La Differenza Fra Hanover e Italia

Nicole: Buongiorno professore! Di dov’è lei?

Professore: Sono di un piccolo, piccolo paese in Italia, di nome Marotta. È nel centro d’Italia in una regione di nome le Marche. La città è vicina al mare.

Nicole: Cosa si manca di più dall’Italia?

Professore: I miei amici in Italia. Siamo stati insieme fin dalle scuole superiori. Sono andato all’università con quegli amici. Aspetta no. Qualche volte mi manca il tempo. Il tempo del paese è sempre bello o caldo. Fa troppo freddo qui. Quando ero in Italia sono andato in spiaggia e al mare per nuotare. Mi manca vivere vicino al mare.

Nicole: Come è finito a Dartmouth?

Professore: Ho lavorato per molti anni nelle università americane. Primo università di Wisconsin, poi Duke Università. Mi è piaciuto lavorare al Duke ma mia moglie no.  Ci siamo incontrati a Duke. Ci siamo traferiti a Dartmouth e ci piace molto l’università!

Nicole: Quale è la cosa che preferisca di Hanover?

Professore: Non conosco bene Hanover. Sono qui da solo due mesi. Primo ero dell’LSA a Roma. Non so ancora dove siano gli edifici a Dartmouth. Ma, mi piace questo campus. Il campus e la città sono integrati. A Duke c’era una grande separazione. La città è molto separato dal campus del Duke.

Nicole: Qual è il tuo cibo preferito in Italia? in America?

Professore: In Italia mi piace il cibo chiamato passatelli. Il nome è passatelli perché è impasto che attraversa il filtro. Lo mangi con molto formaggio. I passatelli sono buono nel brodo. In America, mi piace mangiare New York Pizza. Ci sono molto vegano opzioni qui. Mi piace che il cibo non hanno carne sempre. Mangio tofu e cibo che senza latticini.

Nicole: Cosa fa un sabato sera a Hanover?

Professore: In genere, io guardo un film. A volte vado in un bar. Vado in un bar perché sono andato ai bar ogni fine settimana alla università. Ero barista per molti, molti anni. Mi piace parlare con la gente in il bar. Mi piace Salt Hill e Murphys.  Quando ero in Italia passavo il sabato sera al bar con i miei amici.

Un’intervista impossibile con Salmon Chase

Io: Oggi intervisto Salmon P. Chase. Chase era il Segretario della Tesoreria quando Abraham Lincoln era il Presidente e poi era il giudice principale della Corte Suprema degli Stati Uniti. Lui si è laureato a Dartmouth nel milleottocentoventisei. Signore Chase, che faceva quando era vivo?

Chase: Sono più orgoglioso del mio lavoro per liberare gli schiavi e lottare per i diritti di tutte le persone di votare. Quando ero il giudice principale della Corte Suprema, ho dichiarato che i schiavi che sono scappati agli stati del sud dovevano essere considerato liberi. Ho dichiarato che non era costituzionale separare il paese. Ho sempre cercato di aiutare le persone meno fortunate, anche se non era popolare.

Io: Signore Chase, come hanno cambiato Dartmouth e Hanover da quando si è laureato?

Chase: Allora, la città universitaria è cresciuta molto. Quando io ero qui, questi edifici delle scienze e matematica non esistevano, e anche dei dormitori non erano qui. C’erano meno studenti. Mi fa ridere quando vedo come l’università ha migliorato. Ma la fraternità di Alpha Delta era qui. (Io ero un membro di quel gruppo.) La città ancora è piccola e bella, e ancora posso divertirmi per camminare nei boschi. Le persone ancora sono gentili, e le montagne ancora sono bellissime.

Io: Ha mai pensato di tornare a Hanover e abitare qui? So che amava molto questa area e l’università durante il suo tempo qui.

Chase: Spesso volevo tornare qui e vivere con tranquillità, ma era sempre più importante lavorare per il governo e cercare di cambiare la legislazione ingiusta del paese. Non avevo mai il tempo per rilassarmi. Ma adesso mi piacerebbe molto tornare e passare il tempo qui, dove avrò tempo per scrivere e leggere.

Io: Grazie mille per parlare con me, Signore Chase. Spero che torni per un’altra conversazione molto presto.

