un’altra persona.
Alcune Domande: Com’è Palomar con altre persone? Com’è la sua vita personale?
Perciò: therefore
Anziché: instead of
Sgombro: clear, empty, vacant
Bulbo oculare: eyeball
Reggipetto: bra
Schiuma: foam
Sfiori: so close
Equanime: impartial
Appiattire: fall in line/flatten
Slancio: jump/outburst
Sorvolare: overlook