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Conversazione in Sicilia

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20 thoughts on “Conversazione in Sicilia

  1. Sumner

    Questi capitoli mostrano i differenze tra la cultura americana e la cultura siciliana. Il siciliano piccolo era stupito quando ha sentito come mangiamo gli americani. Mangiare bene è qualcosa che qualche volte non apprezziamo, ma ci sono altri nel mondo che neanche non mangiano di mattina. Il siciliano disperatamente vuole far americano, perché crede che America sia "regno dei cieli sulla terra". Ma se si guarda a cosa ha detto: "Se uno non vende le arance, non c'è il pane." E dopo; "Non si vendono," egli disse. "Nessuno ne vuole". È così innamorato con l'idea di mangiare come un americano che ha mangiato due arance, le cose che lui dovrebbe vendere per comprare l'olio e pane per la sua moglie. Per me, mi sembrerebbe strano di non mangiare di mattina: quando mi sveglio, ho fame da lupi!

    Non sono certo cosa significa il frase "Non c’è formaggio come il nostro". Magari vuoldire che quando si ha formaggio in mano, non importa il sapore, e si dovrebbe apprezzare la fortuna di avere cibo. Cosa pensate, perché lo dice cinque volte?

    C'erano dei espressioni legato all'atto del mangiare, ed il mio preferito è "un siciliano non mangia mai la mattina". Il mio professore d'italiano l'anno scorso ci ha insegnato che gli italiani sono molto gentili quando parlano di norme sociali. Quest'espressione mostra come i siciliani dicono una cosa esplicitamente, ma vuoldire un'altra cosa implicitamente: i siciliani non hanno abbastanza soldi per mangiare quando vogliano.

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    1. Olivia Evans

      Secondo me, Silvestro va alla casa della sua famiglia in Sicilia. Originalmente di Sicilia, lui si è trasferito a New York e adesso lui visita la sua patria. Quando lui dice varie volte, “Non c’è formaggio come il nostro”, credo che lui sta tentando di identificarsi con il suo paese italiano lui ha abbandonato. Lui dice: “Avevo comprato a Villa San Giovanni qualcosa da mangiare, pane e formaggio…con gusto e appetito perché riconoscevo antichi sapori della mie montagne, e persino odori, mandrie di capre, fumo di assenzio, in quel formaggio” (139). Lui associa il formaggio con la sua terra natale, e si sente parte del collettivo “nostro” quando mangia il formaggio. Attraverso il cibo, impariamo fatti non solamente della vita di Silvestri ma anche impariamo della cultura generale di Sicilia. La scena con le arance ci mostra che c’è gran povertà nella regione. La moglie bambina dell’uomo mangia l’arancia con rabbia e frenesia. E, secondo Silvestro, i siciliani non mangiano la mattina, poi lei ha dovuto avere molto fame. Quando Silvestro e l’uomo discutono le differenze tra il cibo siciliano e il cibo americano, vediamo che non c’è esattamente un’abbondanza di cibo in Sicilia. L’uomo offre solamente tre possibilità immaginabili che gli americani potrebbero mangiare: pane e formaggio, pane e verdure, o pane e carne. Quando lui descrive le insalate siciliane, dice che solamente si usano l’olio e il pane come accompagnamenti a volte. Lui vende le arance per guadagnare da vivere, ma nessuno vuole comprarle. In generale, capitoli 3 e 4 di Conversazione in Sicilia utilizzano il cibo per mostrarci la vita del protagonista Silvestro e le sue origini siciliane—siano buone o male viste.