Una Intervista Impossibile con David Benioff

Olivia: David Benioff è il creatore di Game of Thrones, il mio preferito programma televisivo. Era nella classe ’92 a Dartmouth, e mi visita a Hanover oggi per una intervista sulla sua esperienza a Dartmouth e il suo successo con Game of Thrones.

Ciao David! Grazie mille per fare questa intervista e per venire a Hanover. Tu vivi in California adesso, e anche sono di Los Angeles. Quali sono le maggiori differenze che vedi tra California e Hanover?

David: Mi piace Hanover perché è accogliente e intima, particolarmente in comparazione a Los Angeles che è una città densa e difficile da navigare. Hanover è isolata in natura e circondato dal verde; è magnifico. Ma Hanover è più freddo di California. In inverno, si sentirebbe freddo come la regione di “Winterfell” in GOT, e i ragazzi delle fraternità sembrano il “Night’s Watch” nella neve. Sono appena tornato da un viaggio in Irlanda, Spagna e Marocco dove avevo filmato la stagione finale di GOT.

Olivia: Hanover è una piccola città isolata, ma non è così a distanza come i paesi europei che hai visitato. Sono appena tornato dall’Italia, quindi tu e io dobbiamo adattare alla vita degli Stati Uniti dopo viaggiare in Europa. In Italia, e anche in tutta Europa, cibo è una parte essenziale nella cultura. Ma negli Stati Uniti, si mangia il cibo velocemente e facilmente. Gli americani piace “il cibo di comodità”. Ma, penso che niente è più soddisfacente di fare colazione a Lou’s, che è un ristorante a Hanover.

David: Quando sarei ritornato a Hanover, sarei dovuto andare al mio ristorante preferito, che si chiama Everything But Anchovies.

Olivia: Ho notizie triste per te… EBAs ha chiuso! Mi dispiace. EBAs è stato una icona di Hanover. Avresti potuto ordinare una pizza alle due di mattina e EBAs gliel’avrebbe consegnata. Quali erano le tue attività preferite a Hanover? Quali attività si dovrebbero fare, secondo te?

David: Si dovrebbe sciare, si dovrebbe sedersi sul “Verde” per leggere o scrivere, e si dovrebbe andare a una fraternità. Ero in Phi Delta, e anche ero nella società segreta che si chiama Sphinx. Sorpresa! Raccomando si cammina in fronte alla porta d’ingresso di Sphinx, si bussa alla porta, e si guarda cosa accade. Dartmouth ha molti piccoli gruppi che sono come culti! In Game of Thrones, ci sono molti gruppi in conflitto, ma a Dartmouth è molto tranquillo.

Olivia: Come hai trovato l’ispirazione per Game of Thrones a Hanover?

David: La gente di Dartmouth mi ha ispirato: gli studenti sono volitivi e appassionati come i personaggi di Game of Thrones. Ho creato il personaggio “Ramsay Bolton”, che è un dittatore crudele, perché uno dei miei professori era cattivo e brutale. Non vorrei dire il suo nome! Mi piacevano tutti gli altri professori! Anche, il bell’ambiente a Hanover mi ha ispirato.

Olivia: Questa è la domanda finale: potresti ritornare a Dartmouth per insegnare una classe di scrittura o film?

David: Vorrei insegnare gli studenti di Dartmouth! Potrei perché Game of Thrones è finito dopo questa stagione.

Olivia: David, era un piacere parlarti. Grazie mille!

Un’Intervista con Nelson Rockefeller

Buongiorno Signor Rockefeller. Grazie per parlare con noi.

Grazie a te. Sono contento di ritornare qui a Dartmouth.

Allora, questa è la mia prima domanda. Lei ha frequentato Dartmouth tra 1926-1930. Perché Lei ha scelto Dartmouth?

A quel tempo, Dartmouth era la migliore scuola per le persone che volevano lavorare come i governatori e i senatori nel governo americano. Questa era la mia passione. Volevo diventare una persona importante per questo paese – una persona che potrebbe lavorare per tutti. Mi piaceva pensare ai grandi problemi e risolverli. Dartmouth mi ha dato uno spazio per esplorare questo.  

Qual è il suo posto favorito sul campus?

Mi piace molto il fiume Connecticut. Andavo per fare passeggiate con i miei amici ogni giorno quando il tempo era bello. È lì dove noi abbiamo risolto tutti i problemi che i nostri professori ci hanno dato. Noi amavamo parlare di tutte le cose che avremmo potuto pensare e secondo me, il fiume ci ha aiutato perché è molto energetico, come noi. *lui ride a questo*

E cosa pensa siano gli aspetti più interessanti a Hanover?

