Un reportage: Montshire Museum è un tesoro di Hanover

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Il Museo di Montshire:

Un Centro d’Istruzione e Divertente per i Bambini di Hanover

Da Paulina Calcaterra

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         Tante persone hanno paura che questa generazione nuova abbia perduto i valori del passato. Alcune persone pensano che i bambini siano troppo dipendenti dalla tecnologia e stiano diventando superficiali, perché sono occupati con sciocchezze. Ma c’è speranza, perché i bambini possono trovare cose da fare che sono divertenti ma anche sono educative e significative. Per esempio, il “Montshire Museum” è un posto in cui i bambini (e ogni persona) possono imparare della natura, specificamente la bellezza della natura della loro comunità mentre si stano divertono. Il Museo di Montshire era piccolissimo quando l’ha cominciato, ma oggi, è un museo molto popolare in New England e tante persone e scuole visitano il museo. Ha tante mostre della scienza, ma non è solamente per i bambini a cui piace questo soggetto. Ci sono opere d’arte, poesie, e tante mostre che incoraggiano creatività. Tutti i bambini possono si divertirsi al museo, e non devono ricorrere alla tecnologia per almeno due o tre ore! Il mondo ha bisogna di più posti come il museo di Montshire.

Quando si entra il museo, si può vedere che questo museo è innovativo e unico. Per esempio, questa scodella della nebbia (sotto a sinistra) è praticamente cinque passi dal ingresso. Opere come questo sono centrale del museo di Montshire: non basta leggere della natura o vedere una foto del fenomeno. In tanti musei, l’arte o le mostre della scienza sono contenuti e separati dalle persone nel museo. Ma nel museo di Montshire, si impara con le mani e via un incontro con la scienza e la natura. Per i bambini quest’è necessario. Nella mia opinione, se un bambino può imparare via un’esperienza, lui capirà più bene. I bambini possono sviluppare un interesse d’istruzione del mondo quando loro hanno accesso ai musei come il museo di Montshire.

Quando i bambini sono al museo di Montshire, loro dimenticano che stanno imparando! Per esempio, c’è una parte del museo si chiama “Andy’s Place” (destra) in cui bambini che hanno cinque o meno anni possono giocare. Mentre questi bambini stanno giocando, non sono fissati dagli scherzi elettronici, ma si stanno divertendo nel ambiente educativo. Anche, il Parco di Scienza collega la disciplina di scienze con un posto del divertimento. Inoltre, le opere non sono mostrano solamente i fatti e informazioni secchi. Invece, il museo ha opere come “Frog Calls” o “How Frogs See” che sono modi di imparando affascinante e unico. I bambini possono sentire la differenza tra i tipi d’animali, e possono vivere come gli animali per capire le loro prospettive. Non sono opere noiose, allora un bambino possono imparare da loro.

Un altro tema che si può vedere dappertutto il museo è un orgoglio della natura di Hanover e New Hampshire in generale. Ci sono tante opere che insegnano il pubblico del ambiente di New Hampshire, gli animali e insetti che vivono in New Hampshire, il clima di questa regione, e la natura ricca e diversa che è una parte centrale della vita a Hanover. Per esempio, la opera con l’alce (sotto e destra) insegna i bambini di un’animale nativo del loro paese. Il museo anche ha cammini per esplorare la terra vicino al museo (sinistra & sinistra e sotto). Il consiglio del museo ha detto che <<Il cento-acro riva del fiume scenografia di Montshire…incoraggia istruzione profondo e creativo nel tutti e due scienze fisiche e naturale.>>[1] I bambini possono imparare del loro paese mentre stano in il centro crea una collega tra i bambini e la loro patria. È importante che questa generazione non perda un apprezzamento per i loro ambienti, perché devono proteggere e sostenere la bellezza della natura per posterità.

Dappertutto nel museo ci sono opere d’arte che celebrano la scienza e la natura in un modo diverso. Per esempio, dentro un’esposizione di movimento c’è un quadro si chiama “Boing!” (sotto) da Roger Goldenberg. Questa opera dai bambini un modo nuovo per capire movimento; non è tecnica o solamente della prospettiva di fisici, ma è una rappresentazione della natura di moto. C’è una poesia da Carl Sandberg si chiama “Fog” (sopra) che dai bambini un senso astratto per pensare da nebbia. Penso che a volte ci sia un’enfasi dei soggetti come scienza, matematica, tecnologia, ma ci sia un vuoto d’arte, creatività, e analisi. Il Museo di Montshire incorpora l’arte nelle esperienze scientifiche.

Io spero che i posti come Il Museo di Montshire continuino a crescere e sviluppare, perché sono fonti d’intelligenza, interesse nell’educazione, e divertente! Se i bambini hanno accesso ai musei o posti come questo, loro capiranno dell’importanza e valore della natura; loro si troveranno la divertente educazionale che alcune persone pensano sono perduti oggi.