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  2. Sarah Peck

    La scrittura di Vittorini nei capitoli tre e quattro di Conversazione in Sicilia aveva una bella tristezza. Nella storia, il cibo mostra lo straniamento dell’americano, molto come nella storia con le ostriche di Marina Mizzau. Di più, la conversazione intorno del cibo si mostra la disparità di ricchezza fra questi siciliani e l’uomo americano. Tutto è rilevato a causa di una gaffe di un costume semplicissimo dalla parte dell’americano- che “un siciliano non mangia mai la mattina” (142). L’identità nascosta è scoperta. Quello che mi faceva sentire imbarazzata per lui, ero che provava ad agire come un membro della gente siciliana, dicendo tante volte, “Non c’è formaggio come il nostro” (139). La sua affermazione ha il risultato opposto di quello che lui vuole. Invece di avvicinarsi alla cultura, lui si allontana di più. I siciliani non avevano né soldi né una quantità sufficiente del cibo, mentre che lui mangia durante tutto il giorno. Una cosa che ho trovato interessante era come lui voleva mentire, dire “no” alle sue domande dei costumi del cibo americano, ma non poteva. Lui dice: “Non potevo; non sarebbe stato giusto”. La ripetizione delle frasi nei capitoli, per esempio “nessuno ne vuole”, anche contribuiscono alla tristezza che si sente per i siciliani e anche lo straniero americano. Il cibo mostra le differenze culturali.

    Avete mai fatto una gaffe sociale in un’altra cultura, particolarmente al pranzo col cibo?

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  3. Alex

    Oggi in classe ho presentato le informazioni circa l'autore di Conversazione in Sicilia, Elio Vittorini. Ho pensato che fosse interessante come alcuni aspetti della sua vita si collegano con il libro: ad esempio, come il protagonista, è da Siracusa, Sicilia, si trasferisce al nord dell’Italia dopo aver lasciato a casa, e cita l'influenza dei treni nella sua vita. Alcune delle idee penetranti di cui abbiamo parlato in classe circondata il significato simbolico del cibo nei capitoli tre e quattro. Il protagonista vanta circa il formaggio Sicilia e acquista le arance dall'uomo e moglie-bambina, non rendendosi conto di quanto sia difficile per le persone in Sicilia a vendere il cibo e come il malato è di mangiarlo. Ad esempio, il protagonista descrive come un siciliano mangia l'arancia: “Io osservai il piccolo siciliano dalla moglie bambina pelare disperatamente l’arancia, e disperatamente mangiarla, con rabbia e frenesia, senza affatto voglia, e senza masticare, ingoiando e come maledicendo, le dita bagnate di sugo d’arancia nel freddo…” (P142). Abbiamo anche spiegato come questi cibi che sono prodotto localmente rappresentano la povertà in Sicilia. Determinate combinazioni di cibi, come pane e formaggio, pane e verdure, e pane e carne che sono i cibi associati con i ricchi e che i siciliani creduto di essere mangiato dagli americani. Per l'uomo siciliano, gli Estati Uniti è "idea di regno dei cieli sulla terra” (P144).

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  4. Lisa

    Abbiamo imparato la storia di Vittorini oggi, e come le sue opere hanno connotazioni antifasciste. Abbiamo parlato della sua rabbia e i suoi “astratti furori.” Il viaggio nella memoria è come un metodo per capire questi furori e confrontarle.

    Abbiamo scoperto che quando il narratore ha detto che sia americano, era un po’ di una bugia. Veramente era del nord d’Italia, ma era più facile per lui dire che sia completamente straniero. È quasi la stessa cosa, perché lui e di un luogo dove la maggior parte della gente mangia più di una volta a giorno, e questo è l’unica cosa che stava importante al siciliano.

    Poi, abbiamo parlato del ruolo di cibo, particolarmente nel terzo e quarto capitolo. Il siciliano è affascinato con l’idea che gli americani mangiano tre volti a giorno, e come loro mangiano pane con tutto quando lui non mai può comprare pane. Abbiamo parlato anche del ruolo specificamente delle arance. Rappresenta perfettamente la povertà. Il siciliano, come molti altri, lavora nei giardini delle arance. Per procura il pane, deve vendere la frutta. Ma “nessuno ne vuole,” com’è ripetuto molte volte. A causa di questa situazione, lui e sua moglie devono mangiare solo le loro arance, la frutta che nessuno ne vuole.

