Il networking

Prima di esaminare la letteratura della web, faccio un po’ di studio sulla storia della web ed i principi dell’arte sulla web. Per questo scopo, ne ho letto una somma considerevole da un libro disponibile gratis sull’internet che si chiama Networking: la rete come arte scritto da Tatiana Bazzichelli. Come il nome insinua, questo e-book provvede moltissima informazione sullo sviluppo dell’arte e delle network nelle quali, fra le quali, e sulle quali l’arte viene messa e condivisa. I concetti di condividere e di comunicazioni, infatti, sono gli elementi cruciali per le network, perché, come dice Bazzichelli, “fare network significa fare reti di relazione, per la condivisione di esperienze e idee in vista di una comunicazione” (Vedi Bazzichelli, Networking: la rete come arte 17).

Prima delle network d’arte, l’artista dà le proprie opere a un gruppo – per esempio un museo – che le condividerebbe con gli spettatori; in una network, l’artista è chi le condivide con gli spettatori, chi sono gli altri membri della stessa network. Così, vediamo un nuovo ambiente nel quale l’arte viene prodotta e condivisa con nuove dinamiche senza precedenti e pure si nota che sia più cogliente un sistema di networking nel quale la comunicazione incessante costante fra i membri e gli artisti è fondamentale per l’esistenza del gruppo. Ecco le nascite di vari gruppi artistici per i quali la networking funzionava come il modo nel quale gli artisti ed gli appassionati si mettono in contatti e si godono la propria comunicazione. E grazie ai fondamenti della network, ogni networker possa fare l’artista, fornitore, ed agente della propria arte tutti insieme.

E da quando iniziò queste possibilità? Secondo Bazzichelli, le origine delle origini delle network d’arte si potrebbe tracciare al movimento artistico Manierismo. Praticamente si vede un tipo di proto-network fra gli artisti manieristi dei paesi d’Europa che crearono e condivisero le opere d’arte fra di loro. Venne sviluppata una rete di scambi, feedback, e relazioni artistiche. Più presto, venne inventato la stampante Gutenberg, che diede l’opportunità di produrre opere letterarie in serie (e se vogliamo essere scrupolosi, questa possibilità venne ancora più presto con l’arrivo della stampa a caratteri mobili in Cina nel undicesimo secolo a.C.).

Non parlerò troppo sui gruppi artistici che sviluppavano il campo di rete come arte, ma vale menzionarne due in particolare per darli le lode che meritano – Fluxus (dato vita nel 1961) e Luther Blissett  Project (che nasce nel 1991). Questi due gruppi, nonostante che avessero uno scopo simile – cioè, di provvedere e diffondere l’arte alternativa attraverso le varie network che ebbero costruito – furono i precursori di gruppi collettivisti artistici che si vedono oggi – come Wu Ming, Kai Zen, Nazione Indiana, ecc. Una filosofia a cui credettero i membri di questi gruppi è di destabilizzare le norme artistiche che ebbero censurato e “bloccato” l’arrivo di nuova arte alternativa. Penso a questi due gruppi come una versione artistica del gruppo internazionale di hacktivists Anonymous.

Comunque, l’ultima cosa che vorrei dire è che dal Luther Blissett Project sono quattro autori (e poi si è aderito un quinto) che hanno scritto insieme un libro che si chiama Q. Questi cinque autori hanno continuato il loro lavoro collettivista e hanno creato un gruppo che si chiama Wu Ming. Qui, smetto di scrivere, perché vale tutto un’altra lettura e un diario parlare di Wu Ming.

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