I locali di Hanover. A volte, è difficile rimanere sul campus. Gli studenti parlano sempre dei loro compiti e fare la festa. Mi piace studiare, ma è anche buono parlare con i lavoratori dei negozi a Hanover. Per esempio, la persona che lavora al negozio “Stinson’s” si chiama Mary. Lei è sempre felice di parlare con te e ogni volta che vado lì, il mio giorno va molto bene dopo. Questo è lo stesso caso in tutti i negozi della città.

La domanda finale, qual è una cosa segreta sul campus?

Questa è una buona domanda! Il mio posto segreto è Balch Hill. È un sentiero un po’ più lontano dalla città ma se puoi camminare alla cima della collina, puoi vedere tutto il “Upper Valley.” La vista è l’ottima nella regione immediata. Spero che puoi fare la passeggiata un giorno nel futuro.

Si, assolutamente! Grazie per tutto Signor Rockefeller.
Grazie mille.

Una Intervista con Salmon P. Chase

Una Intervista Impossibile con Salmon P. Chase

     Salmon P. Chase (B) era una figura politica famosa del secolo diciannovesmo. Nella sua carriera, ha servito come il governatore di Ohio, il segretario della tesoreria di Abraham Lincoln, ed il sesto giudice capo della Corte Suprema degli Stati Uniti. Nella sua vita, ha combattuto per la libertà ed i diritti degli schiavi. Inoltre, ha frequentato Dartmouth College.

A:         Salve, Signor Chase. Grazie per parlare con me. Ho alcune domande per lei. Primo, come ha scelto Dartmouth come la sua università?

B:         Ciao. Sono felice di essere qui. Non ho cominciato i miei studi ad Hanover. Sono nato in Cornish, New Hampshire, ma quando mio padre è morto (avevo nove anni), sono traslocato a Ohio per vivere con mio zio. Ho studiato lì e ho cominciato l’università a Cincinnati College. Però, dopo del mio secondo anno, mi sono trasferito a Dartmouth perché era una università migliore.

A:         Interessante. Cosa lei ha pensato di Dartmouth? E di Hanover?

B:         Amavo Dartmouth. Ho studiato molto, e quando mi sono laureato, ho ricevuto il premio di Phi Beta Kappa. Riguardo a Hanover, era molto bello—ma molto differente che oggi. Penso che preferirei Hanover di oggi. Nel mio tempo, era molto desolato. C’erano meno che una metà degli edifici, e c’erano meno studenti. Tutti gli studenti, anche, erano uomini bianchi! Penso che oggi sia migliore. Hanover ha più diversità, dei sessi e delle razze. Inoltre, anche Hanover ha più edifici, la Università preserva la bellezza della natura in una maniera incredibile.

A:         Che affascinante. Prima, lei ha parlato della uguaglianza tra i sessi e le razze. Questo era un punto di vista radicalissimo per il suo tempo. Pensa che Dartmouth lo avesse?

B:         Sfortunatamente, penso che no. Nel mio tempo, Dartmouth era una università molto conservatore. Mio zio era un ministro episcopale e lui mi influenzava molto. La mia famiglia repubblicana (perché nel mio tempo, i repubblicani erano i liberali) anche mi influenzava. Loro parlavano molto della uguaglianza. Inoltre, Dartmouth mi insegnava molte cose, e potevo sviluppare le mie credenze lì. La natura conservatore del Dartmouth mi arrabbiava perché penso che tutti i sessi e le razze meritano i diritti, e passavo tutta la mia carriera combattendo per questi diritti. Ora penso che Dartmouth è differente. Mi sembra che la università accetta tutti i tipi di persone e promuove tutti i punti di vista diversi. La università ed il paese hanno cambiato molto, ma ancora ha bisogno di essere più inclusiva. Sarebbe stupefacente se la università, ed il paese, fosse completamente inclusiva. Però, non è la situazione. Così duecento anni dopo della mia laurea, ancora abbiamo molte cose per fare.

A:         Grazie per il suo tempo, Signor Chase. Spero che possiamo parlare di più nel futuro.