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  5. Sarah Peck

    I capitoli XI, XII e XIII di Vittorini in Conversazione in Sicilia si concentrano sulla mamma di Vittorini, le memorie dell’infanzia, e l’aringa. Tutte queste cose sono interconnesse. Penso che l’aringa rappresenti l’infanzia di Vittorini, ma anche le tradizioni della famiglia. Quando la mamma difende mangiare sempre l’aringa e raccontarsi di “tutte le aringhe che credeva di aver mangiate nella sua vita”, il narratore dice, “mi disse che in questo, la sua capacità di mangiare aringhe e aringhe, era come il padre suo, mio nonno” (191). L’aringa simbolizza la sua vita in Sicilia, al sud, dove le persone sono più povere e non possono mangiare della carne, del bue, come la moglie del narratore cucina. Di più, il nonno è un figuro politico, socialista, che forse serve a sottolineare l’antifascismo di Vittorini in un modo sottile.
    Come la professoressa diceva oggi in classe, il pesce è dappertutto in Italia mentre la carne non è disponibile. Dopo aver letto il passaggio in cui il narratore descriva il lesso, rileva un tema sociale del testo. Questa tensione fra il nord e il sud, le classi alte e le classi più basse, si manifesta anche nel momento in cui la mamma ascolta suo figlio quando descriva il cibo che sua moglie prepara. La madre “capisse come in Alta Italia (maiuscola!) si stava molto meglio che in Sicilia…e si mangiava in certo qual modo da cristiani” (190).

    Che cosa rappresenta l’aringa nella storia, per voi? Penso che sia un simbolo di qualcosa più profonde o solamente una memoria?

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  6. Sumner

    In questo capitolo, finalmente vediamo Silvestre con qualcuno che lo conosce. Il suo conversazione con la sua madre rivela a noi lettori delle verità della sua infanzia. La sua madre ha preparato un'aringa, sebbene non abbia saputo che lui veniva. Lei ha molto pane e olio con cui mangiarla. Qui vediamo che la sua famiglia ha soldi, piu soldi che il piccolo siciliano, chi solo sogno di mangiare carne con pane. Ma, la famiglia era in poverta da lungo tempo; "...per dieci giorni si stava bene, eravamo l'invidia delle zolfare...Ma dopo i primi dieci giorni, si diventava como loro. Si mangiavano chiocciole" (188). Si dovrebbe essere proprio povero se si mangia le chiocchiole! Ma la cosa interessante sia che Silvestre non si ricorda mangiare come quello, lui solo ricorda le cose belle: il gran ronzio dell'estate e lo sgorgare del silenzio. Lui non ha pensato ai soldi o alla poverta del paese.

    Anche è evidente i sentimenti complessi che abbiano verso il passato. Lui non ricorda le cose cattive, e la sua mamma non può dimenticare che vivevano male. Lui ricorda un bel paese, ma lei ricorda un posto di grande malaria. Dopo lei suggerisce che lui aveva fame (e quindi mangiava le cicale, schifo), e lui non ricorda il fame. Ma la madre anche da una descrizione bella della cavalcata in cui cavalcava il suo padre. A lei, il padre sia come un re, "un grand'uomo". Penso che sia difficile dire esattamente come la famiglia sente verso il passato.

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    1. Olivia Evans

      In capitolo 11, quando Silvestro respira l’odore dell’aringa, lui pensa dell’odore dei pasti della sua infanzia. La sua mamma descrive il suo appetito quando era piccolo; in particolare, il suo grande appetito per le lenticchie. Similare allo stile narrativo di Clara Sereni, qui il cibo è la connessione fondamentale tra la vita reale e le memorie. In pagina 182, c’è una citazione specialmente importante su questo soggetto: “Io vidi, nell’odore dell’aringa, la sua faccia senza nulla di meno di quando era stata’una faccia giovane, come io ricordavo ch’era stata, e con l’età che faceva un di più su di essa…il ricordo…il ricordo…il ricordo”. In continuare a vedere le aringhe, lui menziona varie volte la parola “il ricordo”. Le aringhe anche fa “ricordare” la madre del nonno socialista di Silvestro. Secondo la mamma: “Tuo nonno non era un socialista come tutti gli altri. Era un grand’uomo. Poteva credere in San Giuseppe ed essere socialista” (192). Non solamente le aringhe, ma una moltitudine di cibi servono come collegamenti fra il presente ed il passato. La conversazione delle chiocciole comincia un’altra conversazione de cosa cucina la moglie di Silvestro. In questo momento, Silvestro si rende conto di che lui non ha mai introdotto sua moglie a sua propria madre. Al di là del cibo, i oggetti della cucina anche aiutano Silvestro a ricordare la sua infanzia. Il tovagliolo lui fa pensare che la sua mamma non usava mai il tovagliolo quando era bambino perché lei non poteva lavarla ogni giorno. In questi capitoli, anche vediamo lo stesso tema di Casalinghitudine—la donna italiana che cucina sempre per gli uomini. La mamma esplica che lei cucinava la minestra per Silvestro e suo padre, ma che lei non mangiava mai la minestra si stessa. In generale, con questo tema femminista e la connessione fra il cibo e le memorie, io vedo molte somiglianze fra Casalinghitudine e Conversazione in Sicilia.

