L’orario di Hanover

Questa è una rappresentazione del orario del lavoro ad Hanover.  Si dica che New York è la città che non mai dorme, ma Hanover è la città che si addormenta alle dieci. Ho fatto questa foto sulla Strada Maine  ma la strada è vuota.  Non c’è nessuno,  Sono solo.

La Faccia di Hanover

Il titolo di questa foto è “la faccia di Hanover”. Mostra la facciata di Dartmouth Hall, l’edificio più antico di Dartmouth e forse il più centrale e il più iconico. La foto è molto simmetrico ed è idilliaco. L’erba è un verde ricco, e si può vedere i bordi di alcuni alberi. Il cielo è azzurro con nuvole soffici, e la guglia dell’edificio sporge fortemente nel azzurro. Inoltre, il sole riflette su una finestra e crea un grande raggio di luce nella foto. Non ci sono persone, nonostante che la foto rappresenta il lavoro e i lavoratori di Hanover. Ho scelto questa foto per rappresentare l’idea di Dartmouth. Il paese e l’università sono cresciuti insieme per quasi 250 years, e crescono ancora. Hanover non sarebbe nè così grande nè così notevole senza che Dartmouth fosse qui. L’università impiega più di mille professori e anche più di tremila altre persone, con più di seimila studenti, mentre il paese ha una popolazione di solo undicimila. Come tale, una grande proporzione della gente ad Hanover sono affiliato con Dartmouth. L’università è il punto focale del lavoro ad Hanover, è così ho scelto una foto che rappresenta l’idea di Dartmouth.

L’arte all’aria aperta ad Hanover

Dartmouth College e il paese di Hanover abbracciano l’arte. Nel campus e centro, ci sono molte opere belle all’aria aperta, fatte da artisti bravi. L’università anche ha un buon museo d’arte, il Hood Museum of Art. Il museo ha opere importanti da epoche antiche e nuove, e da molte culture. Purtroppo, il museo è stato chiuso più di un anno fa per rinnovarlo, e non aprirà fino al 2019. Fortunatamente, le opere all’aria aperta sono molto interessanti. Se a una persona piace l’arte, quella persona dovrebbe visitare le opere notevoli sul campus. Molte delle opere usano fortemente le strutture dei loro materiali.

Uno delle opere più viste sul campus è l’opera “X-Delta” da Mark di Suvero. Questa scultura è stata costruita nel 1970. Il campus ha cambiato da quel tempo, e la scultura è stata spostata. Nel nuovo posto, l’opera è diventata una parte normale della vita a Dartmouth. È fatta principalmente da grandi pezzi di ferro che sono diventati rossi e arrugginiti. Questo crea una struttura ruvida e fisica, e fa sembrare l’opera imponente e pesante.

La struttura è usata per un altro effetto al sud di campus. Quest’opera è chiamata “untitled”, ed è una scultura dell’artista americano Joel Shapiro. Lui l’ha finita nel 1990 e l’ha costruita di bronzo. Quest’opera gioca con l’idea dell’equilibrio, come l’opera precedente, “X-Delta”. Però, mentre “X-Delta” sembra equilibrato, anche dinamicamente, “untitled” sembra fondamentalmente squilibrato e immobile. Qui, l’artista usa anche la struttura per cambiare l’opera. Diversamente da “X-Delta”, lo squilibrio fa “untitled” sembrare leggero, e la struttura aiuta quest’idea. Dove l’altra opera è ruvida, “untitled” è liscio. A causa di questo, sembra che la scultura sia meno fisica di una costruzione di ferro arrugginito.

Un’altra opera che anche usa la struttura per trasmettere alcune caratteristiche è “Refuge” di Kiki Smith. Quest’opera, fatta nel 2014, è una scultura di acciaio inossidabile. L’artista usa questo materiale brillante in uno schema angolare e tattile per creare un’idea di ghiaccio e brina. Il materiale brillante e senza colore, con una struttura di ghiaccio, sembra freddo, anche in estate. In questo modo, lo spettatore può immaginare una tormenta invernale.

“Refuge” non è l’unica opera che usa struttura e colore per trasmettere una temperatura. Molto vicino a “Refuge” è l’opera chiamata “Dartmouth Panels” dell’artista famoso Ellsworth Kelly. Quest’opera consiste di cinque pannelli colorati rettangolari. I colori sono giallo, verde, blu, rosso, e arancione. Kelly ha fatto l’opera nel 2012. I pannelli sono molto precisi e industriali. Le superfici sono lisce e uniformi, sembrano come campi di colore ininterrotti. Sembra che ogni pannello non sia un pezzo di metallo colorato un colore, ma sia invece un pezzo del colore puro. Così, il pannello rosso sembra caldo e il pannello blu sembra freddo.