L’Intervista con Marisa Werner

Marisa ed io ci siamo incontrate il giovedì pomeriggio a KAF nella biblioteca. Marisa mi ha detto che parlava italiano quando era piccola e adesso studia l’italiano, il francese, e lo spagnolo. Le ho chiesto alcune domande del suo tempo ad Hanover.

Dru: Qual è la tua stagione preferita qui ad Hanover?

Marisa: Io amo l’autunno. Le foglie sono bellissime e non è inverno; fa fresco. Mi piace portare i vestiti d’autunno, come i maglioni. Tutte le persone sono insieme a Dartmouth dopo d’estate, ed amo raccogliere delle mele o camminare in montagna con i miei amici. Ci sono molte cose da fare! Fuori, mi piace mangiare a Collis, fare una passeggiata intorno al Occom Pond, e sedermi sul Green godendo il sole.

Dru: Che sono le tue attività favorite da fare dopo la lezione?

Marisa: Mi piace andare fuori e correre intorno a Occom, anche mi piace cucinare perché ho una cucina! Cucino le cene italiane. Vado a festeggiare al bar di Hanover perché ho ventuno anni. Anche vado ai mercati aperti ad Hanover e a Norwich. Al mercato di Norwich ci sono le mele, il popcorn, e il cibo per cucinare!

Dru: Dov’è il tuo luogo favorito ad Hanover e perché?

Marisa: Il mio luogo favorito è il Green. Il Verde! Posso parlare con i miei amici e vedere tutti gli studenti. È un’occasione speciale di frequentare a Dartmouth e voglio gustarlo per il mio ultimo anno qui.

Dru: Dove vai per un viaggio di un giorno, o due o tre giorni?

Marisa: Per un viaggio vado a Woodstock. È una città piccola ma è bellissima e rilassante. Ha una spa e molti ristoranti. È più grande di Hanover ed è perfetto per un fine di settimana.

Dru: Dove preferisci mangiare ad Hanover?

Marisa: Il mio ristorante favorito è Pine. Mi piace il Pine Burger!

Dru: Sono vegetariana, non posso mangiarlo L. E finalmente, qual è la tua cosa favorita di Hanover?

Marisa: Amo la posizione di Hanover. Non è una città; non ci sono molte distrazioni. È piccola e si può parlare con tutte le persone. Le persone sono felici. Hanover è un posto sicuro.

A Marisa le piace a Hanover perché è una città bellissima, con molte persone amichevoli. Vuole gustare il suo ultimo anno qui e uscire spesso con i suoi amici! Sono d’accordo con Marisa e sono felice che lei ama Hanover.

L’intervista con Christiana Salvatori

Da Catherine Rocchi

Il pomeriggio del primo ottobre, sono stata a Dartmouth Hall con Christiana Salvatori, una studentessa italiana nel suo ultimo anno all’università. Abbiamo discusso tanti aspetti della sua vita a Hanover, includendo l’aria aperta qui e la sua esperienza in un “sorority.” 

CR: Per che ragione hai deciso di frequentare quest’università?

CS: Ho due zii che sono andati qui nel 1980, anche mia mamma per diventare un’infermiera. Quando ho visitato Dartmouth la prima volta, sono diventata innamorata del posto. Anche, volevo nuotare all’università, e ogn’anno la squadra di nuoto va a Puerto Rico per due settimane durante “Winterim.”

CR: Adesso, dopo tre anni a Hanover, quale il tuo aspetto preferito della vita a Dartmouth?

CS: Ho amici incredibili, ovviamente, ma anche mi piacciono molto le classi. Sono difficili, ma imparo un sacco ogni giorno. Probabilmente vado a vivere in una città dopo college, quindi adesso è una cosa bella vivere qui in campagna.

CR: Quale sono i tuoi metodi principali di divertirti nell’aria aperta vicino a Hanover?

CS: Quest’estate sono andata nel fiume in canoa, altrimenti nelle montagne per fare trekking. Ti consiglierei Mt. Cardigan e Franconia Ridge. Certamente è più difficile fare queste attività durante l’inverno…non ho sciato mai, ma voglio imparare come farlo quest’anno. Sono anche sulla squadra di equitazione, a causa di cui non devo pagare niente per l’uso dei cavalli bellissimi.

CR: Che fai nella sera, tipicamente?

CS: Sono un membro di un “sorority,” quindi ho un sacco di eventi con le “sorelle.” Anche sono locale, quindi possono giocare a “pong” e avere feste a casa. Comunque, preferisco gli eventi con solo noi, come una cena lunedì sera, un trek per vedere il tramonto, o un giorno di “tubing.”