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  7. Lisa

    Capitoli dieci a tredici di Conversazioni in Sicilia raccontano la visita di Silvestro alla sua mamma. Un tema maggiore di questa parte è la relazione tra il cibo e la povertà. Questo tema è presente anche nei primi capitoli, con i venditori delle arance. La madre qui dice che quando Silvestro era bambino, non hanno avuto i soldi e frequentemente hanno avuto fame. Dice che per i primi dieci giorni di mese, hanno mangiato come i rei, ma dopo hanno mangiato chiocciole che hanno trovato nel giardino. Sumner ha chiesto perché non hanno mangiato abbastanza bene ogni giorno, invece di mangiare molto bene e poi terribilmente. Mi sono anche chiesto su questo quando l’ho letto, ma mi sembra che sia molto difficile vivere sempre con tanta moderazione, allora quest’idea ha senso. Se si ha i soldi per mangiare bene un giorno, non si sa quando lo succederà ancora. È un compromesso.

    Comunque, il narratore non ricorda la povertà o la fame. Ricorda le parte buone della sua infanzia. Penso che i bambini in generali non si accorga sempre che hanno problemi. Sono abituati a un moda di vita, e concentrano sulle cose divertenti.

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  8. Alex

    Oggi professore ci ha insegnato le dottrine del fascismo: il culto di Roma, il culto della giovinezza, il culto della violenza, il culto della gerarchia, e il corpo rativismo. Penso che questi punti siano una prospettiva interessante sul racconto, "Conversazione in Sicilia." Ad esempio, Olivia ha suggerito "Il corpo rativismo" è stata rappresentata dalla povertà in Sicilia e le classi economiche. Inoltre, è rappresentato per l'aspetto delle Siciliani, che era più scuro invece di fiera, biondi e occhi azzurri. Sumner ha anche fatto una forte connessione tra il nonno e la sua identità socialista. Il nonno è l'ultima forma di mascolinità e forza per simboleggiare il socialismo e la contro il fascismo. La menzione del nonno e la vecchia madre si collega alla dottrina "il culto della giovinezza.” Anche l’ambientazione del racconto è nella parte più sud della Sicilia e va al contro la dottrina "il culto di Roma." Infine, penso che il protagonista che non possa a ricordare il suo passato rappresenta la perdita della storia e della letteratura in questo periodo. Capi fascisti bruciavano libri che erano antifascisti per impedire idee diverse dalle loro dottrine. Con questo libro, Vittorini combatte contro le dottrine e perpetua la cultura e la storia italiana.

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  9. Marisa Werner

    Secondo me Silvestro è diretto degli Stati Uniti e sta viaggiando in Italia per tornare al posto dov’è nato: la Sicilia. Penso che Silvestro sia un immigrante e adesso si sente come un turistico perché non conosce le regole della cultura siciliana che sono legate al cibo. Per esempio, il piccolo siciliano con la moglie bambina gli ha detto nel capitolo tre, “Un siciliano non mangia mai la mattina.” Il piccolo siciliano ha detto questo in risposta delle azioni di Silvestro chi ha mangiato il formaggio buonissimo di Sicilia nella mattina. Silvestro non ha capito perché i siciliani non gli hanno risposto quando lui ha fatto i complimenti del formaggio. In più, il significato dell’affermazione: “Non c’è formaggio come il nostro,” mostra che Silvestro vuole che i siciliani sanno che lui era nato in Sicilia nonostante vive negli Stati Uniti adesso.

