Lavorare ad Hanover- Dru Falco

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Questi ragazzi stanno facendo i compiti a King Arthur Flour, un caffè nella biblioteca Baker/Berry. Molti studenti lavorano insieme a KAF o ad altri luoghi nella biblioteca. James sta ridendo perché quando alcuni studenti lavorano insieme, ci sono tanti scherzi e conversazioni. I caffè anche rappresentano il lavorare perché ci sono lavoratori di KAF che  fanno il caffè e vendono i dolci. Ci sono tre altre caffè ad Hanover: Dirt Cowboy, Starbucks, ed Umpleby’s. Gli studenti ed altre persone di Hanover lavorano ai caffè, e gli studenti fanno i compiti là. Questi sono gli due aspetti del lavorare ad Hanover.

Visita al Museo Hood

A Hanover, NH esiste un centro d’arte piccolo ma bellissimo, il Museo Hood. Pieno di tesori da ogni angolo del mondo, il Hood rappresenta il centro dell’arte a Dartmouth College. Io sono Wes Kendrick, matricola a Dartmouth, studente di Informatica e Italiano, e sarò la sua guida attraverso le arti a Dartmouth. Le gallerie espongono varie culture, ma per questo reportage ho scelto di mostrarvi un misto non tradizionale: tre opere Americane, due Italiane. Perché? La ragione è semplice: vi piace un po’ di tutto! Pezzi nuovi, pezzi già conosciuti. E perché c’è somiglianza tra li due paesi e la loro arte. Seguimi! Andiamo!

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Upside Down Flowers #2 di Jonathan Borofsky (1976, Oil on canvas)

Ho scelto quest’opera Upside Down Flowers perché non si conforma. La maggior parte dell’arte Italiana è molto più tradizionale. La gioconda è un ovvio esempio della faccia tradizionale dell’arte. Ma questo, questo è un’opera vivace e forte, sembra che sia un cartone animato. Questo mette il concetto di natura morta sottosopra, letteralmente.

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La Torre di Malghera, di Canaletto

Secondo, abbiamo questo inciso Italiano, che dipinge una scena Veneziana. Questo inciso è bellissimo perché è tranquillo senza essere noioso. La torre è stato messa non in centro ma a un lato, creando un senso di pace. Ci sono le gondole, ma non le gondole per i turisti. Queste sono gondole vere, usate in un’età passata. Bisogna vedere questi incisi di persona, perché il livello di dettagli è davvero sorprendente. Questa immagine non è abbastanza grande.

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Seducing the Babysitter, Tuesday, April 1, 2003 11-12AM.

La terza opera è una fotografia contemporanea. Non sono parole. I palazzi sono grigi. C’è un uomo mosso sulla sedia.  Non è ben chiaro se questa immagine sia Italiana o Americana. E così con i nostri paesi. Ci sono tempi in cui l’Italia assomiglia agli Stati Uniti, e viceversa. Questo è un’integrazione simbolica.

 

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Untitled di Eva Hesse, (1964)

Proseguiamo! Arte contemporanea. Paradossalmente, questo quadro non è ‘quadrato’. l’artista usa I rettangoli in un modo creativissimo, così si scappa fuori dal quadro. Ci sono colori forti, e un contrasto tra acquerelli e evidenziatori.

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Campo San Giacomo Di Rialto, Venezia di Canaletto

Infine, concludiamo con Canaletto. Ma quest’opera non è la Venezia tradizionale. Questo è uno dei suoi ‘Capricci’ – scene inventate che non esistono in realtà. Canaletto ha modificato un’altra piazza, aggiungendo le colonne, il lago, e spostando il palazzo.

Ci sono sempre nuovi modi di vedere posti già conosciuti. Spero che voi abbiate la capacità di vedere la novità in Italia quando tornerete a casa.