CR: Che ti mancherà di più quando devi lasciare Dartmouth?

CS: Mi mancherà la squadra, i cavalli. Ma mi mancheranno di più i miei amici in posti diversi; li troverò dopo, ma non potrò vedere tutti insieme in questo luogo speciale.

Conclusione: A Christiana piace molto la vita a Hanover, a causa del bel posto, i suoi amici, e le sue esperienze dentro e fuori delle classi. Fare questa intervista mi ha aiutato a capire che per essere felice, la cosa più importante è essere grato per i miei amici e le tantissime opportunità a Dartmouth in questo periodo unico della tua vita.

L’Intervista con Jessica su Hanover 9-10-2015


Jessica Kocan è una studentessa a Dartmouth ad Hanover. A lei piacciono le lingue, e può parlare in inglese, italiano, arabico, tedesco, slovacco, e un po di russo. Lei è di New York, e vive come un sophomore ad Hanover. La seguente intervista sulla vita ad Hanover succede alle quindici nel 2 di ottobre in un caffè sul campus di Dartmouth. Allora che lei vive ad Hanover, a lei piacciono la serenità di questa zona e le attività di Dartmouth e della città in generale.

Che ti ha attratto a venire a Dartmouth?

All’inizio, io non volevo venire a Dartmouth – volevo andare ad Harvard. Ma, mi piace qui con i suoi professori gentili e la sua tranquillità. Anche mi piacciono le classe qui perché Dartmouth ha una programma medica che è il migliore di tutti.

Ad Hanover, ti piace fare quali cose?

È divertente frequentare i tanti ristoranti diversi di Hanover, e mi piace andare al cinema al Hop o Nugget. È anche molto rilassante scrivere le poesie vicino al fiume.

Come è Hanover rispetto a New York?

Ahhh, Hanover è la città più calma. La natura e la sua popolazione piccola sono molto tranquille.

Dove è il migliore ristorante ad Hanover, secondo te?

Il Canoe Club attraverso la strada da Hanover Inn è il mio preferito.

Quale la tua stagione favorita ad Hanover?

Questa stagione è la mia favorita! L’autunno è meraviglioso con i colori degli alberi e la tranquillità. Penso che l’autunno anche si sente come una nuova opportunità per fare le cose che non si fanno nell’anno passato.

Dove sono alcuni dei luoghi interessanti ad Hanover?

Le rive del fiume sono molte carine. Nella primavera mi piace viaggiare alle montagne per fare le escursioni.

Che consiglio daresti alle persone che vengono ad Hanover da Italia?

L’inverno è tanto freddo qui! Porti i vestiti buoni per l’inverno, guardi alla natura, viaggi in autobus alle città grandi se ti piace, e partecipi nelle tante attività qui con la gente buona di Hanover.

Quest’intervista con Jessica Kocan è utile per capire gli opinioni degli altri studenti a Dartmouth. Allora si può avere un senso di ch’è vivere ad Hanover dopo vivere in una città grande. Se avrei fatto un’altra domanda, l’avrei chiesto questo a lei: Quale tipo di persone vorrebbe le cose che Hanover offre?

Intervista con Sakina Abu Boakye

Sakina Abu Boakye è una studentessa di classe di 2016 a Dartmouth. Lei studia economia, ordine pubblico, e Studi Ispanici. Anche se lei ha molti amici nel campus, pochi sanno lei è nata in Italia. Sakina ed io siamo sorelle della nostra sorority, Alpha Xi Delta; ho intervistato lei lì.

AG: Di dove sei in Italia? Dove abiti negli Stati Uniti?

SB: Sona nata in Legnano, che è una provincia di Milano. Adesso vivo in Columbus, Ohio.

AG: Perché tu e la tua famiglia traslocate negli Stati Uniti dalla Italia?

SB: Mio padre lavorava per una compagnia che adesso è in Columbus. Allora siamo traslocati a Columbus con lui.

AG: Quanti anni hai abitato negli Stati Uniti?

SB: Sono stata in Italia fino quando avevo 11 anni.

AG: È stato difficile traslocare negli Stati Uniti?

SB: Sì, perché non parlavo inglese, non avevo i miei amici.

AG: Parli italiano a Dartmouth?

