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Casalinghitudine: Per un bambino, Stuzzichini_14

7 thoughts on “Casalinghitudine: Per un bambino, Stuzzichini_14

  1. Sarah Peck

    I primi capitoli di “Casalinghitudine” erano molto interessanti a causa della struttura del testo. Le ricette sono nel mezzo dei capitoli, dunque mi sono domandato perché, e qual era la significanza della scelta delle ricette specifiche. Il capitolo “Per un bambino” aveva una tema evidente su cui il cibo era collegato, per esempio Sereni ha presentato la pappa come una ricetta. Ma, una grande questione per me era:

    Che cosa hanno significato le ricette nel capitolo due, “Stuzzichini” riguardo alla trama?

    La relazione fra il cibo e la trama in questo capitolo non era completamente ovvia o chiara per me. Comunque, un collegamento molto piacevole per me fra la trama e il cibo era il momento in cui Sereni parla dei proverbi e “la regola aurea” in cucina. Era molto divertente di vedere i proverbi di cui abbiamo parlato in classe, per esempio, alla pagina 14, il testo dice: “Quel che viene in tavola si mangia” e anche “o mangiar questa minestra o saltar quella finestra”. Perché abbiamo studiato quello che vuol dire questa frase, ho capito questo momento culturale della famiglia. Si può vede come il cibo è veramente collegato alla vita, e dunque com’è un buono strumento per raccontare una storia.

    E voi, come hanno interpretato l’uso del cibo per raccontare una storia? Pensate che sia un buon metodo per dimostrare alcuni aspetti della vita?

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  2. Sumner

    La storia nel primo capitolo è dell'incubo di una mamma nuova: un neonato che non smette di piangere. Ma è interessante che il soluzione non sia venuto dal medico, ma dall'omeopata. Quando il medico non aiuta la mamma, l'omeopata si ha dato "una prescrizione che parlava di farine integrali bruscate, centrifugati di frutta e verdure in dosi enormi, carne di cavallo". Quando ho letto questo, pensavo, come la mamma, che l'omeopata era pazza. Ma il cibo era il responso. Il cibo ha portato sollievo quando niente aiutava. È certo che l'autore credesse che un buon pasto ha forte incredibile.

    La struttura è bella, ed io capisco perchè Sereni ha scelto quelle ricette. Secondo me, il libro progressa come un pasto: la ricetta prima è “per un bambino” perchè il libro ò giovane. Sarah, ho controllato cos’è una tartine. La ricetta seconda è per un tipo di antipasto o “stuzzichini”. La storia ha appena cominciato, quindi noi lettori anche abbiamo bisogno di qualcosa con cui cominciare. Se si vede il libro in questo modo, si può capire perchè le ricette sono in quello ordine. Anche, penso che il capitolo l'ultimo avrà una ricetta per il formaggio e le pere.

    Credo che questo libro è l'epitome di “cibo per lo stomaco e cibo per il cuore”. Ma, ho delle domande. Devo chiedere, perchè Sereni ha usato cibo? Certamente ci sono cose più semplice con cui raccontare una storia?

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    1. Jenny

      Sumner,

      Penso che Sereni ha scelto di usare il cibo per raccontare la storia perché cibo è universale. Utilizzando il cibo, Sereni può esprimere le relazioni tra lei e la sua famiglia e anche creare una connessione intima tra il lettore e i personaggi del testo. Lei vuole invitare i lettori nel dialogo dinamico delle ricette e i racconti come tu hai parlato in classe del ruolo di lettore come ospiti.

      Un ruolo tradizione e importantissimo di donne nella famiglia era cucinare e procurare cibo per tutta la famiglia. Quindi forse lei usa le ricette per fare la relazione tra la sua vita e i membri della sua famiglia. Il cibo è una cosa che lei usava ogni giorno e una mezzo che lei interagisce con la famiglia. Ci sono altri modi per raccontare la sua storia ma penso che Sereni ha usato cibo perché è un soggetto intimo e familiare per lei.

      Sereni mostra le funzioni diversi del cibo e la associazione potente con la memoria e la sua vita. Nel capitolo “Per un bambino,” il cibo funziona come una medicina per placarsi suo figlio Tommaso. Il cibo non è solamente per nutrizione, ha una potenza spirtuale come Sereni ha detto “la fame gli mordeva la pancia e il cuore” (8). Nel “Stuzzichini” Sereni usa il cibo per riflettere su sua nonna. Le tartine sono semplici e frugali come sua nonna. In tutto, il cibo ha un potere per ricordare la memoria e spiegare i eventi personali alla narratrice.

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  3. Giorgio Fregoso

    La storia di Tommaso e la sua madre è stata molto interessante. La prima volta che l'ho letto non capivo né perché c'era una ricetta, né come se riferiva alla storia. Adesso ancora ho problemi. Ho capito che la mamma parlava dei primi piatti per Tommaso, "le prime pappe", "brodo vegetale", e "pastina glutinata". Per me questo significa una difficoltà che la mamma ha con Tommaso perché è impossibile calmarlo. La mamma usa il cibo come uno strumento per aiutarla con suo figlio. Questo per me, significa che il cibo è una cosa molto importante per ogni nuovo genitore perché le nuove esperienze dei bambino sono come una esplorazione di nuovi modi di fare felice alla gente.