 

di Wes Kendrick, 2 Novembre 2015

Reportage- Dru Falco

Il Hood è un museo d’arte ad Hanover, New Hampshire con un grande collezione di quadri ed altri oggetti. Molte classi di Dartmouth visitano il museo, ma sembra che non ci siano molte persone di Hanover che visitarlo. La nostra classe d’italiano tre ha visitato il museo il mercoledì, ed un curatore celo ha mostrato. Dopo, abbiamo camminato intorno al museo per vedere l’arte e fare delle fotografie dei quadri che ci piacevano.
Tutti i quadri o oggetti che mi piacevano rappresentano un aspetto del colonialismo. Il primo quadro si chiama La Merced, Quito, per Sze Tsung Leong, un artista americano. Quito è la capitale di Ecuador, una paese che gli spagnoli hanno conquistato nell’anno 1532. Gli europei hanno usato gli indigeni come schiavi, e hanno distrutto le loro civiltà.

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Il prossimo è un disegno si chiama Quarrel for a Seal, per Patrick Akovak, un Inuit canadesi. La cooperazione è molto importante per cacciare alle foche, ma a volte ci sono conflitti. Tutti i due cacciatori pensano che abbia catturato la foca, e ci sono due lance nel suo capo. Il colonialismo ha influenzato le vite di tutte gli indigeni, compreso gli Inuit.

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La prossima statua è anche per un Inuit, Seepee Ipellie. Si chiama Bird with Spread Wings. Quando l’artista aveva quindici anni, ha avuto tubercolosi ed è stato portato ad un ospedale molto lontano del suo paese. Come altri indigeni, non parlava inglese e non poteva comunicare con i dottori. I medici gli hanno dato del legno per lavoro d’intaglio affinché Ipellie non era annoiato. Il corvo è un uccello speciale per gli Inuit, con poteri magici.

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La quarta opera è una collezione degli armi africani, che gli europei hanno preso durante la colonizzazione d’Africa. Gli europei hanno violentavano, hanno rubavano, e hanno rapivano agli africani, così come gli americani indigeni ed gli asiatici che hanno colonizzato. È possibile che gli europei abbiano rubato quest’armi, o li abbiano comprato con forza. Hanno usato gli africani come schiavi in America, causando molti problemi che abbiamo già negli Stati Uniti oggi.

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Gli ultimi oggetti che ho scelto sono Reliefs from the Northwest Palace of Ashurnasirpal II at Nimrud Gypsum. Ashurnasirpal era il re d’Assiria nell’anno 883 al anno 859 BCE. Gli europei hanno rubato questi oggetti del palazzo durante un scavo archeologico che era collegato con una missione religiosa. Molti altri musei e università hanno rubato gli oggetti di questo palazzo e degli altri nel tutto il mondo. Era un movimento per richiamare gli oggetti, ma è probabile gli europei non vogliano restituirli.

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Tutti i quadri e gli oggetti che ho scelto hanno un collegamento con il colonialismo del mondo per gli europei. Molte classi a Dartmouth discutono questo problema, ma il museo non ha detto niente del colonialismo. Penso che sia necessario parlare del questo soggetto più nella scuola, ed anche nei musei come il Hood. È un argomento molto importante, ed a i cittadini di Hanover piacerebbe imparare più del questo soggetto.

Invervista con Evelyn Lechner

Ho fatto un’intervista con Evelyn Lechner.  Evelyn è un’insegnante di latino a Lyme, New Hampshire, e anche una professoressa di Dartmouth.  Ho fatto l’intervista sabato alle 9:00 di mattina, al King Arthur Flour, a Norwich, Vermont.

 

Christian: Di dov’è, Lei?

Evelyn: Io sono di Merano, del nord d’Italia.  Ho vissuto tutta la mia vita in Italia fino a quando ho compiuto ventinove anni.

Christian:  Grazie.  Ha detto che lavora a Lyme.  Che tipo di lavoro fa?

Evelyn: Sono un insegnante di latino, ma insegno anche a Dartmouth College, nella programma di MALS.

Christian:  E come mai è venuto qui?

Evelyn: Sono venuta …. Sì ….   Siamo immigrati, infatti, da Germania, nell 2001.  Due settimane prima di 9/11.