SB: No, perché non conosco persone che parlano italiano qua.

AG: Come la tua vita è diversa per te qui?

SB: Legnano era più piccola di Columbus, non era una grande citta. Allora tutti conoscevano tutti. Columbus era più diversa, più grande.

AG: Sei tornata in Italia dopo il trasloco?

SB: Sì, perché mia sorella vive in Italia. Ho visitato lei.

AG: Dove ti senti più a casa?

SB: Non lo so, penso che a tutte due mi senta a casa.

Come molti studenti di Dartmouth, Sakina ha una storia interessante su come lei è venuta a essere qui. Non avrei mai saputo che mia sorella era da Italia se non ho chiesto altre sorelle. Da Legnano, a Columbus, e finalmente Hanover, Sakina ha percorso una lunga strada.

L’Intervista con Graziella Parati

Julia Vallone

Intervista di Professoressa Graziella Parati

La Professoressa Graziella Parati e’ nata in Italia. Lei si e’ laureata all’ Universita’ di Milano nel 1992 e dopo ha ottenuto un PhD dalla Northwestern University. Oggi, lei e’ un docente al Dartmouth College dove insegna letteratura comparata, studi di genere, e lingue. Soprattutto, la Professoressa Parati dedica la sua vita allo studio dell’immigrazione. In quest’intervista, La Professoressa Parati descrive la sua esperienza a Hanover e discute gli effetti dell’immigrazione che sentiamo qui.

La Professoressa Parati e’ seduta di fronte a me, sul divano nel suo ufficio. Lei comincia l’intervista con un sorriso sulla faccia e un caffé in mano.

JMV: Che cosa l’ha portata a Hanover?

GP: Io sono a Hanover da venti-quattro anni. Sono venuta nel 1991 perche’ Dartmouth mi ha offerto un lavoro. Io ero ancora una graduate student a Northwestern… avevo una parte della mia dissertation scritto. Quindi sono venuta a Hanover per un anno, ho avuto il titolo di Instructor e ho finito la tesi. E dopo nel 1992, sono diventata “Assistant Professor.” Quindi sono proprio venuta per lavoro.

JMV: Di che cosa si occupa? Specificamente, quali corsi ha insegnato?

GP: Ho insegnato tantissime classi in venti-quattro anni.

JMV: Ma all’inizio…?

GP: All’inizio ho insegnato molte lingue, e poi mi hanno assunto per insegnare il diciottesimo e il ventesimo secolo. Quindi ho insegnato soprattuto quei secoli, e poi corsi dedicati ad altri temi.

JMV: Quale le e’ piaciuto di piu’?

GP: Allora, non mi ricordo i corsi di ventiquattro anni fa, ma ora mi piace molto insegnare i corsi di cultural studies. Mi piace insegnare corsi che contengono un po’ di storia dell’arte, un po’ di politica, un po’ della storia… I corsi che toccano argomenti molti diversi.

JMV: Lei ha mai insegnato in Italia?

GP: Si, quando ero all’universita’ insegnavo inglese alle scuole serali.

JMV: C’era una differenza tra l’insegnamento qui e li?

GP: Si. Alla scuola serale io avevo studenti che avevano fallito in tutte le altre scuole. Quindi la scuola serale era l’ultima possibilita’ per loro di avere almeno un pochino di istruzione. C’erano corsi per segretarie (e segretari), c’erano corsi per meccanici, e c’erano corsi per elettricisti. Io dovevo insegnare un po’ di inglese in queste classi e era completamente diverso della questa universita’. Qui hai persone che vogliono imparare, li hai persone che volevano sapere il minimo indispensabile per continuare la loro vita. Anche li c’erano gli studenti che avevano tantissimi problemi. Molto spesso erano drogati… avevo qualche prostituta in classe.

JMV: Mio dio… Dov’era questa scuola?

GP: Vicino a Milano.

JMV: Va bene. Continuiamo… Ho visto su internet che ha scritto due libri e molti articoli sul tema dell’immigrazione, un soggetto rilevantissimo oggi nel mondo. Posso chiederLe un paio di domande su questo argomento?

GP: Si, certo.

JMV: Cosa pensa dell’immigrazione ad Hanover? Lei pensa che gli stranieri qui (gli studenti, i professori, i lavoratori) abbiano un effetto positivo o negativo su Hanover?