Questo è un grande ragione per cui i musei d’arte saranno sempre pertinente. Non si può capire un’opera d’arte fisica via una foto, nemmeno la foto più chiara di tutte. Artisti usano tanto mezzi d’esprimersi, come struttura, e l’unico modo in cui si può apprezzarne tutti è come gli artisti hanno inteso – di persona.

Un’intervista impossibile con Eleazar Wheelock

Image result for eleazar wheelock

Josh: Buongiorno, Eleazer. Grazie per essere qui. So che Lei ha avuto un viaggio lunghissimo.

Eleazar: Piacere mio, Josh. Mi piace moltissimo essere qui, a Dartmouth, di nuovo.

J: Sì, questo ha senso. Da quanti anni non è stato a Hanover?

E: L’ultima volta che sono stato qui è stato più di duecento anni fa, quando sono morto.

J: Cosa pensa Lei adesso? Ancora Le piace Dartmouth?

E: Questo è una domanda complessa. Il Dartmouth di oggi è molto diverso dal Dartmouth di 1769, quando l’ho creato. Non so se sono d’accordo con tutte le alterazioni che i miei successori hanno fatto, ma ho amato Dartmouth dall’inizio e lo amo ancora. I dettagli sono diversi, ma l’anima e il cuore sono gli stessi.

J: Com’era Dartmouth in 1769?

E: Nel 1769, io e i miei aderenti abbiamo sgombrato gli alberi che coprono queste montagne. Hanover era già stato fondato, ma era più piccolo di oggi, se Lei può crederlo. Il primo gruppo di studenti, che consisteva di quattro uomini, si è laureato nel 1771. Si pensa che Hanover è lontano dalla civiltà oggi, ma era molto più lontano da tutto quando ero vivo. Ci si metteva molte ore per viaggiare agli altri paesi di New Hampshire, e ci si metteva molti giorni per arrivare alle città grandi vicino al mare. Non potevamo essere dipendente da nessun’altra località.

J: Lei ha ragione, io e gli altri studenti di oggi crediamo che Hanover sia molto isolato, ma abbiamo molte tecnologie che Lei non ha avuto nel 1769, come macchine e autobus e treni e aerei.

E: Si, mi piacciono moltissimo quei modi di trasporto. Quelle macchine sono molto veloci!

J: Si, gli aerei sono particolarmente una meraviglia. La tecnologia ha cambiato molto negli ultimi duecento anni. Se non è morto, e se Lei ha controllato Dartmouth per duecento anni, come sarebbe Dartmouth oggi? Sarebbe lo stesso, o sarebbe molto diverso?

E: In questo caso, Dartmouth sarebbe diverso. Io non avrei accettato ragazze all’università, come ho pianificato quando l’ho fondato. Non odio le donne, ma credo che un’università dove giovani vanno per imparare e studiare non dovrebbe avere sessualità. Dovrebbe essere dedicato alla educazione. Però, non sono arrabbiato perché una persona non dovrebbe controllare un’istituzione da sola. Un’università dovrebbe essere come un organismo vivo: dovrebbe cambiare e adattare, perché le idee cambiano costantemente. Il mondo cambia. Credo che il successo che Dartmouth ha avuto negli ultimi duecento anni mostra questo. Aspetto con ansia le alterazioni di Dartmouth nel futuro, e il successo che queste alterazioni porteranno.

J: Grazie, Eleazar.

L’intervista impossibile con Nelson Rockefeller

Per la mia “intervista impossibile” ho deciso di sedermi con un alunno molto qualificato. Si chiamava Nelson Rockefeller. Era il vice presidente degli Stati Uniti sotto il presidente Gerald Ford. Per la mia intervista, volevo imparare della sua esperienza a Dartmouth e a Hanover. Spero che l’intervista sia utile per gli italiani per comprendere la vita di Hanover.

Ava: Un caloroso benvenuto all’unico Nelson Rockefeller! Grazie per la partecipazione nella questa intervista!

Nelson Rockefeller: Buongiorno Ava! Sono felice di essere qui.

Ava: Ho alcune domande sul suo alma mater. Primo, qual è stata la sua parte preferita per l’università a Hanover?

Rockefeller: Sempre amavo la posizione di Dartmouth. Nel New England, c’è bellezze naturale nella montagna, nei laghi e nei fiumi. Mi piaceva fare escursioni in montagna o nuotare nel fiume con i miei amici.

Ava: Interessante, interessante. Voglio sapere più della vita di Hanover. Cosa avrebbe fatto per divertimento?

Rockefeller: Si mangiava ai ristoranti o si faceva una passeggiata intorno a Occom Pond. La città era molto piccola quando ero uno studente. La vita della città è il collegio.

Ava: Capisco. Può elaborare il ruolo del collegio nella vita sociale della città?

Rockefeller: Per una cosa, la vita sociale era molto dipendente dalle fraternità del collegio. Come un orgoglioso membro del Psi Upsilon, sono stato contento di questo ma capisco che sarebbe difficile senza una fratellanza per le attività sociali.

