Lezione americana – molteplicità

Mi è stato detto che sono un analitico a cui piace iniziare alla fine lavorando all’indietro, perciò comincio il micro studio di Calvino con l’ultima lezione delle lezioni americane, cioè l’ultima che viene scritto; si chiama “Molteplicità” e proprio si tratta di questo concetto in relazione con la letteratura della nuova epoca. Calvino si occupa del “romanzo contemporaneo come enciclopedia,” e dunque come i libri sono più di storie; sono testimonianza dello Zeitgeist in cui venivano concepiti e scritti. Per dare una spinta a questo discorso, Calvino comincia il suo saggio con una citazione di un romanzo di Carlo Emilio Gadda facendo attenzione alla sua cosiddetta “enciclopedismo” dei suoi romanzi. Così, noi vediamo questa citazione come un miscuglio di informazione tematica, culturale, gastronomica, e altro.

Al centro di questa molteplicità del testo di Gadda è, secondo Calvino, “una rete di relazioni che lo scrittore non sa trattenersi dal seguire, moltiplicando i dettagli in modo che le sue descrizioni e divagazioni diventano infinite.” Ecco il collegamento fondamentale al mio studio più grande del web – vedere i romanzi contemporanei come una rete che intreccia vari soggetti, temi, discorsi, lettori, scrittori, contributori tramite un singolo testo che è la rappresentazione di tutte queste interazioni.

Allora, sembra molto bella questa connessione, ma diviene più complicata quando Calvino analizza gli elementi della struttura dei romanzi molteplici. Tensioni fra l’esattezza e approssimazione, oggettività e soggettività, particolare e generale, l’universo e il vuoto per nominarne alcune. C’è un’enorma sfida di riconciliare o almeno gestire le tensioni che ci sono nei romanzi molteplici contemporanei, “l’eccessiva ambizione” come scrive Calvino, per la quale Calvino arriva a una classificazione dei testi: il testo “plurimo” che riesce a sostituire “l’unicità” con “una molteplicità di soggetti, di voci, di sguardi sul mondo,” il testo che prova a includere tutto del mondo ma non “riesce a darsi una forma e a disegnassi dei contorni,” e il testo che è l’equivalente letterario del “pensiero non sistematico.”

La varietà dei romanzi di cui Calvino parla costruiscono un nuovo tipo di romanzo che Calvino chiama “iper-romanzo” che sviluppa, attraverso una storia cornice, altri inizi che allo stesso momento influisce la storia cornice mentre è determinata dalla storia cornice. Questo “iper-romanzo” sarà letto in molti modi diversi secondo quale capitolo si legge, e si ricorda la lezione di molteplicità e si vedono gli elementi molteplici sviluppare in relazione con il testo intero.

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