GP: La diversita’ ha sempre effetti positivi in qualunque posto. Hanover e’ un posto molto particolare… Un luogo veramente strano. Quindi c’e’ la diversita’ che si trova all’interno dell’ universita’ inevitabilmente, perche’ hai studenti e docenti, proveniente da tutto il mondo. E poi tu hai questo New Hampshire molto particolare che non ha cosi tanti immigrati come altre parti degli Stati Uniti. Non siamo lontani da New York City ma e’ gia un ambiente diverso. Main, New Hampshire, Vermont sono gli stati piu’ “bianchi” degli Stati Uniti, quindi e’ un po’ artificiale ma anche e’ inevitabile, perche’ siamo in questo angolino degli Stati Uniti. Quando io sono diventata cittadina, c’erano solamente due messicani (che e’ stranissimo, vero) due brasiliani, io ero l’unica italiana, e la maggioranza c’erano canadesi. Quindi qui hai un panorama degli Stati Uniti che e’ singolare… Non corrisponde proprio alle altre parte.

JMV: Interessante. Quindi — Con i problemi che esistono in Italia, specificamente riguardo all’ondata incredibile degli immigrati, Lei consiglierebbe un italiano di venire a Hanover? Perche’?

GP: Ci sono parecchi Italiani qui all’universita che fanno dottorati di ricerca oppure sono docenti che hanno studiato in altre universita’. In questo momento, ci sono tra novanta e cento mila italiani che lasciano l’Italia ogni anno. E’ un numero grande e molti vanno all’estero perche’ hanno gia’ un certificato universitario, e quindi vogliono continuare a studiare in un contesto in cui ci sono piu’ fondi per l’istruzione. Io inviterei certo gli italiani a venire a Dartmouth e a Hanover… Ma solo se vengono perche’ hanno gia’ un lavoro. Trovare un lavoro non e’ un processo semplice qui.

JMV: Se Lei potesse, tornerebbe in Italia oggi per vivere?

GP: No.

JMV: Perche’?

GP: Perche’ io vado spesso in Italia, e in un certo senso io vivo da entrambe le parti. Ho vissuto piu’ fuori dall’Italia che in Italia.

JMV: Davvero?

GP: Si. Perche’ io ho vissuto venti quattro anni in Italia e ho vissuto trentun anni fuori dall’Italia. Io sono stata in Italia per venti quattro anni, e dopo in inghilterra per due anni, e finalmente mi sono trasferita qui. Quindi la definizione di dove sia casa e’ molto complicata. Io mi sento a mio agio sia qui sia in Italia ma mi sento anche molto a mio agio in altri paesi dove ho viaggiato. Sopratutto mi sento a mio agio in paesi dove si parla inglese perche’ e’ la lingua con cui mi trovo piu’ a mio agio oltre all’Italiano. Quindi mi sento a casa in Australia, mi sento a casa in Nuovo Zelanda, conosco bene Gran Bretagna… Ma non ho nostalgia per alcun posto.

JMV: No? Neanche l’Italia?

GP: No. Per niente. E quando sono in Italia non ho nostalgia per gli Stati Uniti… Quindi sono un po’strana.

JMV: No… Lei e’ una donna del mondo.

GP: Ecco, sono d’accordo.

JMV: Ora per una domanda piu’ leggera. Dov’e’ il suo posto preferito a Hanover?

GP: Il mio posto preferito a Hanover… Boh. Forse un ristorante.

JMV: Quale ristorante?

GP: Mi piace molto Base Camp, un ristorante nepalese vicino a un ristorante cinese. Ma mi piace anche Market Table, o Pine Inn.

JMV: Grazie mille Professoressa… Non ho piu’ domande per Lei.

 

La Professoressa Parati, un cittadino del mondo, crede che Hanover offra un’esperienza unica per tutti. Allo stesso tempo, comunque, Lei mi ha dato l’impressione che Hanover sia un oasi, separato dalla realta’. Noi che viviamo qui siamo privilegiati in molti sensi, per esempio, abbiamo la diversita’ degli immigrati senza i problemi sociali ed economici. Anche lei ha parlato dell’idea che “la casa” non debba essere necessariamente un posto, ma potrebbe anche essere un sentimento. Dopo aver riletto l’intervista, ho realizzato che non ho chiesto come la sua conoscenza dell’immigrazione influenza la sua opinione di Hanover. Questo fatto sarebbe utile per capire la sua prospettiva.