Ava: Posso solo immaginare. Credo che mentre Hanover si è sviluppata in una città più grande, la dipendenza dalle fraternità è diminuita. Per esempio, oggi, si fa al cinema o si fa spese ai negozi per diventarsi.

Rockefeller: E bene per ascoltare ma ancora amo Psi Upsilon. La mia fraternità era dove ho conosciuto i miei migliori amici a Dartmouth.

Ava: Capisco. Ho un’ultima domanda. Se potrebbe cambiare una cosa di Dartmouth e Hanover, vorrebbe farlo?

Rockefeller: Ovviamente no! Non cambierei niente.

“L’arte non è la che vedi, ma la che aiuti alle altre persone a vedere”

Hilaire-Germain-Edgar Degas,
The Rehearsal, 1878-1879

  Edward Degas, il pittore famoso del secolo XIX, ha avuto una influenza grandissima nella mia percezione dell’arte. Quando ero bambino, visitavo frequentemente la Collezione di Frick, un museo in New York, con mia mamma ed il mio quadro preferito era “The Rehersal” per Degas. Però, le sue opere non sono perché Degas ha influenzato come vedo l’arte. Vedo tutte le opere d’arte che vedo con gli occhi differenti a causa di una citazione di questo pittore: “L’arte non è la che vedi, ma la che aiuti alle altre persone a vedere.” È evidente che questa frase sia la verità.

Un panorama di Dartmouth
(http://dartmouth.edu/sites/default/files/styles/header_image/public/1_2007-1333296954.jpg?itok=flV50wDg) 

Quando avevo venuto a Dartmouth, non avevo mai pensato delle arti pubbliche che esistono qui. Però, una visita dell’arte pubblica che ho frequentato il mercoledì passato ha cambiato come vedo Hanover perché una comprensione del significato di quest’arte mi ha aiutato a vedere, e capire, le cose che vedo tutti i giorni in questa università. A Hanover, l’arte e l’ambiente lavorano insieme per parlare della storia e della cultura di questo paese.

Mark di Suvero, X Delta, 1970

Un’opera d’arte pubblica che aiuta a capire Hanover è una delle opere più centrali della università: X-Delta di Mark di Suvero. Questa struttura, che è accanto alla biblioteca Baker-Berry, usa tre simboli matematici per parlare della vita scolastica. Nella scultura, ci sono un X, che rappresenta il variabile d’algebra, un delta, che rappresenta il cambiamento, e un pi greco, che rappresenta la natura infinita di tutte le cose. Quest’opera non dovrebbe essere qui, dovrebbe essere di fronte alla biblioteca, ma la università la ha traslocato a questo posto perché gli studenti hanno detto che quest’opera aveva cambiato il panorama del Green. Però, loro la hanno messa qui perché come Degas ha detto, aiuta alle altre persone a vedere, e capire, la biblioteca. Come i simboli matematici che esistono in questo lavoro, la biblioteca aiuta agli studenti a crescere le loro personalità. Senza quest’opera, non penserebbero specificamente di questi elementi importanti della biblioteca.

Beverly Pepper, Thel, 1975-1977

Un’altra opera che aiuta a capire Hanover ed il significato di alcuni edifici è Thel di Beverly Pepper. Questa struttura moderna è incorporato nella terra è crea una linea dal Fairchild, l’edificio delle scienze naturali alla biblioteca, il centro accademico della università. Inoltre, senza quest’opera, gli abitanti di Hanover non penserebbero direttamente della connessione tra Fairchild e la biblioteca, ma la scultura di Pepper fa pensare a questa cosa che l’artista vuole che il pubblico deve pensare.

Kiki Smith, Refuge, 2014

Come queste due opere dell’arte, la scultura Refuge di Kiki Smith aiuta al pubblico a capire una cosa specifica della storia di Dartmouth. Nel 2014, il quarantesimo anniversario della integrazione di donne nell’università, l’artista l’ha costruita per rappresentare questo momento centrale della storia di Dartmouth. Nella scultura, c’è un coniglio nella neve che prova a nascondere in alcuni alberi. Quest’opera, che connette il paese alla università anche aiuta al pubblico a vedere una cosa specifica, un momento, come Degas ha detto.

Museo D’Arte di Hood, Hanover, New Hampshire (https://news.dartmouth.edu/sites/dart_news.prod/files/news/wilson-hall-590.jpg)

Ci sono molte altre opere dell’arte pubbliche a Hanover, come Telemark Shortline di Richard Nonnis ed i Dartmouth Pannels di Ellsworth Kelly, e nel Museo di Arte di Hood che anche aiutano al pubblico in una maniera specifica. Però, per capire queste opere a per divertirvi, avete bisogno di visitare questo paese piccolo e bellissimo in New Hampshire!