Christian: Oh!

Evelyn: Sì.  Perché mio marito aveva lavoro qui nel dipartimento di economia.  Così tutta la famiglia è venuta qui negli Stati Uniti.

Christian:  Interessante.  Le piace vivere qui?

Evelyn:  Mi piace e non mi piace.  Non c’è molto da fare, se non ti piace andare in montagna o sciare.  A me non piacciono queste cose.

Christian:  Potrebbe spiegare meglio quali aspetti del vivere qui le piacciono e non le piacciono?

Evelyn: La natura è molto bella.  Mi piace l’Indian summer.

Christian: È molto bella.

Evelyn: Sì.  Mi piacciono gli inverni lunghi, pieni di neve, perchè da dove vengo io non abbiamo neve durante l’inverno.  Questo mi piace, però sono troppo lunghi, questo non mi piace.  Mi piace che, come in Italia, a marzo abbiamo dei fiori.  …Altre cose che mi piacciono…  Mi piace che qui puoi fare quello che vuoi.  Così se sei un po’ strano, la gente non ti fa sentire male.

Christian: E non in Italia?

Evelyn:  No.  Almeno da dove vengo io, abbiamo una cultura un po’ differente, è la cultura italiana e tedesca.  La mia prima lingua è il tedesco.

Christian: Davvero?  Ho studiato tedesco al liceo, ma adesso non ricordo.

Evelyn: Sì, la mia madre lingua è tedesco.  Sai sutiolo nella autonomia nell’Italia (I can’t hear this sentence well because there is a bit of background noise).  Così, da quando avevo sette anni, abbiamo imparato italiano a scuola ogni giorno.  Ma non sono più così fluente, non parlo più così bene come parlavo perché … nessuno parla in italiano (something else I can’t hear over background noise) così ho dimenticato molto adesso.  Da dove vengo io la gente è molto più rigida.  Non è così generosa, come qua.  Se pensi diversamente, la gente non ti vuole, ti fa sentire male.  E qui veramente puoi pensare diversaemente, e questo mi piace.

Christian:  Molto interessante.  Io non la pensavo così prima, perchè ho vissuto qui tutta la mia vita.

Evelyn:  E quello che non mi piace è che quando sei malato, è molto costoso.  Ho vissuto molti anni in Germania, e il sistema sanitario è molto più generoso e non ti costa niente.  Anche in Italia se sei malato, vai nel ospedale o dal tuo dottore e non paghi niente.  E qui quando perdi il tuo lavoro, è molto difficile.  Questa è la parte che non mi piace.

Christian:  Ha qualcos’altro che le piace o non le piace?   No?  Va bene.  Non si preoccupa.  Potrebbe racccontarmi delle differenze tra Italia e America?

Evelyn:  La gente, qui, lavora troppo.  Tutto è lavoro.  In Italia e anche in Germania, specialmente in Italia, è più importante quello che fai dopo il lavoro.  Andare a pranzo o a cena con gli amici, andare in pizzeria ogni settimana, è completamente differente.  Hai degli amici che chiami al telefono, e hai tempo di vederli.  E qui la gente proprio non ha tempo, perché lavorano troppo, lavorano il fine settimana, o hanno dei bambini che vanno ai questi eventi sportivi.  Gli eventi sportivi proprio non ha in Italia o Germania.  Lo sport è molto più importante qui che in Europa.  Sport per bambini è una cosa divertente.  È una cosa che vogliono fare, e qui è più professionale.

Christian: Sì, perché è necessaria avere una borsa di studio per andare al College.

Evelyn: Sì.  Questo non esiste in Italia, perché le università sono gratis.

Christian:  Grazie.  Non ho più domande.

 

 

Quest’intervista era un’esperienza molto interessante.  La mia impressione della vita italiana è che la vita è più rilassato della vita Americana, ma le persone italiane sono meno simpatiche delle persone americane.  Queste vite sono diverse, ma uguale.