Riconfigurare l’autore

Inizio un nuovo argomento molto rilevante e importante rispetto alla letteratura che esiste in forma digitale sul web. Nel mondo della letteratura in forma cartacea, la figura dell’autore era forte e dava molto peso riguardo all’autorità del testo. Ma si sa che nel mondo avanzato tecnologicamente che esiste sul web succedono delle nuove cose con il testo – interazione, risposta, link, ecc. – e ora bisogna chiedere quale effetto ha rispetto all’autore, o magari lo scrittore, di un testo letterario digitale. Per rispondere a tale questione, ho cominciato un’esplorazione nel libro che si chiama “Hypertext 3.0” di George Landow.

Secondo Landow, il mondo digitale letteraria rovescia le funzioni dei lettori e dell’autori quanto le relazioni fra di loro, assomigliandosi all’altro; cioè, l’autore si avvicina al lettore, nei termini di funzione e autorità, e vice versa. Dare l’opportunità di rispondere ai lettori (particolarmente quelli che si impegnano con i testi) già li fornisce con un tipo di potere relativo all’autore. E questa abilità di partecipare, dotata a ciascun lettore diminuisce l’autonomia del testo e dell’autore; per spiegarlo tramite una metafora, la diminuzione dell’autorità del testo assomiglia a una rivoluzione (senza uccisioni però) dal fascismo a una monarchia costituzionale decentralizzato in cui il monarca serve come un prestanome e non veramente ha potere.

Sì, sembra molto illuminato, bello, e democratico, ma come si arriva a questa concezione del nuovo rapporto fra lettore digitale e scrittore digitale – come abbassiamo l’autorità dell’autore? Ci sono tre modi, secondo Landow. Il primo modo è distruggere l’autonomia del testo, e questo si sa che succede sul web su cui la condivisione di opinioni diversi nei commenti, risposte, o qualsiasi forma di comunicazione in cui si potrebbe fare una nuova luce su un testo. Il secondo modo è decentralizzare il testo, e si capisce che succede quando si trasforma il testo in una rete dappertutto il web; la connettività dei hypermedia cancella l’isolamento del testo quando viene da più di uno scrittore, in pezzi, o attraverso altre forme di media – siti, video, suona, così ecc. Finalmente si può “attaccare” lo scrittore direttamente, espandendone i limiti della testualità; e l’esempio che Landow dà per questo è la leggenda secondo cui viene scoperto la lista di bucato dello scrittore Nietzsche scarabocchiato su una pagina per cui Nietzsche diventa “un’autore” di filosofia e di bucato e altri faccende domestiche.

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