Un’intervista impossibile con John Ledyard

 

  • John Ledyard fu uno studente di Dartmouth e adesso lo conosciamo come l’omonimo del Ledyard Canoe Club. Nacque nel 1751 a Groton, Connecticut e morì nel 1989 a Cairo, Egitto. Sebbene abbia viaggiato tutto il mondo come un esploratore, un fante di marina, e un uomo d’affari, la sua vita avventurosa iniziò qui a Dartmouth. Ora, lui ci si unisce per dirci sulla sua storia.

 

    • Beh, sono qui. Cosa vuoi sapere?

 

  • Grazie mille, potrebbe Lei descrivere com’era Hanover quando abitò qua?

 

    • Era un luogo dove gli uomini molli potrebbero sentirsi duri, dove chi non aveva quello che serve per sopravvivere nella landa selvaggia fingevano essere uomini di frontiera. Era, come le tutte università, un posto al quale gli uomini ricchi andavano per convincersi e dimostrare alla società che erano, infatti, uomini.

 

  • E Lei? Ci rimase?

 

    • No, non per molto. Un anno dopo aver arrivato, partii in una canoa che avevo fatto con le mie proprie mani. Seguii il fiume alla fattoria di mio nonno. Ci vollero otto giorni.

 

  • Si! Questo è la ragione per cui, ogni anno, degli studenti vanno in canoa lungo il fiume al mare. Si chiama “Trip to the Sea”.

 

    • Ne ho sentito parlare. E poi, quegli studenti ritornano alla loro vita di comodità. Vorresti sapere cosa ch’io feci? Te ne parlerò. Mi unii a una navigazione in Gibilterra, nella Costa dei Barbari, e nel mar dei Caraibi. Sbarcai in Inghilterra ma fui arruolato presto come un fante di marina. Dopo aver viaggiato tutto il mondo con James Cook, fui rimandato in Canada per combattere nella guerra ma pensando fosse meglio disertare, ritornai a Dartmouth dove scrissi dei miei viaggi con James Cook. Credo che il mio libro, che finii nel 1783, sia stato il primo libro protetto da diritto d’autore in America.

 

  • E rimanesti qui per finire la tua educazione e laurearti?

 

    • No, non mi laureai. Mi cimentai con il commercio di pellicce, e cercai ad esplorare il continento americano passando per Russia, ma entrambi i tentativi non riuscirono. Questo non mi scoraggiò e arrivai a Alessandria nel 1788 per partire per una nuova esplorazione. Sfortunatamente, non andai lontano perché mi uccisi con l’acido solforico a Cairo nel 1789. I miei compagni mi seppellirono nelle dune dove ridiventai polvere.

 

  • Beh… d’accordo. Grazie per parlare con me. Buona serata!