    Nel capitolo IV, il piccolo siciliano spiega che lavora nei giardini pero adesso i tempi sono difficili perché “all’estero non ne vogliono [le arance]…come se avessero il tossico. Le nostre arance. È il padrone ci paga cosí. Ci dà le arance…E noi non sappiamo che fare. Nessuno ne vuole” (146). Di conseguenza i giardinieri vanno avanti e in dietro e non ricevano niente. Qualche volte non hanno bastanza soldi per comprare il pane.

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    1. Elena

      Mi piace il tuo punto di vista, Marisa, sulla cultura sociale siciliana che è legata al cibo, ma non sono d’accordo, che il protagonista è un immigrato e viene da America. Non è chiaro esattamente da dove viene, ma suppongo che sia una bugia, ‘la menzogna’ come dice proprio lui [144, la riga 4]. Il protagonista solo non voleva frustrare il siciliano che credeva che America fosse il paradiso sulla terra e per questo ha detto che è Americano. ‘…per la pace dell’anima, sapermi americano’. [142 e 144 l’ultimo capoverso].

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  10. Gabas

    Secondo me, Silvestro è diretto a sua casa in Siracusa, dov'è nato lui. E lui vuole visitare la sua famiglia e ritornare e vivere come un siciliano. Ma lui ha dimenticato come vivere come un siciliano quando era fuori. Lui ha mangiato la mattina, ma nella storia, un siciliano ha detto "Un siciliano non mangia mai la mattina." Per cui, era possibile di credere che Silvestre non era un siciliano vero, e vuole di cambiarlo e ritornare alla vita normale.
    Nel cap III, Silvestre ha detto "Non c'è formaggio come il nostro" tante volte. Penso che lui ricorda che tutto è meglio quando stai a casa, dove sei nato. E simile al proverbio inglese "There's no place like home." Lui si manca la sua casa e vuole a ritornarne a mangiare il cibo siciliano e fare le cose che fanno i siciliani.
    Le arance sono molto importante in questa storia. Rappresenta un po' la povertà dei siciliani, perché "Nessuno ne vuole... Come se avessero il tossico... Maledette arance." È un peccato di vedere questo che nessuno vuole comprarne, perché le arance in Sicilia sono deliziosi, e buonissimi, e sono la parte molto importante della sua cultura.

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  11. Matteo

    E stato interessante i siciliani sempre dicono "Non c'è formaggio come il nostro" attraverso il terzo capitolo. In astratto, non ho capito il significato di questo frase dopo ho letto questo capitolo, ma ho pensato della mia esperienza in Italia l'anno scorso. Gli Italiani hanno molto l'orgoglio del loro cibo. Per esempio, mia nonna italiana parla sempre che "Il cibo italiano è il meglio del mondo." Non è male, ma ha affermato sempre questo fatto.

    E anche, sono stato confuso quando la protagonista dice che "Americano sono." Non penso che lui sia Americano.

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    1. Gabas

      Sì, anch'io sono stato confuso perché lui ha detto che era Americano. Originariamente, lui era di Sicilia, ed è stato ritornato in Sicilia, ma non voleva per gli altri di sapere che lui non era siciliano. Forse lui ha cambiato troppo?

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  12. Maurizio Cozzo

    Io vedo questi due capitoli come un contrasto fra bello e brutto. Vediamo una persona che sta facendo un viaggio ( improvviso )per andare a visitare il suo paese, Sicilia. Direi che viene dal nord Italia o oltre e`vuole godere " i antichi sapori delle mie montagne" (p139.) Questo e bello perche ha questi ricordi. Il brutto e che incontra una
    coppia che per avere un po` di pane, deve viaggiare sul traghetto per vendere arance. Come dice Marisa e Gabas. Anche una parte brutta e` che il Siciliano crede che il viaggiatore viene dal America e chiede delle domande del cibo in America. Il viaggiatore risponde a queste domande, ma infatti non abita in America. Quello e` una delusione.

