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Il museo dei Formaggi

palomar

6 thoughts on “Il museo dei Formaggi

  1. Sarah Peck

    Nei due capitoli di Calvino su Palomar, Il museo dei formaggi e Un chilo e mezzo di grasso d’oca, si vedono i temi molto similari. Per esempio, lo straniamento; Palomar si sente come “il profano, l’estraneo, lui l’escluso” perché da prima, lui è italiano a Parigi, ma anche perché la sua relazione con il cibo è molto diversa di quella degli altri. Nei due capitoli, lui vede la relazione con il cibo (il formaggio, la carne) come una relazione intimata e personale. Per esempio, lui dice, “C’`e un rapporto reciproco tra formaggio e cliente: ogni formaggio aspetta il suo cliente, si atteggia in modo d’attrarlo…” (74). Mi fa pensare a Harry Potter e la scelta delle bacchette magiche; le due cose, persona e bacchetta magica, si scelgono. Palomar tratta il cibo con apprezzamento, con una dolcezza paziente, mentre che gli altri trattano il cibo con “un’avidità senza gioia” (71). I due capitoli menzionano l’idea del “museo” di cibo. Penso che questa parola mostri bene il gradimento assolutamente puro di Palomar verso il cibo. Lui apprezza il cibo come una creazione, una cosa vivante, molto come una persona tratta un capolavoro d’arte. Il personaggio di Palomar è molto particolare, e mi fa ridere in un senso. Ma, dall’altra parte, mi fa sentire un po’ triste, molto come nella scrittura di Vittorini. C’è qualcosa di pietosa nel suo carattere.

    Voi, cosa pensate della relazione fra i due capitoli? Qual è la relazione fra Palomar e il cibo, secondo voi?

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    1. Olivia Evans

      Nel racconto di Italo Calvino, “Un chilo di grasso d’oca”, c’è una grande personificazione del cibo. Quando il signor Palomar pensa al grasso d’oca, lui immagina “una figura femminile, si spalma di bianco la pells rosa, e già lui immagina se stesso facendosi largo verso di lei tra quelle dense valanghe e abbracciarla e affondare con lei” (70). Lui adora il cibo così che l’erotizza, trasformandolo in un personaggio femminile sessuale. Nel racconto, “Il museo dei formaggi”, lui anche descrive il formaggio come fosse una persona. Il narratore esplica: “Ma se lui al posto dei formaggi vede nomi di formaggi, storie di formaggi, significati di formaggi, psicologie di formaggi…ecco che il suo rapporto diventa molto complicato” (75). Lui ha una vera relazione con i formaggi nel negozio. Secondo lui, tutti i formaggi hanno le sue proprie “psicologie”, personalità, e passati—una combinazione che rende il rapporto con lui e ognuno dei formaggi molto complesso. Allo stesso momento, lui non completamente personifica il cibo e utilizza una varietà di altre metafore che oggettivano il cibo anche. Lui compara una collezione di delizie culinarie a una “orchestra”, un “dizionario”, ed un “museo”. È un’orchestra perché si senta vibrare i sapori strumentali. È un dizionario perché ogni articolo ha la sua propria nomenclatura ed enciclopedia di informazione. È, soprattutto, un museo perché ogni tipo di formaggio è una creazione artistica. Ed il signor Palomar, il curatore che lui è, aspetta pazientemente la civiltà per ammirare la collezione che lui ha composto.

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  2. Alex

    Oggi in classe, abbiamo imparato a conoscere il "Lezioni americane," che sono: leggerezza, rapidità, esaltezza, visibilita, molteplicità, e (coerenza). Abbiamo dato esempi di queste categorie, come ad esempio la visbilita del cibo in racconti di Calvino o che i racconti sono brevi. Abbiamo anche parlato di commenti sociali di Calvino, e come questi sono stati inclusi nei racconti. Ad esempio, egli descrive le persone come "impazienti e sfuggenti, di persone concentrato in se stesse, una testi nervi, preoccuptae di cio che ha e cio che non ha" (P71). In questa dichiarazione, Calvino critica l'incapacità delle persone di apprezzare la bellezza, il colore e lo splendore del cibo. Dalla presentazione di Lisa, abbiamo imparato che questo era l'ultimo libro di Calvino, come egli morì nel 1985. Ora, conoscendo queste informazioni, penso che questo libro è una prospettiva finale interessante sulla vita e il mondo che lo circonda. Infine, abbiamo parlato delle differenze tra Calvino e gli stili di Vittorini di scrittura e ha detto le storie di Vittorini hanno più dialogo e sono pezzante.

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  3. Lisa

    Prima di classe oggi, non ho capito come il racconto “Un chilo e mezzo di grasso d’oca” fosse una commenta sulla società. Abbiamo parlato particolarmente della parte quando Calvino descrive il cibo come una cosa di grande bellezza e la gente nel negozio come “grigia e opaca e arcigna.” Queste persone non hanno un apprezzamento per il cibo. Abbiamo discusso che forse sia perché sono persone di classe sociale bassa. È possibile dire che il capitalismo crea le classi sociali differenti, dunque il racconto sia contro capitalismo. Sapevo che lui era comunista, ma non ho letto con quest’interpretazione.

    Come ha detto Alex, abbiamo parlato anche delle ”Lezioni americane” che ha scritto Calvino subito prima da morte. Posso vedere tutti questi nelle opere di Calvino, particolarmente la leggerezza. Abbiamo detto che la differenza tra Calvino e Elio Vittorini sia che Calvino ha scritto senza il peso di Vittorini. L’esattezza è anche evidente, nella forma delle liste descrittive del cibo (queste contribuiscono anche alla visibilità).

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  4. Maurizio Cozzo

    In questi due racconti, il protagonista Palomar, frequente negozi di moda. Sembra che deve fare sempre una coda. Onestamente, non capisco la prima storia. Forse perché non mi piace l'oca. Lui piace e descrive i sapori e
    condimenti che fa questo cibo buono. Mi sembra che devi avere un certo palato per il gusto.
    Ma quanto entra nel formaggeria e` un altra cosa. Spiega il rapporto uomo e formaggio. I concetti, storie e anche la psicologie del formaggio. Abbiamo tutti giusti diversi. Ma infatti e` i sapore che conta e ognuno di noi abbiamo gusti diversi. Per Palomar il formaggeria e` un dizionario e museo. Ma quando e` il suo turno lui dimentica tutto. E` venuto un vuoto di memoria. Va via con formaggio semplice e banale. Niente di quello che stava raccontando. Forse quando c'e` troppa scelta e troppa gente non sai dove cominciare.

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  5. Matteo

    Dopo ho letto il capitolo "il museo dei formaggi," ho avuto le idee simili di Sarah Peck. C'è una rapporta tra il formaggio e il sesso, ma non posso capirlo esatto. Per esempio, la linea:

    "L'animo di Palomar oscilla tra spinte contrastanti: quella che tende a una conoscenza completa, esaustiva, e potrebbe essere soddisfatta solo assaporando tutte le qualità; o quella che tende a una scelta assoluta, all'identificazione del formaggio che solo è suo, un formaggio che certamente esiste anche se lui ancora non sa riconoscerlo ( non sa riconoscersi in esso)....."

    Penso che questa linea significa che una persona ha un'inclinazione naturale per il formaggio come per il sesso. Alla fine, non si può resistere l'istinto.

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