    Voglio chiedere, perché l'autore ha scelto di presentare questi idee così, e che funzione serve la struttura di questo capitolo?

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  4. Alex

    In classe, qualcuno ha descritto la struttura di "Casalinghitudine,” come un programma di cucina in televisione. Sono d'accordo con questa interpretazione moderna perché collega la conversazione con il cibo, e che penso sia l'intenzione di Sereni. Fornendo diverse situazioni, come un bambino esigente o le regole di nonna Alfonsa per la tavola, Sereni si riferisce con il suo pubblico di casalinghe, che sono probabilmente vivendo situazioni di vita simili. Inoltre, poiché "Casalinghitudine" è stata scritta nel 1987 e riflette su molti cambiamenti sociali e politici che si sono verificati negli anni precedenti, Sereni si collega facilmente i suoi ricordi di questi eventi con il cibo che stava facendo in quel momento. Ad esempio, ricorda una memoria quando Aldo era entusiasta di un evento politico, ma si rifiutò di mangiare il suo cibo. Lei dice: "Il suo rifiuto ci pesava, vieni se stessimo perdendo tempo." Così, questa reazione di tristezza all’Aldo's rifiuto di cibo le permette di ricordare un calendario per questo evento politico. Nel complesso, credo con ricette è un modo creativo e interessante per parlare della vita e connettersi con altre donne. Centrando le sue storie intorno al cibo, che è universale, Sereni può condividere queste storie con gli altri.

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  5. Lisa

    Oggi abbiamo cominciato la nostra discussione parlando dell’indice di Casalinghitudine. Senza leggere altro, ci sembrava come un libro di cucina. Abbiamo parlato del significato delle parole “dolcezza” e “dolci,” e come l’uso di “dolcezza” ha lasciato spazio per cose altre che il cibo. Dolci sono cose che si mangia, ma dolcezza è un aggettivo che si applica ad altre cose.

    Abbiamo avuto domande sulle ricette, e abbiamo chiesto perché Seleni le hanno usate. Abbiamo notato che le storie sono scritte nel passato, ma le ricette sono scritte nel presente. Le ricette sono importanti al presente dell’autore e lettore. Sono conversazionali con la lettrice. Questo ci porta alla domanda, “Perché è importante il lettore nella letteratura?” Abbiamo detto che non c’è la letteratura senza i lettori perché i lettori riempiano gli spazi lasciati vuoti dall’autore. Fanno esplicite le cose che l’autore ha fatto implicite.

    A me, sembra che lo scopo sia che l’autore aiuta le donne che leggono il suo libro. Ovviamente, le dà le ricette per aggiungere alla sua storia, ma anche potrebbero usarle. Ma lei anche le dà le sue esperienze, molti delle quali sono simili a cose che sono successe ad altre donne.

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    1. Olivia Evans

      Allora, i miei compagni hanno posato qualche domanda del testo. Di Sarah: “Come hanno interpretato l’uso del cibo per raccontare una storia?” Di Sumner: “Perché Sereni ha usato cibo per raccontare la sua storia?” E di Giorgio: “Perché l’autore ha scelto di presentare questi idee così?” In sostanza, i tre hanno scelto una domanda molto importante: “Perché cibo?”

      Mi sembra che il cibo sia usato per fare le connessioni fra le ricette e la narrazione. Per esempio, quando Sereni da la ricetta per farine bruscate, scopriamo che infatti le farine bruscate erano il rimedio che l’omeopata aveva dato il figlio della protagonista per non sentire così malato. In un’altra istanza, lei descrive i ingredienti per pomodori a funghetto. È poi rivelato che la nonna Alfonso, per mostrarsi padrona di casa prima di tornarsi in Palestina, ha cucinato pomodori a funghetto con cuori di lattuga. Similarmente, dopo aver catalogato le ricette per tartine alle rughetta, tartine al salami, pane e mortadella, e crostini saporiti—ricette molto semplice con solamente tre ingredienti a volte—vediamo come la sua infanzia era marcata di modestia, semplicità, e frugalità perché “la guerra era ancora vicina” (15). Quindi le ricette permettono i lettori a capire la vita più profonda della protagonista.

      In altro, penso che il cibo sia un medio narrativo particolarmente importante per le ragioni sociologiche. Secondo Joan Jacob Brumberg in “Appetite as Voice”, un libro che discute il ruolo del cibo nel ottocento e novecento in Inghilterra:

      “Food was a common source in the middle class household, as it was available for manipulation. Middle class girls, rather than boys, turned to food as a symbolic language, because the culture made an important connection between food and femininity and because girls’ options for self-expression outside the family were limited by parental concern and social convention.” (174)

      Figlia, moglie, e madre, la protagonista e costantemente in una posizione di servire gli uomini. La cucina è la sua prigione, il suo addomesticamento. Pero allo stesso momento è la sua liberazione, il posto dove lei può trasformare i suoi confini in un laboratorio creativo. Il cibo è “disponibile alla sua manipolazione”, il cibo è il suo medio artistico.

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