[1] “History and Overview,” Montshire Museum of Science. http://www.montshire.org/about/history-overview/ accessed 2/12/16

Un’intervista con uno storico dell’arte italoamericano, Nicola Camerlenghi

Da Paulina Calcaterra

Io ho fatto un’intervista a Professore Nicola Camerlenghi per scoprire che tipo di vita una persona italiana ha quando vive a Hanover. Lui è un professore della storia dell’arte a Dartmouth, e lui si è trasferito a Hanover nel duemilatredici. È nato in Svizzera, ma ha passato tanto tempo a Roma.

Paulina (P)- Ciao, grazie per avermi incontrato! Prima, vorrei chiedere di dove sei in Italia?

Professore Nicola Camerlenghi (NC)- Sono di Roma. Ho vissuto molto Roma, ma la mia famiglia è di nord Italia. Però la città dove io ho vissuto di più è Roma.

P- Molto bene! Tu sei nato in Italia?

NC- No, sono nato in Svizzera.

P- Oh, interessante. Perché Svizzera?

NC- Perché la mia mamma è svizzera.

P- Ah si, e tuo padre è italiano?

NC- Esatto!

P- Bene, molto bene. Com’era la vita italiana?

NC- Era diversa, ma molto bella; vivere a Roma è un’esperienza unica. Mi ha fatto quello che sono; mi ha stampato da giovane per diventare una persona che è interessata all’arte, per esempio, e all’architettura, perché a Roma c’è molta arte e molta architettura.

P- Quando nella tua vita hai vissuto in Italia?

NC- Ero in Italia da quando avevo otto anni, finché ne ho avuto tredici.

P- E andavi a scuola lì?

NC- Si!

P- E era la scuola italiana diversa di un altro tipo di scuola, come in America?

NC- Si, era più difficile.

P- Perché era più difficile?

NC- Perché si imparava di più, si memorizzava di più, si imparavano cose più complicate. Quando sono venuto in America, per esempio nei corsi di matematica, mi stavano insegnando cose che avevo già imparato l’anno precedente in Italia.

P- Ah, interessante. E visiti la tua patria spesso oggi e ancora hai famiglia lì oggi?

NC- Si, vado almeno una volta all’anno, e tutto la mia famiglia, eccetto mio pappa e mia mamma, sono qui in America. Mio bambino e mia moglie sono qui, tutti gli altri sono in posti diversi.

P- Bravo. E perché vivi a Hanover e quando tu ti sei trasferito qui?

NC- Allora… Vivo a Hanover perché insegno a Dartmouth, come sai, e mi sono trasferito qui nel duemilatredici.

P- Hai avuto aspettative della vita qui e si sono verificate?

NC- Si, un’aspettativa era che è un posto freddo, e quest’è verissimo, confermo! Un’altra era che il paesaggio sarebbe molto bello, e questo anche molto vero. E le persone sono quelle che mi aspettavo a trovare: persone intelligenti perlopiù simpatiche.

P- Molto bene! Com’è una giornata tipica per te in Hanover?

NC- Mi sveglio, porto mio bambino a scuola, e lui va al asilo nido, ha meno di tre anni, a due anni, io vado a scuola e ho incontri oppure insegno le classi, e nel pomeriggio torno a casa o vado a prendere mio bambino, poi faccio lo shopping al Co-Op.

P- Come una serata tipica durante il fine di settimana?

NC- Naturalmente, Beer Pong durante il weekend! E poi, cosa succede, vado al cinema, vado al museo con la mia famiglia durante il weekend, nella sera, si mangia bene ai ristoranti, cocktails, cena, e un film al cinema.

P- Molto bene! Qual è la tua cosa preferita di Hanover e una cosa che tu cambieresti?

NC- Che puoi camminare in giro per i paesi e c’è tanta gente che ti conosce, perché siamo un piccolo gruppo e c’è sempre qualcuno che conosci. E una cosa che cambierei è l’inverno. Anche tu?

P- Mi piace la natura qui, e l’inverno è una parte di quello, ma è un po’ troppo freddo. Piacerebbe vivere in una città grande, come Roma?

NC- Si, come Roma no, perché Roma è troppo grande, troppo caotica, ma un posto come Boston magari sarebbe bello.

P- Si, sono d’accordo. Qual è la tua stagione preferita a Hanover?

NC- L’autunno, perché è colorato e anche un po’ malinconico; è una sensazione nostalgica, ma è bello…un’emozione ricca, non è come gioia ma è un senso ricco.

P- Che cose ti manca della vita italiana?

NC- Mi manca il cibo, e il paesaggio diverso e vario, perché a Hanover puoi guidare per tanti miglia e il paesaggio non cambia, ma è molto diverso in Italia.

P- Vorresti stare a Hanover per tanto tempo di più?

NC- Si, vorrei rimanere a Hanovre per tanti anni di più perché il mio lavoro è qui.

P- Ah, si. Che cosa farai quando tu partirai Hanover?

NC- Io prenderò il mio pensione e forse vivrò in un castello in Umbria.

P- Molto bene! Grazie Professore per avermi incontrato e per aver discusso con me la tua vita in Hanover!