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  13. Elena

    Non possiamo capire all'inizio da dove esattamente viene il protagonista, ma è chiaro che comincia il suo viaggio dal Nord di Italia. Cambia il treno a Firenze, poi a Roma e a Napoli. In Calabria, a Villa San Giovanni, prende il traghetto verso a Messina in Sicilia. Lui dice che era nato a Siracusa, così può essere che il suo diretto finale è Siracusa. Silvestro dice in conversazione con il piccolo siciliano, che viene da America, ma suppongo che non sia vero, era una bugia per non frustrare il siciliano.

    Nei terza e quarto capitoli l'autore descrive due atti del mangiare: il primo, quando Silvestro mangia il formaggio e pane nel traghetto, e poi quando il piccolo siciliano mangia l'arancia.

    Due questi atti sono molto diversi in modo che Silvestro mangia il formaggio con grande appetito e felicita, perché questo formaggio evoca i suoi ricordi d'infanzia e gli ricorda il suo posto d'origine… lo stessi sapori delle sue montagne, lo stessi odori. Invece, il siciliano mangia l'arancia con grande disperazione, ‘..con rabbia e frenesia, senza affatto voglia, e senza masticare, ingoiando e come maledicendo.’ Dopo possiamo capire perché lui è così disperato - è affamato. Lavora in giardino, ma non gli pagano per lavoro, pagano solo con le arance, che ‘non si vendono.. nessuno ne vuole…come se avessero il tossico. ‘…Se uno non vende le arance non c’è il pane. E bisogna mangiare le arance.'

    Questi due atti di mangiare ci aiutano a capire la situazione sociale in Italia di fine degli anni trenta, quando il libro era scritto. Il tempo di ideologia di Mussolini, del fascismo in Italia, il tempo difficile per Italia e soprattutto per il Sud di Italia, per Sicilia, piena di miseria e disperazione.

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  14. Gabas

    Questi capitoli che abbiamo letto oggi hanno i rapporti tra cibo e memoria. Silvestre è ritornato a casa sua per visitare la sua mamma. Lei ha preparato un piatto della sua infanzia - l'aringa sul fuoco. Quando lui ha visto e ha sentito l'odore id questo piatto, lui ha riconosciuto tutta la su infanzia ed odore dei molti pasti. Ci sono tanta memoria sul cibo per lui, e lui ha scoperto più sulle tutte le domande che hai chiesto alla sua madre.
    Tutto che lui non sapeva durante la infanzia, aveva senso ora. Per esempio, la regione perché loro hanno mangiato chiocciole gli ultimi venti giorni di ogni mese. Mi piace la frase "Tutto il gusto è a succhiare il guscio." Questo era una cosa dalla sua infanzia. Quando loro non avevano molto cibo, dovevano essere con l'urgenza.
    Il primo paragrafo dal capitolo XII significa il cambiamento dal modo di vita e cultura in Italia. Non sappiamo di dov'è sua moglie, ma possiamo capire che lei non è di Sicilia, e in Sicilia loro preparano i piatti in modo diverso. Cucinare è un modo di vita e cultura là.

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  15. Matteo

    Ritorniamo ancora a questo temo di "cibo ed i racconti."

    Ma mi piace il suo viaggio dal nord al sud d'Italia. Ho pensato ad una volta quando ho letto un articolo storico dell'unificazione dell'Italia. Ho imparato che l'unificazione è stato male per ogni cultura, perche sono troppe diverse e non possono coesistere. Non lo so perche ho pensato di questa lezione storica.

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  16. Matteo

    Per essere piu chiaro:

    Penso che la protagonista dice "Americano sono" perche vuole essere piu lontano dall'italia fascista. In altre parole, lui viaggia dal nord, ed è possibile che i siciliani pensano che lui è una parta di questo regime. Allora, la protagonista vuole afferma che non sembra una fascista quando dice "Americano sono."

    Un'idea!

    -ciao

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